Home > Un comiziaccio squadrista

Un comiziaccio squadrista

Publie le domenica 19 marzo 2006 par Open-Publishing
9 commenti

Dazibao Governi Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

Quello che dispiace e’ che ogni volta che i giornalisti fanno sciopero, poi saltano di netto quel che e’ successo durante lo sciopero.

Fino all’arrivo di B, gli interventi della 2° giornata erano stati pacati e ragionevoli.

Si parlava di problemi concreti: gas, miglioramento di autostrade, snellimento di burocrazia, mancanza di moderne infrastrutture, critica alle 700 municipalizzate che ibridano pubblico e privato ecc.

Faceva senso che molti applausi prendesse la frase "Sulla flessibilita’ non torneremo indietro!", ma pochi quella: "Basta delocalizzare, occorre tornare a rilocalizzare! o nessuno "Occorre punire il lavoro nero".

Il discorso di Montezemolo non era stato brillante e non aveva preso applausi, aveva soprattutto ricostruito una ipotetica immagine ’morale’ dell’imprenditore, immagine che doveva essere restaurata nelle scuole e nell’opinione pubblica, togliendo la taccia di sfruttatori e inquinatori e facendo voli lirici su talento, creatività, impegno ecc. Montezemolo chiedeva scuole migliori, citava la Svezia che esporta alta industria ma ha lavoratori laureati, mentre la preparazione tecnica dei lavoratori italiana e’ bassa e le scuole disertano la preparazione tecnico-scientifica. Fare impresa in Italia e’ gravoso, citato Trinchetti Provera (sig) che diceva di aver fatto lo stesso impianto in Cina in 1 anno, in Europa in 2 e in Italia in 3.

”L’economia di tutto il mondo- diceva Montezemolo- cresce in modo forsennato e ha ricominciato a crescere l’Europa, solo l’Italia e’ a economia zero, ultima in Europa. La crisi italiana e’ strutturale, ma non e’ irrimediabile. Nel dicembre del 2004 Confindustria ha dato l’allarme dicendo che era la peggiore crisi del dopoguerra e Bankitalia lo ha confermato. Ora si deve guardare avanti”. “Noi saremo sempre rispettosi di chi governa ma siamo sempre liberi nei nostri giudizi, senza essere tirati nella giacchetta da qualcuno, senza collateralismi, soprattutto ora in cui non c’e’ niente da distribuire, non diamo deleghe a nessuno, abbiamo bisogno di una politica alta per ricostruire l’Italia e l’Europa, perche’ l’Europa passa un momenti difficile, non piace ai cittadini, non sa prendere decisioni efficienti”. “Crescita, energia, ambiente e sicurezza servono al futuro dei giovani. "

"Si e’ indebolita la fiducia europea nel mercato e sono cresciute le richieste di protezioni. Abbiamo bisogno di regole europee che sappiano farsi rispettare senza concorrenza sleale. E all’Italia serve un governo che, nelle regole europee, tenga la barra”.”Abbiamo bisogno di una cultura civile che si esprima nel rispetto delle regole” (Ci aveva particolarmente insistito, Montezemolo, sulle “regole”).

Aveva anche detto: “Siamo il paese europeo col piu’ basso tasso di occupazione”,
“Non e’ possibile che la piu’ grande impresa per addetti e per fatturato e per addetti sia la politica!” “Hanno fatto 961 leggi per aggravare ancora di piu’ la burocrazia, le leggi si moltiplicano paurosamente a ogni legislatura, abbiamo 150.000 norme, dieci volte di piu’ degli altri paesi. Livelli amministrativi e procedure burocratiche si stanno moltiplicando e ci stanno uccidendo. Per queste per molte altre cose fare l’imprenditore in Italia e’ piu’ gravoso che altrove”. “Gli investimenti pubblici e le infrastrutture, la ricerca e l’innovazione sono il futuro della nostra nazione.” “Vogliamo una riduzione di 10 punti del costo del lavoro, con una diversa distribuzione del carico fiscale alle varie categorie di reddito o su imposte indirette, rivedendo il regime di trasferimento alle imprese, con meno aiuti ad alcune. Metteteci nelle condizioni di far bene il nostro lavoro, di poter competere, e vinceremo!”, “Se e’ vero, come dice la Merkel, che sara’ padrone del suo futuro chi vince la competizione delle idee, noi saremo i piu’ bravi di tutti!”

Un discorso serio, condivisibile in piu’ punti. La platea applaudiva, moderatamente.

Ma Tremonti, alle domande degli imprenditori, divaga capziosamente con surrettizie lezioncine di economia come se parlasse a dei pivelli e non ai maggiori industriali d’Italia, non risponde alla domanda, piu’ volte riproposta, su dove trovare i fondi necessari per ridurre il costo del lavoro (ogni punto sono 2 miliardi di €), critica le proposte della sinistra, non spiega le proprie, ne’ risponde sull’IRAP, polemizzando col suo solito modo irritante. Gli chiedono del teleriscaldamento, risponde col nucleare. Parla di trasformare le universita’ pubbliche in fondazioni private (immagino le rette!) e di finanziare la ricerca solo con 5 per mille....(?)

Ma ecco che le sue non-risposte sono interrotte dall’arrivo scenico di B e inizia il comizio.
Inizialmente e’ calmo e seduto anche se sfora per due volte, nel finale scatta. Piu’ dei contenuti che gia’ di per se’ sarebbero fuori di testa.. valgono i toni arroganti, intimidatori, del tutto sopra le righe, squadristi. La sciatalgia e’ del tutto sparita tant’e’ che si muove sulla scena con movimenti rapidi e decisi gridando come un folle.

Il duce di Arcore manda una chiara intimidazione a Confindustria, alla sua radio24 “che ogni mattina attacca il governo”, ai suoi giornali come Sole24ore che tuonano contro di lui diffondendo dati falsi, agli imprenditori “che farebbero meglio a lavorare invece che andare in vacanza o a far chiacchiere in Confindustria”, perche’ “Se ho guadagnato io quote di mercato possono farlo anche loro” (sicuro! si fanno anche loro un governo ad personam?). Trapela il sospetto che se va avanti col suo programma, non solo spariranno i sindacati ma anche le associazioni degli industriali. La crisi non esiste! I dati economici possono andare a farsi fottere! L’unico Verbo e’ quello del Duce e solo quello che lui dice vero e’! Chi obietta il contrario e’ un comunista! Piu’ consensi e meno critiche, poffarbacco!
Alla faccia dei dati europei e mondiali! Chi parla di crisi e’ nemico dello stato, “perche’ la sinistra usa la crisi per andare al potere e dopo vi dira’ che il profitto e’ sterco del diavolo”.

Dunque Confindustria e’ comunista, Strasburgo e’ comunista e anche Bankitalia o gli economisti mondiali sono comunisti! L’unico non comunista e’ lui e chi lo applaude appassionatamente! Da ora in poi si fara’ come in Russia, dove era vietato parlare di terremoti o come nel fascismo, dove era vietato dire “Questo pane e’ cattivo” e i disoccupati erano cancellati “per legge”. La realta’ virtuale (di regime) vincera’ sulla realta’ fattuale. Slogan urlato e’ meglio di dato economico analizzato! (e se non e’ fascismo questo...!)

B esce dalla sala, fingendo di nuovo una forte sciatalgia e camminando come uno sciancato, mentre il pubblico grida un “Sil-vio Sil-vio” che risuona sinistramente come “Du-ce Du-ce!

Ora molti dicono che era arrivato con la claque, che gli applausi venivano dal fondo e che la maggior parte degli imprenditori non hanno applaudito o hanno rumoreggiato.

Pininfarina ha rinnovato il suo appoggio al Montezemolo, dicendo: «Sei il nostro presidente, perche’ ti abbiamo scelto e quando parli, parli per tutti noi e ci rappresenti tutti.” Di B ha detto che forse stava male e non sapeva quello che diceva. Insomma lo tratta come un povero matto. “Credo che ci sia uno stato di confusione forse dettato dalla stanchezza e dalla difficolta’ di questa campagna elettorale. Essere a crescita zero significa retrocedere. Presidente Berlusconi, mi dispiace non vederla qui (B ormai e’ uscito dalla sala), e non poterle dire che questo non e’ pessimismo. Noi non siamo pessimisti, noi siamo realisti. Noi crediamo - osserva - che per migliorare, prima di tutto bisogna conoscere dove si e’. Non esiste nessun imprenditore che possa fare un piano di miglioramento senza sapere da dove parte». Dunque B non sa dove sta e di che parla.
Ma noi quegli applausi li abbiamo sentiti e hanno vanificato tutti gli elogi che Montezemolo aveva fatto ai bravi e seri industriali. O quelli che hanno applaudito sono fuori di testa anche loro? Pininfarina nega gli applausi: «In sala, a quanto pare, non c’erano solo imprenditori. Io credo che quelli che sono intervenuti durante il dibattito di Berlusconi poco avessero a che fare con Confindustria.
Brucia l’attacco fatto alla stampa di Confindustria.

La frase di B e’ agghiacciante: “Tutti i giorni leggiamo il Corriere, la Stampa, il Sole24ore, la Repubblica, il Messaggero.. ma domandatevi se non siamo gia’ in una situazione di pericolo per una vera e compiuta democrazia( cita giornali moderati e di finanza chiamandoli ‘pericolo’?!). “C’e’ qualcosa che non va o no in questi giornali che stanno tutti dalla loro parte?” “C’e’ qualcosa che non o no nella radio di Confindustria che tutte le mattine attacca il governo? E allora apriamo gli occhi!”

Noi speriamo che Della Valle lo citi per diffamazione. In fondo B gli ha dato del delinquente. E non in privato.

I fischi e le urla li abbiamo sentiti, anche quando De Bortoli ha negato la replica a Della Valle, ma erano contro B o contro Della Valle?

Della Valle ha detto: “ «Mi preoccupa molto lo stato in cui l’ho visto oggi. Tutte le persone che gli vogliono bene gli stiano vicino. L’aggressivita’ che lo porta a dire questa grande quantita’ di stupidaggini preoccupa, tenendo conto che è l’uomo che governa il paese».

Per noi B e’ ormai da neuro e se crede di governare il paese con metodi squadristi, sara’ meglio che il voto lo blocchi.

Della Valle: «Non rispondo a cose personali che sono assurde per rispetto verso tutte le persone che assistevano al dibattito... È brutto vedere che qualcuno pensi che si possa disporre di tutto e di tutti come fossero cose sue. Ha mancato di rispetto all’istituzione che lo ospitava, ai giornalisti e, a parte una claque ben organizzata, agli imprenditori presenti. Cose che non fanno bene al futuro del Paese».

Adesso dobbiamo vedere se gli elettori sceglieranno uno che si beffa delle leggi dell’economia e dei principi democratici e intende trasformare questo paese in un bivacco di manipoli. O no.

Per citare il vescovo che battezzo’ la bistecca in pesce, non si puo’ battezzare una recessione chiamandola ripresa, non lo potrebbe fare nemmeno un santo, a maggior ragione un piazzista.

Messaggi

  • Salve, ognuno ha le sue idee ed è bene rispettarle, ma Lei non se ne approfitti!!

    Uno che la vede in modo diverso

    • Mio caro che non si firma
      si rilegga il piano di Licio Gelli per fare un golp sullo stato attraverso strumenti apparentemente democratici e poi mi sappia dire. Anche Milosevic comincio’ col controllo delle televisioni e con strumenti elettorali manipolati e poi abbiamo visto come è andato a finire. Quando si va avanti con la menzogna organizzata, lo scempio dei principi costituzionali, la distruzione del sistema elettorale, la collusione col crimine, la violazione di ogni regola, lo spionaggio usato come mezzo politico e il tentativo di prevalere sempre e comunque anche con mezzi illeciti, l’intimidazione e la prepotenza, c’è uno solo sbocco e non è la democrazia. Sarà meglio si ripassi anche con quali sistemi democratici è stato fatto fuori un picolissimo avversario politico come Mascia e come mai i nomi di B e di Dell’Utri appaiono dentro i fascicoli della strage di Capaci e in ordine a un tentativo di assassinio di Di Pietro. Non sono io che esagero, e’ lei che e’ cecato o interessato a verità di comodo
      cordialmente
      viviana

    • io non la penso come te caro innominato ; che fai se esagero? son proprio curioso di vedere come fai a farmi star zitto
      Buster Brown

  • "Peggio di Mussolini

    Il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del Fascismo, approvando l’ordine del giorno Grandi, esautorò di fatto Mussolini e rimise tutti i poteri nelle mani del RE. Mussolini accettò con coraggio e dignità quella decisione e si lasciò tranquillamente arrestare dai Carbinieri, senza opporre resistenza e senza scatenare la reazione dei suoi ancora numerosi fedelissimi. La figura di Berlusconi impallidisce anche nel confronto con il famigerato Duce : questo individuo pur di non perdere il potere è da ritenersi a questo punto capace anche di mosse disperate da antica "strategia della tensione", avvelenando il clima preelettorale con disordini di piazza abilmente provocati o scatenando eventi ancora peggiori !! Vigilate compagni , vigilate!! Avrebbe detto il "Migliore"."
    MaxVinella

    • E così a Vicenza il buon Galan ha fatto arrivare cinque pulman pieni di ragazzotti padani, per fare la ola a a B, quelle brave camicie verdi gia’ allenate ad applaudire a gridare nelle piazze di Calderoli e Borghezio, e poi tutto e’ stato facile, con le telecamere che inquadravano lui solo o Ghedini (che c’entra un avvocato da Confindustria) o qualche deputato di AN o Fi (ma che c’entravano i deputati?) o qualche altro ragazzotto dell’Onda Rossa, disoccupati pagati da Dell’Utri per fare la parte, ora abbiamo capito per cosa; poi naturalmente si era nel vicentino e non saranno mancati quei padroncini da due dipendenti o tre del nordest che votano leghista e odiano confindustria perche’ sono gli ultimi arrivati, quelli per intendersi che sono contro l’Europa e vogliono i dazi sul territorio e a cui era rivolta tutta la concione. Insomma un’indegna manovra costruita a tavolino per far apparire cio’ che non e’ e spaccare Confindustria che non lo ha mai fatto entrare nel salotto buono. Ma che i tg si siano prestati a questo sporco giochetto, avallando l’imbroglio, e che i giornali abbiano scritto quello che hanno scritto e’ vergognoso.
      viviana

    • Cara Viviana, il buon Silvio B. controlla il 90% dell’informazione televisiva ed il 50% di quella cartacea ed è ovvio e scontato che succeda quello che Tu lamenti !! Il problema semmai è un altro ed è quello di riuscire capire come mai le forze economiche vicine al centrosinistra(chiamamole "progressiste" per atrocemente semplificare !!) non siano riuscite a mettere in piedi una piattaforma televisiva contrapposta e politicamente antagonista a quella Berlusconiana !! La 7 di Tronchetti Provera rappresenta meno del 5% del complessivo "audience" televisivo e non si intravedono prospettive di sviluppo!! Tutto questo sdegnarsi e lamentarsi per l’uso improprio ed autoreferenziale che Silvio B. farebbe del "media" televisivo mi sembra un atteggiamento un pò peloso e sinanco ipocrita !! Chiediamo piuttosto conto ai vari D’Alema e compagni come mai, quando potevano, non hanno approvato una bella legge sul conflitto d’interessi, che avrebbe probabilmente tagliato le ali al Silvio B. o quantomeno fortemente ostacolato la costruzione del suo monopolio televisivo!! Viene il fondato sospetto che gli interessi (quelli veri!) siano molto più intrecciati e trasversali di quanto si voglia far apparire!!
      MaxVinella

    • Al mio caro Max e a tutti gli altri
      questa ve la mando perché è troppo spassosa
      volevo trascriverla ma Marco Travaglio bisogna anche ascoltarlo perché è la fine del mondo
      Filmato sul mausoleo di Berlusconi

      http://gisa.openvlog.com/Userprevie...

      cari saluti e che dio ce la mandi buona e senza vento
      vivi

    • Caro Max
      ormai dovrebbe apparire ai più che gli interessi di certa sinistra sono intrecciati a quelli di B. Ciò è apparso fin troppo chiaro nel poco che è trapelato sulla corruzione di Fazio e sulla collusione del sistema bancario con la politica (vedi Fazio e company), sul favore a palazzinari come Ricucci, sulle mazzette di Fiorani, sui patrimoni di Consorte ecc. Non so se l’intreccio affaristico che si sviluppava attorno all’ex governatore di Bankitalia ci sarà mai svelato, ma i ’loro’ affari non combinano certo coi ’nostri’ interessi, e non possono fare a meno di proiettarsi sulla distorsione dell’informazione, sia quella televisiva che quella cartacea.
      A parte Lasette in mano a Tronchetti Provera che ha tutto interesse a tenersi buone ambedue le parti e avere il fido bancario (e il presidio fisso di Ferrara e Baget Bozzo su Lasette è simile a quello di Mangano ad Arcore), cosa dovremmo pensare della cessione al governo della RAI? della persistenza di uno come Petruccioli? della pessima condotta dell’Annunziata quando era direttore? delle sue censure alla Guzzanti? del modo tutto con cui l’informazione RAi è impartita? delle vergogne di Rai3? di come chiama no global i peggiori delinquenti? o ripete a pappagallo tutte le atroci frasi di Pisanu o gli slogan di B o le false cifre di governo, come se fosse il suo galoppino imbelle? delle dirette negate sulle grandi manifestazioni? del modo con cui devia l’attenzione su futilità distogliendola da cose di interesse? dalle manipolazioni della verità sul G8?
      Mi spiace ripetermi troppo spesso nelle mie critiche a D’Alema, che ho avversato fin dal principio, ma il suo snobismo elitario, gli interessi della sua fondazione, la benevola protezione di Fazio, la sua protezione acritica per gli immobiliaristi come Ricucci, gli ambigui interessi di Unipol.. poco hanno a che fare ...non dico nemmeno con la sinistra, ma con una condotta pulita e seria, e si intrecciano alla passivita’ di Fassino, alla sua velata connivenza col peggio di governo, alla sua fiacchezza reattiva e smorta, alla sua scarsa vitalità politica.
      Ieri sera lo abbiamo anche dovuto sentire a Ballarò che chiudeva la bocca a Della Valle mentre spiegava il poco credito che hanno gli industriali all’estero a causa di B, dicendo: "Queste sono cose che al paese non interessano!" Se non è stupido...cosa? Agli italiani interessa, eccome, cosa si pensa di noi, perché se non esportiamo, le imprese chiudono e ne consegue disoccupazione e altra crisi! Se l’immagine dell’Italia crolla, gli investitori stranieri investono altrove. A frasi di questo tipo, ci cadono le braccia e ci chiediamo se questa gente ci fa o c’è.
      Di cose poco serie ne abbiamo dovute vedere fin troppe da questa sinistra per sperare in una informazione corrretto o in un impegno corretto, come sarebbe civile aspettarsi. Dal conflitto di interesse affossato in poi, è stato tutto un susseguirsi di atti collusivi: il tentativo di inciucio sulla bicamerale, la propensione al maggioritario o al premierato forte...la lode della globalizzazione....l’avversione alla difesa dell’articolo 18, l’avvio alla precarizzazione, le manovre con la Chiesa, l’abbandono delle quote rosa, l’assenteismo in parlamento...il siluramento di Mieli in RAI, l’abbandono dell’Unità al fallimento e poi la rimozione forzata di Furio Colombo, il silenzio sulla rimozione di Enzo Biagi e sugli altri censurati televisivi, la mollezza sulla questione irachena e sulla pace..non ce la faccio a dire quanto e quante volte una certa sinistra si e’ adagiata sulle idee di B o gli ha fatto un favore. Chiaro poi che se qualcuno sull’Unità ’osa’ dire una parola contro questo stato di cose o contro questi personaggi, la reazione di censura immediata nei suoi confronti è durissima. E’ questo che vorremmo? Non credo.
      Per ripetere parole non mie, ma di un vecchio contadino del pisano: "Non avremo mai democrazia e libertà, finché queste non saranno praticate dentro i partiti". E noi dentro i partiti non ne troviamo.
      Mi basta vedere come Nando Dalla Chiesa sia stato espunto dalle liste dei DS e la moglie di Fassino, invece, ci sia, per capire come vanno le cose. Non è con questa gente che porteremo avanti l’Italia
      viviana

    • Rispondo a coloro che hanno detto che a Vicenza "entravano solo imprenditori accreditati". No, proprio. A Vicenza entravano cani e porci e l’accreditamento consisteva nel chiedere a chi entrava che titolo avesse e andava bene qualsiasi risposta senza verifica "Servizio d’ordine" "Deputato" "Giornalista" "Funzionario" "Avvocato" "Idraulico" "Ultras" e chi pi§ ne ha più ne metta. Sarà meglio che Confindustria dia un tesserino ai veri imprenditori nei suoi convegni e lasci i bravacci fuori della porta. Se c’è chi intende comportarsi come Brenno a Roma , portandosi dietro le sue squadracce e comprando lo stato un tanto al chilo, sarà meglio che qualche forma di autotutela si svegli!
      viviana