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Dopo Berlusconi...

Publie le sabato 25 marzo 2006 par Open-Publishing
4 commenti

Dazibao Partito della Rifondazione Comunista Parigi Elezioni politiche 2006

Il 22 marzo, un pubblico molto numeroso e interessato, composto da italiani e da danesi, ha seguito a Copenaghen le riflessioni e il dibattito organizzato dal Coordinamento dell’Unione in Danimarca, in collaborazione con il Partito Socialdemocratico danese sul tema "Dopo Berlusconi - Scenari della politica italiana ed europea".

Ad aprire i lavori é stato il giornalista e scrittore Thomas Harder che ha compiuto una profonda e dettagliata analisi della figura di Silvio Berlusconi e del suo governo, soffermandosi sull’anomalia rappresentata di questo personaggio nella vita politica, sugli aspetti poco democratici della sua gestione del potere e sui rischi di un’ affermazione del suo modello in Europa.

Livia Sansone, dell’Unione di Copenaghen, ha riferito del modo in cui Berlusconi sta conducendo la campagna elettorale e dei pericoli che potrebbero emergere se, nelle ultime settimane, il timore di una sicura sconfitta lo portasse ad ordire delle provocazioni.

Per i socialdemocratici ha parlato Poul Breyen soffermandosi sul rapporto di Berlusconi con l’Europa e sulla sua politica estera.

Dopo una serie di domande da parte del pubblico si é tenuta anche una tavola rotonda cui hanno preso parte Thomas Harder, Fabrizio Tassinari, vice presidente del Coordinamento dell’Unione in Danimarca ed Eugenio Marino, responsabile comunicazione del Coordinamento nazionale de L’Unione degli italiani del mondo.

http://scandinaria.blog.com/637355/

Messaggi

  • "Il dopo Berluskoni sarà caratterizzato da un berlusconismo dal volto umano a gestione prodiana!! Silvio B., quando è arrivato al potere, ha trovato una società italiana già piallata e levigata da trentanni di regime democristiano, clerico-fascista, e da dieci anni di craxismo, pseudo-riformista, e lui si è limitato soltanto a dare l’ultima mano di vernice. Il lavoro sporco di omologazione culturale e di svuotamento dei valori l’avevano già fatti i suoi predecessori. Il disegno neocentrista e neoborghese attecchirà su un terreno già arato e concimato ed avrà buon gioco,con qualche riformuccia di facciata, a dare agli italiani l’impressione di un nuovo "sol dell’avvenir", senza viceversa sognarsi di bloccare i criminali processi di precarizzazione del lavoro ed i perversi meccanismi di accumulazione e concentrazione del capitale cari ai gruppi economici dominanti ( leggi Montezemolo, Pininfarina e sodali).
    MaxVinella

    • Scevro personalmente da qualunque tentazione astensionista ( liberarsi di Berluskoni è cosa buona e giusta "a prescindere" ; fatte le dovute proporzioni vedo un parallelo con Mussolini ed il 1945) per il resto concordo pienamente con Max.

      L’allineamento dietro ( o davanti ?) il centrosinistra di tutta una serie di "poteri forti" che in gran parte, nel 2001, avevano scommesso sul Cavaliere la dice lunga sulla situazione reale.

      Credo pero’ che la partita sia tutta giocabile, le contraddizioni sociali ci stanno tutte e, come dire, la Francia è veramente vicina e di precariato non se ne puo’ piu’.

      E credo che il vero nodo del contendere continua ad essere il lavoro in tutte le sue manifestazioni e naturalmente anche il non lavoro.

      Il rischio vero che vedo, gia’ illustrato in altri commenti in questo ed in altri luoghi del web, è quello che l’ossessione berlusconiana possa far diventare, come ha detto giustamente Sergio Bologna, tanti "gattini ciechi" gli elettori della sinistra.

      Al punto da fargli accettare acriticamente, una volta andato a casa Berluskaiser, qualunque cosa dovesse fare il futuro governo Prodi.

      Significative in questo senso le paranoie che stanno inondando il web ed anche questo sito rispetto ai rischi di un inesistente "voto elettronico", indicative oltre che dell’ ossessione berlusconiana anche del fatto che si pensa che il 9 e 10 aprile ci si stia giocando tutto, che dal risultato - per me scontato a favore di Prodi - di quel voto si decida o la depressione piu’ acuta o in alternativa la felicità più assoluta.

      Che poi io personalmente non diffido tanto del buon Prodi ( la sua proposta sul cuneo fiscale, ad esempio, pur in una logica tutta interclassista, mi sembra comunque quasi geniale per ottenere nell’immediato dei risultati pratici nelle tasche dei poveri cristi) quanto dei DS e della loro smania di rendersi credibili agli occhi dei gia’ citati "poteri forti", compresi quelli di oltreoceano.

      In questo senso i cincischiamenti di Fassino rispetto ai tempi del ritiro dall’Irak delle truppe italiane mi sembrano abbastanza indicativi ....

      Keoma

    • "Caro Keoma, riguardo al voto elettronico è chiaro che il problema non si pone ora, quando per "elettronico" si intende l’uso di rudimentali macchinette contavoti, poco più evolute dei sistemi in uso nelle banche per contare le banconote. La faccenda diventerà realmente preoccupante quando verranno introdotti sistemi molto più sofisticati di gestione totalmente informatizzata del voto, nei confronti dei quali i rischi di incontrollabili ed occulte manipolazioni sono altissimi. Ad un haker evoluto basterebbe inserire una smazzata di virus all’interno del sistema, che ha sempre ed inevitabilmente dei bugs, per distruggere tutta la banca dati e costringere a ripetere le operazioni di voto o peggio per alterarne i risultati. Gli hakers sono riusciti a penetrare anche nel sistema informatico del Pentagono e della CIA, figurati se non riescono ad entrare nel futuro nostro sistema informatizzato di voto !!!!"
      MaxVinella

    • Se si parla di un problema del futuro, legato ad un effettivo voto elettronico e non alla "sperimentazione" di conteggio elettronico dei voti cartacei prevista in 4 regioni italiane per il 9 e 10 Aprile ed affidata ad una azienda legata proprio al Della Valle sbeffeggiato da Berlusconi a Vicenza, allora siamo perfettamente d’accordo.

      Ma qui sei uno dei pochi che sta effettivamente parlando di questo reale pericolo futuro mentre invece molti altri stanno paranoicamente parlando di un golpe in atto, anzi gia’ effettuato per il quale Berluskoni avrebbe gia’ vinto le elezioni falsate.

      E se permetti è tutto un altro discorso.

      Keoma