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Adesso si dimetta Loiero se ne ha il coraggio

Publie le venerdì 30 giugno 2006 par Open-Publishing
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Dazibao Movimenti

"Le dimissioni sono una questione etica, non legale": lo ha detto Loiero a Crea, lo ribadiamo noi ora a Loiero.

Adesso si dimetta Loiero se ne ha il coraggio

Da otto mesi ormai dall’omicidio Fortugno, osserviamo con occhio attento e vigile l’operato della classe politica regionale e nazionale calabrese, ed in particolar modo del Presidente della Giunta regionale della Calabria Agazio Loiero, il quale sembrerebbe affetto da sindrome da "Dr. Jeckyll and Mr. Hyde".

Abbiamo infatti due Loiero. Il Loiero dottor Jeckyll, che partecipa alle nostre manifestazioni a Locri, il Loiero presenzialista che ogni giorno vediamo in televisione e leggiamo sui giornali, il Presidente in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta con gli "Antimafia Day", il Loiero che si erge a moralizzatore della politica al punto da chiedere le dimissioni "etiche" del consigliere regionale Domenico Crea.

Poi c’è un altro Loiero, il Loiero mister Hyde, quello che, secondo quanto affermato dal suo stesso presidente della Commissione Regionale Antimafia Pino Guerriero, prima boicotta inspiegabilmente quella Commissione istituzionalmente preposta alla lotta al fenomeno mafioso, e poi apre le porte della Regione ad una non meglio identificata Consulta regionale antimafia, che moltiplica magicamente le poltrone regalandole a professori, magistrati e varia umanità dell’antimafia di maniera (ma non invita certamente noi "ragazzi coraggiosi" dei quali usa solo ipocritamente l’immagine quando parla della Calabria che vuole cambiare), un Loiero che invece di denunciare gli uomini della mafia querela un magistrato coraggioso, il giudice Romano De Grazia, ispiratore del Disegno di Legge “Lazzati” (forse unico strumento concreto per l’annientamento di quella tanto predicata “zona grigia” tra mafia e politica) essendo questo magistrato “reo”, secondo Loiero, di aver chiesto pubblicamente se quest’ultimo ritenesse eticamente opportuna la nomina del fratello dello stesso Presidente in seno al CdA della neonata Film Commission della Calabria, richiesta fatta pubblicamente in occasione della nostra manifestazione “antipizzo” il 2 giugno all’ormai ex-ristorante “al Valantain”, chiuso per mafia, manifestazione ovviamente snobbata dal nostro Presidente così come dall’intera classe politica calabrese.

E poi c’è ancora il Loiero che non era presente ai funerali del martire ed eroe antimafia Fedele Scarcella, il Loiero che a diverse settimane dalla resa di Pippo Callipo, coraggioso Presidente degli imprenditori calabresi, continua ad esaltare gli «imprenditori coraggiosi» ma nel concreto si guarda bene dal coinvolgerli in queste sue acrobazie istituzionali, e poi ancora quel Loiero che lo scorso 24 giugno preferisce andare ad inaugurare la mostra di un emerito scultore inglese ma si guarda bene, insieme alla sua Giunta, di farsi vedere alla manifestazione antimafia organizzata dai ragazzi della cooperativa “Valle del Marro” vicina a “Libera” che gestisce i terreni confiscati alle cosche della piana di Gioia Tauro, una manifestazione dove c’era persino presente il rappresentante della Regione Toscana. Ma lui no. Lui stranamente no.

Il consigliere regionale Crea ha replicato all’invito di Loiero a dimettersi “sfidandolo” a dimettersi insieme a lui. Non è solo una provocazione di ripicca, a ben vedere. C’è dietro un ragionamento ben preciso che poggia sulle stesse basi etiche invocate da Loiero per Crea, in quanto se Crea si deve dimettere pur non essendo ad oggi formalmente neanche inquisito, perché la sua elezione è frutto dei voti inquinati, bene allo stesso modo il Presidente Agazio Loiero è a capo di una maggioranza nata tecnicamente con gli stessi voti, quindi eticamente costretta a rassegnare le proprie dimissioni per azzerare e rendere trasparente una situazione politica che si fa ogni giorno più oscura.

Raccolga dunque la sfida di Crea e dia, una volta per tutte, una vera e concreta dimostrazione di coerenza con i propri stessi enunciati a tutta quella Calabria che di belle parole ne ha proprio piene le tasche. La stessa cosa che Loiero ed altri politici hanno chiesto al consigliere Crea la potrebbe, o forse addirittura dovrebbe, chiedere a loro il Presidente del Consiglio Romano Prodi, utilizzando lo stesso principio etico.

Nando Dalla Chiesa proprio oggi sul Corriere della Sera dice che noi “ragazzi di Locri” siamo stati traditi. Che ci dimostrino che non è così. E se si sente offeso dalle mie parole che quereli anche me adesso il Presidente Loiero. Per un ventenne idealista sarà motivo d’orgoglio per tutta la vita. Come diceva George Bernard Shaw “Chi non è rivoluzionario a vent’anni, a quaranta è un farabutto”.

Aldo Pecora

Movimento "E adesso ammazzateci tutti"

www.ammazzatecitutti.org

Messaggi

  • A tutti gli amici del Movimento antimafia e del Forum "Ammazzatecitutti"


    29 giugno 2006

    Carissimi/e antimafiosi/e di tutta Italia,

    certamente sarete a conoscenza dell’appassionata lettera che ho inteso inviare attraverso la stampa al presidente della Regione Calabria, facendogli presente che dopo gli ultimi sviluppi sulla vicenda dell’omicidio Fortugno non è più pensabile che in Calabria tutto rimanga come se nulla fosse avvenuto, limitandosi lo stesso Loiero a richiedere in via solo informale le dimissioni del consigliere Crea.

    Ho voluto far presente al presidente Loiero che se vale, come certamente vale, per Crea il principio etico dell’opportunità delle sue dimissioni non in quanto colpevole di nulla ma per non aver voluto comunque evitare amicizie "pericolose" tra i suoi sostenitori, la stessa cosa vale anche per chi con quegli stessi voti, sia pure indirettamente, è stato prima indicato come candidato presidente (Crea era tra i "Grandi elettori" di Loiero all’Assemblea di Lamezia del 28 novembre 2004), e quindi eletto come presidente della Giunta regionale.

    E’ un principio etico, e come tutti i principi non consente deroghe o sconti per nessuno: la politica, in Calabria ancor più che nel resto d’Italia, non può permettersi alcun tipo di collegamento diretto o indiretto, con la zona grigia posta tra la mafia ed il malaffare.

    E se Loiero stesso ammette che Crea è una presenza imbarazzante in Consiglio Regionale, pur non essendo neanche formalmente indagato, per lo stesso motivo Crea ha risposto a Loiero "Dimettiamoci insieme".

    Da ieri naturalmente abbiamo assistito alla reazione rabbiosa e intimidatoria da parte di Loiero, tramite il suo portavoce, alla mia lettera.

    Hanno subito scritto - tanto per mandare un bel messaggio trasversale - che sono isolato, che parlo per utile personale, e che non sono credibile in quanto "esponente" della Margherita.
    Potrei dare mille risposte molto pepate, ma mi riservo a tempo e luogo.

    Per il momento vorrei solo avvisare pubblicamente che qualche squallido personaggio vicino al presidente Loiero sta telefonando da questa mattina a diversi amici dei "ragazzi di Locri" per tentare di estorcere una dichiarazione di smentita nei miei confronti, tanto per ribadire il concetto che sono isolato, così se "qualcuno" volesse finalmente capire questo potrebbe anche decidere di tapparmi la bocca per sempre senza correre pericoli. Un bel "pizzino", non c’è che dire.

    La fine del povero Fedele Scarcella ce lo insegna cosa possa voler dire, per chi è esposto nella lotta alla mafia con la propria faccia, restare isolati. E lorsignori stanno provando a fare proprio questo, tentando di estorcere dichiarazioni a ragazzi in buona parte minorenni.

    Abbiamo le prove e le testimonianze di queste infamità.

    Io posso solo dire che noi, insieme agli altri ragazzi di Locri, siamo nati proprio per dire basta a questi sistemi, alle commistioni impure tra la politica e la mafiosità di comportamenti, per dare una svolta di novità, di pulizia, di idealità e di speranza alla nostra terra.

    Non mi farò, non ci faremo intimidire da nessuno, tantomeno da chi, non avendo alcun interese al rinnovamento, tenta di distruggerci dividendoci.

    Noi invece siamo tutti uniti, oggi più che mai che cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel.

    Aldo Pecora

    www.ammazzatecitutti.org

    • Per chiarire un po’ le cose…

      Faccio parte del forum FOREVER, ma adesso parlo anch’io “a titolo personale”.

      Giornalisti, politici e tutti voi che mi state leggendo: attenzione, sta scrivendo MARIA GRAZIA MESSINEO e non i RAGAZZI DI LOCRI. Non vorrei svegliarmi domattina e vedere su tutte le testate giornalistiche che i giovani di Locri hanno detto ciò che io mi sto accingendo a scrivere. Non metto in bocca a nessuno le mie parole…ci tengo a sottolinearlo, perché in tanti ieri se ne sono usciti con dichiarazioni poco veritiere riguardo l’articolo pubblicato da un ragazzo del movimento di Locri, Aldo Pecora.

      Ho riletto e riletto l’articolo di Pecora, non so se sono affetta da cecità, ma scusatemi, non ho riscontrato alcun elemento che mi possa indurre ad accusare lo stesso di essersi permesso di parlare a nome di tutti noi.

      L’ha fatto, come ha sostenuto lo stesso portavoce del Presidente Loiero, Pantaleone Sergi, a titolo personale, non ha messo in ballo né il FOREVER, né nessun altro. Ha agito di sua spontanea volontà, avrà avuto le sue ragioni, i suoi motivi probabilmente… ciò non toglie di essersi assunto personalmente la responsabilità di farlo, senza coinvolgere il movimento dei ragazzi di Locri, semmai il suo coordinamento “Ammazzateci tutti”. Che sia ben chiaro, se non mi credete rileggete voi stessi ciò che ha scritto, trapela qualcosa del genere? Non mi sembra…non fatevi abbindolare da chi sta cercando di mettere in mezzo noi, il forum, il movimento, facendo finta di prendere le nostre difese quando non è assolutamente necessario.

      2° punto: Aldo Pecora è un ragazzo di Locri. Questa è l’etichetta che è stata attribuita a tutti noi giovani che da otto mesi stiamo portando avanti una strenua lotta alla ‘ndrangheta, di certo la più spontanea, la più genuina e sana, priva di colore…pura, bianca come quel famoso striscione.
      Che vuol dire che Aldo Pecora è di Polistena? Beh… io sono di Siderno, eppure rientro nella cerchia dei ragazzi di Locri. Siamo persone provenienti da tanti paesi della Locride, riconosciuti come “ragazzi di Locri” in quanto pienamente attivi nel movimento sorto all’indomani dell’omicidio Fortugno. Semmai non sono da definire “ragazzi di Locri” tutti coloro che seppur vivendo nella stessa città, non partecipano, anzi si disinteressano e criticano smisuratamente.
      3° punto: Aldo Pecora non è un ragazzo isolato. Se dovessimo isolarlo, perderemmo una di quelle che sono state le anime del movimento.

      Probabilmente se tutti affermano che la voce dello stesso Pecora è quella dei ragazzi di Locri, un motivo ci sarà. Aldo Pecora ha concretizzato “qualcosa”…in tutta Italia, guarda caso “Ammazzateci tutti” è il simbolo che ci rappresenta, è diventato il nostro biglietto da visita. Dobbiamo riconoscerlo, senza se, senza ma.

      Non isoliamo nessuno, non possiamo abbandonare chi ci mette l’anima per la legalità, come ha fatto un certo Fedele Scarcella, ingiustamente “isolato” dalle istituzioni, dallo Stato. Il vero Stato siamo NOI. Perché NOI SIAMO UN GRUPPO CHE NON DEVE ISOLARE NESSUNO, SIAMO PRONTI A STARE ACCANTO A CHI TENTA DI FARE QUALCOSA DI ONESTO, A CHI AGISCE IN MANIERA PULITA. NON POSSIAMO ISOLARE UN COMPAGNO DI BATTAGLIA…LA BATTAGLIA LA COMBATTIAMO INSIEME, SENZA DIVIDERCI, PERCHE’ IL SOGNO DI ALDO, QUELLO DI VEDERE UNA CALABRIA ONESTA NELLA QUALE UN GIORNO POTER FAR CRESCERE I PROPRI FIGLI, E’ IL SOGNO DI TUTTI NOI, E NOI A QUESTO SOGNO NON VOGLIAMO RINUNCIARE E PER EVITARLO DOBBIAMO STARE UNITI.

      Se ha inveito così, è perché è stanco di accettare passivamente, di starsene con le mani in mano, di rimanere muto, pur sapendo che ha abbastanza fiato per gridare, che ha una forte voce, ma soprattutto un grandissimo coraggio: “battersi per i suoi ideali adesso, a vent’anni, perché altrimenti, come ha detto lui stesso, a quarant’anni rischierà di essere un farabutto”.

      A differenza di tutti i partiti, noi non vogliamo fazioni ma coesioni, ci difendiamo a vicenda, vogliamo essere compatti e non abbandoniamo nessuno. Certamente non sempre condividiamo le stesse idee, ma le rispettiamo. E’ stato alquanto disgustoso leggere che “ i dirigenti dei cosiddetti ragazzi di Locri sono iscritti alla Margherita”. Ci risiamo? Ancora?? Devo sbraitare di nuovo come un’ossessa sul palco di piazza dei Martiri come al comizio sindacale del primo maggio a Locri? L’avevo già gridato a tutta l’Italia: noi non vogliamo farci strumentalizzare da nessuno!!! Non abbiamo alcun esponente di partito che ci telecomanda!

      Ma quali dirigenti della Margherita?!? Forse non si è capito che non abbiamo gerarchie, non c’è politica di vertice nel nostro movimento…la politica di ieri ha sofferto, quella di oggi altrettanto perché priva di unità e compattezza…noi vogliamo che la politica si svincoli da ogni brutto tentacolo, che sia libera, ma soprattutto sana. Ecco i due prerequisiti della politica di domani.

      Non rilascio dichiarazioni in merito alle dimissioni richieste a Loiero, avremo un incontro con lo stesso, giorno 7 luglio…azzeriamo tutto per adesso, se ne riparlerà dopo il confronto con il Presidente.

      Mi dispiace, ma se dite che Aldo Pecora è un ragazzo “isolato”…beh, allora dite che “siamo isolati un po’ tutti”….indirettamente è così…

      Maria Grazia Messineo

    • CALABRIA/REGIONE: PORTAVOCE LOIERO RISPONDE A PECORA

      (ASCA) - Catanzaro, 28 giu - ’’Il movimento dei ragazzi di
      Locri e’ stata la cosa piu’ genuina e importante avvenuta
      nella Locride dopo il delitto Fortugno tanto che il
      presidente Loiero, proprio ieri, ha accettato di fare un
      incontro pubblico a Locri il 7 luglio prossimo. Sarebbe grave
      che qualcuno adesso ne rivendichi il copyright per averne
      vantaggi personali o di parte politica’’. Cosi’ Pantaleone
      Sergi, portavoce del presidente della Regione Calabria
      Agazio Loiero, commenta a caldo le dichiarazioni del giovane
      Aldo Pecora che ’’a titolo personale’’, sostiene Sergi, ha
      diffuso un documento critico sul presidente della Regione.
      ’’Il coraggio e la rivolta dei ragazzi di Locri sono stati
      giustamente apprezzati e valorizzati in quanto giudicati di
      iniziativa spontanea, non eterodiretta, capaci di scuotere le
      coscienze. Se adesso qualcuno di loro interviene come
      esponente di una parte non c’e’ certo da rallegrarsi. E
      sinceramente l’intervento di un esponente di partito mi
      sembra quello di Pecora che, d’altra parte, ha sempre
      rivendicato la sua appartenenza alla Margherita. E oggi
      utilizza argomenti di parte gia’ ampiamente smentiti dal
      presidente Loiero, il quale, guarda caso e’ stato quello che
      il cosiddetto Pdl Lazzati lo ha portato all’attenzione del
      Consiglio regionale e, proprio una decina di giorni fa, lo ha
      raccomandato con una lettera personale a tutti i parlamentari
      calabresi e, particolarmente, agli esponenti di Governo.
      Pecora dovrebbe, tra l’altro, farsi chiarire quali sono le
      differenze tra una consulta di esperti e una commissione
      consiliare. Forse in quanto appartenente all’associazione
      ’’Lazzati’’, Pecora si duole per la querela di Loiero al
      magistrato Romano De Grazia ma, in questo caso, il presidente
      ha sporto querela perche’ il magistrato, secondo quanto
      riportato dai giornali, lo aveva accusato di aver favorito un
      proprio parente, cosa non vera. Venerdi’ 7 luglio, queste e
      altre cose il presidente dira’ ai ragazzi di Locri che, ci
      auguriamo tutti, rimangano un movimento libero per continuare
      a svolgere la funzione che finora hanno svolto’’.
      red/mcc/lv

      (Asca)


  • ADRIANA MUSELLA DIFENDE LOIERO ED ATTACCA ALDO:

    FORTUGNO:RIFERIMENTI; PECORA DL, NON PARLI PER RAGAZZI LOCRI

    DISGUSTO PER ATTACCHI STRUMENTALI A LOIERO. QUAL E’ GIOCO BINDI?

    (ANSA) - CATANZARO, 29 GIU - ’Aldo Pecora, universitario, iscritto alla Margherita, e’ di Polistena, ha partecipato insieme a tanti altri ragazzi della regione, con il suo striscione alla manifestazione di Locri. Quelle parole le ha scritte con le lacrime agli occhi. Arrivato, poi, il momento elettorale ha scelto pero’ la candidatura. Niente da eccepire, ma non ci sembra giusto, oggi, che lui intervenga a nome dei ragazzi di Locri, prima di tutto perche’ non lo e’ e poi perche’ ormai ufficialmente rappresenta un partito politico’. A sostenerlo e’ il presidente del Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, Adriana Musella.

    ’La politica - ha sostenuto Adriana Musella - non puo’ e non deve permettersi di allungare le proprie mani sporche, i propri tentacoli sui nostri ragazzi; non puo’ e non deve permettersi di offuscare ne’ trascinare nella melma i loro sogni, quelli di una gioventu’ che, nonostante tutto, cerca di costruire una storia diversa per la propria terra. Noi che li abbiamo affiancati e sostenuti sappiamo che questi ragazzi, come tanti loro coetanei, sono puliti e non vogliono essere strumentalizzati, conosciamo la loro sincerita’, i loro timori, le loro ingenuita’. In tutti questi anni abbiamo sempre creduto che non sia giusto colorare l’ impegno antimafia rendendolo di parte perche’ crediamo che i valori debbano appartenere a tutti e che intorno ai valori ci sia bisogno di unita’. Con i ragazzi della Locride, con i giovani del Forum Forever, di questo abbiamo discusso piu’ volte e so che che la pensano come me: niente strumentalizzazioni.

    Purtroppo, pero’, bisogna anche riconoscere che con il rumore mediatico seguito agli eventi di Locri si e’ corso il rischio che questi ragazzi, considerati un po’ come un fenomeno da spettacolo, finissero per montarsi un po’ la testa’.

    ’Qualcuno - ha proseguito Adriana Musella - ha voluto seguire la strada politica e candidarsi. Crediamo allora opportuno che parli a nome del suo partito e non dei ragazzi di Locri che sono altra cosa e che non hanno alcun leader’.

    ’Senza voler entrare in un discorso che compete soltanto e unicamente alla magistratura - ha sostenuto Adriana Musella - esprimiamo tutto il nostro disgusto per gli attacchi gratuiti e strumentali rivolti al Presidente Loiero. Non volendo considerare Pecora per la sua giovane eta’ ed inesperienza, ci chiediamo, pero’, quale sia il gioco della Bindi e di alcuni personaggi del suo partito. Grazie a Dio non tutti. Se la classe politica avesse un po’ piu’ di responsabilita’ e dignita’ e se davvero si lavorasse per il bene comune, forse potremmo essere risparmiati dal leggere ed ascoltare quotidiane fandonie di fronte a problemi serissimi che dovrebbero, invece, indurre a tacere e, forse, anche, a vergognarsi un po’’. (ANSA).

    • 29 giugno 2006

      “ADRIANA MUSELLA E’ UNA BUGIARDA. E’ LEI L’EMBLEMA DELL’ANTIMAFIA DI RENDITA”

      Pensavano fossimo solo dei pupazzi dietro lo striscione “E adesso ammazzateci tutti”, ci hanno usati a loro piacimento per le loro coreografie, ora che hanno capito che abbiamo delle teste ci tappano la bocca.

      "Adriana Musella è l’emblema di quella antimafia di rendita che ha saputo trasformare in farsa la tragedia del popolo calabrese. Oggi, con un suo comunicato stampa maleodorante di cortigianeria obbligata per chi è certamente munifico nei suoi confronti, ha superato ogni limite di decenza utilizzando in maniera scientifica la menzogna più invereconda per sacrificare sull’altare del suo business anche un ragazzo di vent’anni che fino a qualche mese addietro, quando a lei faceva comodo arricchire le sue inutili coreografie da operetta, è stato da lei stessa premiato con il premio "Gerbera gialla" per il suo impegno antimafia.

      Ora che si accorge che dietro quello striscione ci sono delle persone vere e dei cervelli pensanti, non dei pupazzi utili per farle fare la ventriloqua, perde il lume della ragione ed utilizza menzogne e falsità al fine di cercare di dimostrare al padrone del vapore di turno, la sua gratitudine alimentare.

      Prima di cercare di infangare la libertà di spirito e soprattutto l’enorme dignità di un ragazzo che ha messo in piedi, da solo ed a sue spese, il più grande forum telematico antimafia d’Italia a soli vent’anni, ci spieghi lei piuttosto, quante e quali remunerazioni ha percepito in tutti questi anni di inutili parate per farsi questa nomea di brava organizzatrice di sagre paesane antimafia.
      Desideriamo che il Procuratore Antimafia Piero Grasso sappia a chi ha concesso il riflesso della sua figura di uomo delle Istituzioni, e che lui stesso giudichi se chi vive (e bene) speculando su una tragedia possa permettersi il lusso di infangare l’immagine di giovani puliti e per bene, sparando menzogne incredibili ed utilizzando improbabili sigle antimafia come clave, forse per fare un piacere ai famosi "riferimenti" cui si ispira anche nel suo millantato coordinamento nazionale. Intanto la signora Musella si trovi un avvocato, possibilmente speriamo poco costoso visto che con ogni probabilità il suo onorario graverà, in un modo o nell’altro, sulle finanze pubbliche, e visto anche che le menzogne, le falsità e le diffamazioni, ormai per tabulas, non le concederanno scampo nelle aule di giustizia nella quale dovrà accomodarsi per rendere conto, finalmente, delle sue esternazioni sconsiderate.

      Rimane il rammarico che la signora Musella rimarrà, sia pure indegnamente per come si è comportata, unica rappresentante delle associazioni antimafia che operano nella nostra regione nella Consulta regionale antimafia voluta dal presidente Loiero. Ma d’altra parte sarà lei stessa e definirne, con la sua presenza, il livello di credibilità".

      Aldo Pecora

      Movimento “E adesso ammazzateci tutti”

    • "Divide et impera"
      di Rosanna Scopelliti (*)


      E così siamo arrivati al dunque…

      Sentivo in cuor mio che prima o poi sarebbe successo, mi auguravo di sbagliare ma, ahimè, ho peccato di ottimismo.

      L’unica cosa positiva è che finalmente si sta iniziando a giocare a carte scoperte e forse qualcuno dovrà assumersi delle responsabilità. (Spero di non peccare nuovamente di ottimismo).
      Ho avuto modo di seguire la disputa tra Aldo Pecora ed il Presidente Agazio Loiero.

      Mi ha sorpresa l’immediata replica del Presidente, che, evidentemente fuori di sè, oltre che far intendere che Aldo Pecora parlasse a nome dei Ragazzi di Locri e ne strumentalizzasse il nome, (cosa palesemente non vera, basti legge la firma del comunicato) ha tenuto a precisare che Aldo Pecora è un ragazzo isolato, precisazione che, a mio parere, ha molto di ‘pizzino’, ma non voglio entrare in merito: come vittima di mafia, ho imparato a caro prezzo la diffidenza e la lettura ‘tra le righe’

      Spero che le mie restino solo supposizioni.

      Del resto, sempre secondo la mia chiave di lettura, cosa simile fu lasciata intendere nei riguardi del giudice Romano De Grazia, querelato dal Presidente Loiero per direttissima senza possibilità di replica, in seguito a presunte dichiarazioni del giudice durante l’incontro di solidarietà alla famiglia Mazza il 2 giugno al ‘Valantain ’.

      Anche De Grazia sarebbe dovuto apparire isolato, per fortuna non è stato e non è così… né per l’uno, né per l’altro.

      Comunque, resta il fatto che il 2 giugno i rappresentanti dello Stato non c’erano, nemmeno i vice dei vice dei vice dei vice, come non c’erano al funerale del povero Fedele Scarcella, come non c’erano alla manifestazione organizzata a Gioia Tauro dai ragazzi della cooperativa “Valle del Marro”, che sta coraggiosamente gestendo e rendendo fruttuosi i terreni confiscati alle cosche…
      Il che, sempre ai miei occhi critici di vittima di mafia, abbandonata per anni nel dimenticatoio delle scartoffie e delle strette di mano di rappresentanza, è tutto dire.

      Noi abbiamo bisogno di una tangibile presenza delle Istituzioni, non di discorsi accorati.
      Non abbiamo bisogno di esperti che si consultino, forse anche pagati profumatamente, sul problema mafia.

      Abbiamo bisogno di azioni concrete, di persone che scelgano di assumersi le proprie responsabilità dando per primi esempio di limpidezza e coerenza.
      Ma questo è un’ altro discorso e forse è chiedere troppo.

      Tornando alla disputa.

      Ciò che mi è saltato agli occhi, sin da subito, è come si sia voluto cercare di spostare l’attenzione su altro, facendo passare in sordina il problema nodale della questione, cosa che avviene spesso e volentieri quando si toccano certi temi delicati e, ahimè, poco puliti.

      Aldo Pecora, e sottolineo ancora, a titolo personale e del solo movimento “Ammazzateci tutti” (basta saper e VOLER leggere), ha chiesto ufficialmente, dopo gli ultimi clamorosi sviluppi delle indagini seguite al delitto Fortugno, le dimissioni del Presidente Loiero, fornendone una motivazione di esclusivo carattere etico che partiva da un assunto dello stesso Presidente Loiero nei confronti del consigliere regionale Domenico Crea. Aldo aveva solo portato il ragionamento del presidente Loiero ad una conseguenzialità estrema.

      La risposta reale, ma celata, del Presidente è stata quella di fare il possibile per tentare di ‘cambiare argomento’ e far cadere così nel ‘dimenticatoio mediatico’ le accuse che gli sono state mosse.

      Ecco allora da cosa nasce l’attaccare questo ragazzo, ed il tentativo di alimentare una polemica interna tra lui e gli altri ‘ragazzi di Locri’.

      E ancora su come sia possibile che la signora Musella, che asserisce di essere simbolo dell’antimafia, sia intervenuta scagliandosi proprio contro quello stesso Aldo Pecora che lei stessa, solo un mese fa, riconosceva meritevole del Premio ‘Gerbera Gialla’ per essersi distinto nella lotta alla mafia.

      Come non vedere una strana ambiguità in questa cronologia?

      Nella mia profonda ingenuità non avrei mai creduto possibile da parte di chi dice di rappresentare comunque l’antimafia, andare contro, con tanta veemenza, un vero simbolo dell’antimafia, forse diventato un po’ scomodo.

      Abbiamo assistito a due giornate dense di comunicati stampa tra smentite di presunti ragazzi del Fo.Re.Ver. (ma chi ha inviato quel comunicato-bufala ai giornali? Chi c’era dietro?) e contro-smentite di reali ragazzi di quel forum e svariate dichiarazioni tra le parti, ma l’esito di tutto questo polverone è che l’attenzione è stata spostata dalle responsabilità e dai motivi che avrebbero dovuto indurre Loiero a dimettersi, alle presunte beghe interne ai ‘ragazzi di Locri’ (per fortuna subito smentite).

      Colpaccio riuscito. Forse.

      Come sempre, coscientemente o meno, siamo caduti nella trappola del ’Divide et impera’.

      Andando oltre.

      Giunti a questo punto, vorrei che si tornasse a ciò che ha alimentato tutto questo caos, ovvero i motivi che dovrebbero spingere Loiero a dimettersi.

      Ancora una volta, come cittadina, vorrei avere delle risposte, come vittima di mafia, mi augurerei che ci fossero delle smentite.

      Superando le polemiche e la confusione che è stata volutamente creata, desidererei che il Presidente Loiero replicasse con calma e ragionamento, come sa fare quando vuole, ai dubbi espressi da Aldo Pecora nel suo primo comunicato stampa, e cioè se sia etico, lasciando perdere qualsiasi altra motivazione giuridica e meno che mai personale, che la Giunta regionale che governa una regione di mafia come la Calabria possa lasciar trasparire una benché minima ombra di sospetto di aver tratto giovamento dai voti della mafia per diventare maggioranza.

      E non glielo chiedo come antagonista, ma come simpatizzante di questa coalizione.

      Vorrei che lui per primo, come rappresentante di questa regione martoriata e tristemente nota per il silenzio ed il buio in cui versano i palazzi del potere, desse un segno tangibile della sua limpidezza, vera o presunta.

      Mai come in questo caso c’è bisogno di chiarezza.

      Il silenzio e l’ambiguità portano a facili dubbi, così come le querele affrettate e le repliche che lasciano spazio alla supposizione ed all’interpretazione di messaggi trasversali.

      Chiarezza, verità e responsabilità.
      Questa, a questo punto, è la mia richiesta.

      Rosanna Scopelliti *

      (Calabria Ora - 3 luglio 2006)

      (*) figlia del giudice Antonino Scopelliti, assassinato dalla mafia

    • PARLANO I LEGALI DI ALDO PECORA

      Nella giornata di ieri, 29 giugno 2006, veniva diffuso da soggetti ignoti un comunicato stampa a nome "ragazzi di Locri del Fo.Re.Ver." nel quale si affermava una netta presa di distanza dalle iniziative poste in essere in questi giorni da Aldo Pecora, fondatore del movimento "E adesso ammazzateci tutti" nei confronti del presidente della giunta regionale calabrese Agazio Loiero.

      Per quanto consta ad Aldo Pecora anch’egli attivista del Fo.Re.Ver., che a noi si è rivolto per la tutela dei suoi interessi, nessuna riunione del Forum Fo.Re.Ver. di Locri si è tenuta nella giornata di ieri ed in particolar modo non risulta che altre ve ne siano state aventi ad oggetto la delegittimazione all’interno del forum delle iniziative di Aldo Pecora.

      Tale considerazione trova altresì conforto nella circostanza che, al contrario di quanto si è lasciato intendere, i componenti dello stesso Forum, Martino Stalteri (rappresentante Liceo Classico di Locri, presidente Consulta Prov.le Studenti RC), Francesco Rao (studente universitario, Mov. Ammazzatecitutti), Martina Raschillà (studentessa Liceo Classico di Locri, Mov. Ammazzatecitutti), Sacha Malgeri (studente scuola media, Mov. Ammazzatecitutti), Vincenzo Caricari (studente universitario), Maria Grazia Messineo (studentessa liceale Locri), Benedetta Fiorenza (studentessa liceale Locri), Silvia Raschillà (studentessa Liceo artistico di Siderno), Giovanni Genovese (rappr. Ist. Istruz. Sup. di Bovalino), Cosimo Tropiano (presidente Consiglio Intercomunale Giovanile della locride), Andrea Carbone (rappr. Ist. Tecnico di Roccella Jonica), Francesco Gentile (rappr. Ist. Sup. di Siderno), Domenica Bumbaca (Portale Giovani - laboratorio culturale giovani della locride), Vincenzo Macrì (rappr. Liceo Classico “Ivo Oliveti” di Locri) in data odierna, hanno rilasciato un comunicato stampa nel quale hanno di fatto smentito le asserzioni contenute nei quotidiani di oggi.

      Da parte nostra rimane da verificare se possa leggersi un intento persecutorio od altro nei confronti del Pecora da valutarsi con gli strumenti consentiti dalla legge.

      Le testate giornalistiche e le agenzie di stampa che hanno pubblicato tra ieri e oggi la notizia in contestazione della presunta smentita sono invitate quindi, ai sensi dell’art. 8 della legge n. 47/1948, a pubblicare il comunicato inviato in data odierna dal Fo.Re.Ver. di Locri e sottoscritto dai suindicati componenti, soggetti legittimati a parlare a nome e per conto del Fo.Re.Ver. di Locri.

      Come da norma tale comunicato dovrà avere lo stesso risalto riservato alla notizia odierna, al fine di alleviare l’enorme danno in termini di onorabilità ed immagine arrecato ad Aldo Pecora con la diffusione della falsa smentita. Ci riserviamo ovviamente ogni altra azione o ragione tese a tutelare l’onorabilità e l’immagine del nostro assistito, ferma restando la nostra volontà di accertare la semplice verità dei fatti e gli autori del comunicato delegittimato che saranno presto, auspicabilmente, identificati.

      Con saluti

      Avv. Maria Teresa Caccamo

      Avv. Antonio Muscherà

    • Salve sono Francesco Gentile da Siderno il rappresentante ist sup. Siderno,(secondo la nota eh)mi sono imbattuto con mia grande sorpresa in questa nota stampa dei due avvocati, mentre stavo cercando dei documenti sul web che riguardavano il consiglio intercomunale dei giovani della Locride, la nota é inesatta, in quanto io non ho mai ricoperto la carica di rap. D’istituto, ero il sindaco dei giovani della Locride, poi non ho mai fatto alcuna nota stampa a favore del Signore difeso addirittura da due legali ( manco Reina al maxiprocesso), quindi vorrei che chi di dovere facesse chiarezza su questa pagliacciata, prima di mettere nomi e cognomi su documenti accessibili a tutti informatevi bene. Io intanto mi sono salvato il link ed in questi giorni contatterò i sue avvocati per farmi dare delle spiegazioni in merito.