Home > Arrampicare per la Birmania: Robertson arrestato mentre scala la Tour (...)

Arrampicare per la Birmania: Robertson arrestato mentre scala la Tour Eiffel (video)

Publie le martedì 20 novembre 2007 par Open-Publishing

Dazibao Movimenti Solidarietà Bellaciao Francia

Filmato da NICOLETTA FAGIOLO un amica di Bellaciao...

Il 12/11 il climber inglese Mike Robertson è stato arrestato mentre scalava la Tour Eiffel per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione birmana e sulle responsabilità della compagnia petrolifera Total.

Lunedì scorso Mike Robertson - climber e fotografo inglese conosciuto per le sue deep-water soloing e recente vincitore a Banff del Premio per il miglior libro di Mountain Exposition con il suo Deep Water - ha tentato di scalare la Tour Eifel per protestare contro il coinvolgimento della compagnia petrolifera francese Total con il regime militare birmano.

Mike, come riporta www.ukclimbing.com, è stato arrestato dalla polizia francese a quota 219 metri, quando mancavano poco meno di 100 metri alla cima della torre simbolo di Parigi. "Indossavo una camicia con la scritta Total lascia la Birminia” ha dichiarato Robertson a www.ukclimbing.com “Ho legato una sciarpa rossa per ricordare il colore della tunica dei monaci simbolo della protesta in Birmania a 70 metri. Poi a circa 219 metri di altezza ho ritenuto prudente farmi ‘tranquillamente’ arrestare”.

Ammanettato e arrestato, Mike Robertson dopo circa tre ore è stato rilasciato; anche se va detto che rischia una pena fino a 5 anni di carcere. “La situazione in Birmania è disperata; continuano i pestaggi e la uccisioni” ha spiegato Robertson “Aung San Suu Kyi, è ancora agli arresti domiciliari, e continua il black-out di notizie, principalmente a causa del blocco di tutte le comunicazioni e le linee telefoniche da parte dei Generali. Ho scalato la Torre Eiffel per aiutare ad attirare maggiormente l’attenzione su queste atrocità e sul movimento democratico Birmano.".

Come riporta repubblica.it in Birmania continuano “gli arresti degli attivisti democratici, nonostante la presenza nel Paese dell’inviato speciale Onu per i Diritti umani, Paulo Sergio Pinheiro”. Tutto mentre va scemando l’interesse e la visibilità che i grandi media nazionali e internazionali dedicano alle tragiche vicende del Myanmar. Un paese dove “La Total è diventata il principale sostenitore del regime militare birmano” come ha dichiarato a Le Monde la leader democratica birmana Aung San Suu Kyi (www.burmacampaign.org).

http://planetmountain.com/News/shownews.lasso?l=1&keyid=35898