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CONGRESSO PRC: FRA LE (E)MOZIONI SI FANNO SENTIRE I GIOVANI DELEGATI

Publie le sabato 26 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

All´ingresso delle terme di Chianciano nonostante il caldo si vedono gruppi nutriti di anziani che con l´asciugamano al collo si dirigono verso le vasche termali, vera specialità della zona. Ma oltre il grande atrio di marmo bianco stile anni sessanta si intravedono delle bandiere rosse.
prc_280x200.jpgAll’ingresso dello stabile tante persone con il cartellino al collo da delegati si muovono freneticamente per ultimare il lavori organizzativi dopo che dalla platea del Palamontepaschi ha parlato venerdì mattina il segretario uscente di Rifondazione Franco Giordano. Non sembra di essere ad un congresso di un partito. Nei giardini del centro termale una elegante signora insieme alla sua orchestra con tanto di fisarmonica fa ballare a ritmo di mazurche e valzer decine di coppie over settanta venute solo a rigenerarsi con le portentose acque di queste parti, ignare della kermesse.

Ecco che arrivati al bar si capisce subito che stiamo ad un congresso di un partito di sinistra. I tavolini sono pieni di giovani delegati in pausa, e dagli altoparlanti si sentono le voci degli interventi politici dei dirigenti. I ragazzi discutono animatamente su chi diventerà segretario e chi prenderà le redini del partito da lunedì.

Carmelo Usa è segretario della federazione di Udine, ha 29 ed è delegato della prima mozione quella dell´ex ministro Paolo Ferrero. Per lui nel congresso c´è stata "poca analisi politica e troppi personalismi Bisogna ritrovare le motivazioni giuste adatte ad esaudire un grande sogno". Per Carmelo la prospettiva della sinistra sta tutta nella scommessa di ritrovare la capacità di rompere gli schemi tradizionale come successe a Genova nel 2001. "Dobbiamo tornare ad un´orizzontalità politica con i movimenti e non tentare di egemonizzarli. In piu – continua Carmelo - penso che la gente sia stufa di sentire chiacchiere. Basta con dirle le cose. Bisogna farle". Conclude Carmelo: "Se un disoccupato non ha casa non gli devi dire; lotta per tuoi diritti. Gliela devi trovare la casa.

"Spostandosi vicino all´ingresso del capannone incontriamo Daria Lucchesi messinese di 26 anni. Lei invece ha votato la mozione di Nichi Vendola. "Nichi – dice Daria - deve essere il segretario. Ma non perchè rappresenta tutti noi ma perche la sua linea politica è quella vincente". Alla domanda perché ci sono pochi interventi dei giovani nel congresso ci dice che invece "nei circoli c´è stata tanta partecipazione giovanile, ma qui è vero, stenta ad emergere. Però ci sono tanti giovani che negli organismi dirigenti si sono dati tanto da fare ed hanno determinato molto delle scelte del partito".

Daria dice che anche nelle istituzioni i giovani sono stati determinanti, ma che "bisogna sempre considerare le istituzione come un mezzo mai come un fine". "Insieme a Nichi ripartiamo dai territori e dalle specificità di ogni singola realtà" conclude Daria.

Paolo Brini è di Modena e fa l’operaio. Ha 27 anni ed ha votato una mozione che vuole rilanciare "la lotta operaia", è la numero quattro, quella che ha sottoscritto la corrente "falce e martello". "Sono giovane ma voglio capire che cosa deve fare questo partito da grande", dice Paolo. "Dopo la scelta di andare al governo e di abbandonare i movimenti bisogna capire che cosa vuol oggi la classe dirigente. Noi di base lo sappiamo bene. Dobbiamo tornare a radicarci tra i lavoratori, soprattutto tra i giovani lavoratori". "Il rischio – dice Paolo - è che se si continua così si può fare massimo il satellite del partito democratico". Secondo Paolo il Prc deve essere autonomo indipendente ed alternativo al Pd.
Matteo Molinaro è di Udine e studia a Milano ed anche lui ha sostenuto la quarta mozione.

Per Matteo in questo congresso non si è discusso di politica ma si è cristallizzato il discorso sullo scontro personalistico trascurando le dinamiche interne e i ragionamenti collettivi. "Dalla platea piu che la politica emerge la poesia e le citazione colte, ma non è tutto così il partito. Nei circoli si è discusso e pure tanto". Continua Matteo, "bisogna ritrovare il modo di fare politica tra la gente senza ingannarla più, come fu con la scelta di andare al governo. Bisogna sperimentare un nuovo concetto di militanza politica".

Per Matteo i giovani devono avere un ruolo centrale. "Tendenzialmente le giovani generazioni nella storia sono sempre state protagoniste dello slancio in avanti delle idee di cambiamento. In questo congresso i giovani non hanno determinato niente, anzi sono stati risucchiati dalle dinamiche e dai malumori interni". Conclude Matteo, "la spinta d ribellione e di cambiamento dei giovani si è esaurita per delle scelte sbagliate della classe dirigente anche giovane".

Al bar dello stabilimento con la Peroni davanti ad un "capannello" di ragazzi intorno c’è Valerio Bruni, giovane segretario del Prc di Nettuno delegato della prima mozione. Valerio ha 26 anni e sono gia dodici che milita nel partito. Alla domanda come vede il futuro di Rifondazone, Valerio è ottimista e risponde con un brindisi al presente e al futuro dei comunisti. "Certo l´unità non è il nostro punto forte.

Ma è chiaro che comunque vada una sintesi va trovata"– dice Valerio. Una forza che conta quasi 100 mila iscritti e decine di migliaia di militanti "deve essere il centro della costruzione della sinistra. Questo comunità politica aspetta solo il via da Chianciano per uscire dai circoli e riempire le strade di politica". Su come coinvolgere i giovani il delegato "ferreiano" ha una sola soluzione. Netta opposizione alle politiche neoliberiste costruendo mobilitazioni sul territorio che coinvolgano la popolazione come i No-Tav in Val di Susa o i No-Dal Molin di Vicenza.

Daniele Licheni invece è "vendoliano" e fa parte dell´esecutivo nazionale dei Giovani Comunisti (l´organizzazione giovanile del Prc). Anche per Daniele la soluzione è ripartire dai territori, ma senza porre l´ideologia al centro come un feticcio. "Costruire assemblee aperte a tutti nei contesti locali sulle tematiche specifiche, senza la prerogativa di avere una tessera in tasca. Chi ci sta partecipa – dice Daniele – chiaramente con un ottica ed un indirizzo di cambiamento generale dei rapporti di produzione e della società". Le difficoltà intestine verranno superte "intorno alla figura di Nichi Vendola e a quello che rappresenta il suo percorso politico ampio e plurale".

I giovani comunisti hanno contribuito notevolmente all´elaborazione del percorso politico che ha portato il partito "in simbiosi con i movimenti da Genova in poi- dice Daniele – Bisogna riprendere quel cammino sperimentando continuamente una pratica di conflitto che non sia distaccata dai bisogni reali della gente".

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