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Ritorno a Porto Alegre: il Forum Sociale Mondiale riparte con il no alla guerra

Publie le mercoledì 31 marzo 2004 par Open-Publishing

Forum Sociale

Per il ritiro immediato delle truppe di occupazione dall’Iraq, per
un rafforzamento del ruolo dell’Onu nelle crisi internazionali, per
una regolarizzazione della globalizzazione. Questi i temi principali
che saranno discussi nel prossimo Consiglio Internazionale del Forum
Sociale Mondiale dal 3 al 7 aprile. Ne hanno dato notizia, in una
conferenza stampa a Roma, Vittorio Agnoletto, rappresentante di
tutti i movimenti italiani, e Flavio Lotti, rappresentante dell’Onu
dei popoli.

Al Consiglio parteciperanno circa 100 organizzazioni di livello
mondiale dei vari settori della società civile: movimenti,
sindacati, organizzazioni non governative, centri di ricerca,
network internazionali impegnati a favore della pace e dei diritti
umani, dello sviluppo umano sostenibile, della giustizia sociale e
della democrazia.

È ormai evidente, il movimento è più globale che mai. A dimostrarlo
è la mobilitazione di milioni di cittadini della società civile
nell’ultima manifestazione per la pace, e per il ritiro delle truppe
dall’Iraq del 20 marzo scorso. La giornata di protesta era stata
indetta dai movimenti pacifisti americani «United for Justice and
Peace» e «Answer» ma ha avuto largo seguito in tutto il mondo, a
partire dall’Italia. Agnoletto ha confermato che al Consiglio
Internazionale verrà ribadita la parola d’ordine su cui è cresciuto
in questi mesi il «movimento»: «Via le truppe di occupazione
dall’Iraq».

La polemica tutta italiana sulla dura contestazione al segretario
della Quercia Fassino non è nell’agenda. Ma anche su questo il
giudizio è netto. «È stata grave anche se marginale rispetto alla
grande partecipazione pacifica dei partecipanti dei diversi
movimenti, partiti, sindacati e semplici cittadini».

Ma il Consiglio non si limiterà al semplice no alla guerra ma
discuterà del ruolo dell’Onu nello scacchiere internazionale. «Il
futuro delle Nazioni unite non può essere relegato ai soli 5 membri
del Consiglio di sicurezza (Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia e
Cina) ma vanno coinvolti tutti i paesi membri», ha detto Flavio
Lotti, dell’Assemblea dell’Onu dei popoli.

Oltre al destino dell’Onu, verranno passate al setaccio anche tutte
le organizzazioni economiche internazionali, come il Fondo Monetario
e la Banca Mondiale, che non sono state capaci di regolarizzare la
globalizzazione. Il Consiglio internazionale, che si riunirà
all’isola Polvese, grazie all’aiuto di tutte le autorità locali
della regione Umbria, servirà a preparare la prossima edizione del
Forum Sociale Mondiale che si terrà a Porto Alegre nel gennaio del
2005.

I temi che verranno affrontati in Brasile, ha annunciato Agnoletto,
saranno la guerra e le sue conseguenze internazionali ma anche la
questione dell’agricoltura, dell’acqua, del lavoro dignitoso per
tutti e della comunicazione. A Porto Alegre saranno presenti anche
una delegazione israeliana e una palestinese che hanno contribuito e
stanno diffondendo l’Accordo di Ginevra in tutto il mondo.

«Siamo davanti a una svolta. Il Movimento mondiale deve darsi un
coordinamento», ha detto Agnoletto. In pillole, secondo il
rappresentante di tutte le organizzazioni italiane, il Movimento
deve stilare un’agenda comune sulla quale discutere ma alla fine
dovrà essere anche capace di agire nel concreto in tutte le realtà
mondiali. «Definire una progettualità comune sulle questioni di
fondo»: questa è la grande sfida che si pone il movimento a partire
dai prossimi incontri. Con una speranza: ritrovarsi nel 2006 in
Africa al prossimo incontro globale.