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Il dissidio tra viziati

par Antonio Recanatini

Publie le giovedì 9 febbraio 2017 par Antonio Recanatini - Open-Publishing

Il golf è uno sport minore in Italia. Il numero massimo di praticanti e simpatizzanti lo detiene la Lombardia. Ne sono 23754, seguita dal Piemonte (e qui ci avrei scommesso), Emilia Romagna e Veneto. Per capire meglio, diciamo che i praticanti di Badminton, in gergo il tennis con il volano, sono 113 mila, quelli di golf 90 mila. Il golf non compare tra i primi dieci sport praticati al mondo. In Italia, tanto per dirne una, il golf neanche viene menzionato come sport immagine, attrazione per il turismo d’élite. Tra i vari soprusi della nuova legge salva-privilegi, viene bloccato il finanziamento di 97 milioni per l’evento golfistico, in programma a Roma nel 2022.
Dovrebbe spaventare un parlamento di viziati che discute di privilegi, mentre incombe la tragedia. la disfatta. Certo, lo so, molti diranno: è poco in confronto ai 97, ma di miliardi, regalati alle slot machine. Certo, anzi è nulla.
La vergogna dovrebbe attecchire sui viziati, almeno una volta tanto, invece no. Il primo a riparlarne è il presidente del CONI, Malagò. Dice che rischiamo una figuraccia mondiale, scartando l’evento.
Sicuramente, qualcuno del sistema lo sosterrà e forse anche qualche figlio di papà, infiltrato nella massa e, forse, prima del 2022, verranno stanziati sotto copertura.
Quanti sono i vizi capitali? O meglio, quanti sono i vizi del capitalismo?
Signori miei, sono tanti, talmente tanti che l’uomo qualunque non riesci a coglierli più. Ad essi non bastano stipendi da favola, favoreggiamenti vari e mazzette, vogliono l’evento esclusivo per i pluridecorati di questo tempo corrotto e corrosivo. Non a loro spese, questo sia chiaro.
Il dissidio tra viziati vive di questi momenti.
Il dissidio tra la gente comune s’infervora per la squadra del cuore. In questo clima, in questa situazione, il silenzio e l’accettazione fanno parte del degrado.
In quelle sedi, nei partiti, nelle lotte, bisogna coinvolgere la rabbia, l’odio della gente comune, organizzarsi per rendere un inferno la vita dei privilegiati. Bisogna Rinascere, non risorgere.