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La morte di Reagan ha aperto discussioni in Nicaragua

Publie le martedì 8 giugno 2004 par Open-Publishing

Dazibao

di Giorgio Trucchi

Inevitabilmente la morte di Reagan ha aperto discussioni in Nicaragua tra chi, la minoranza, lo vede come un eroe per avere salvato il mondo dal comunismo e il Nicaragua dal diavolo sandinista (ancora oggi tutto ciò che e’ antisandinista e’ "democratico") e chi ricorda Reagan come il falco che ha distrutto e portato morte e disperazione in Centroamerica.

Il presidente Bolaños ha dichiarato di essere costernato e che Reagan e’ stato uno dei più grandi presidenti degli Stati Uniti distruggendo l’Unione Sovietica. Il governo emetterà un comunicato ufficiale sul tema.

Daniel Ortega ha invece l’ha classificato come un criminale che e’ morto nell’impunita’ per i crimini commessi in Nicaragua ed in altri paesi del mondo. "E’ stato - ha detto - il rappresentante dell’impero imposto dalla mafia economica e corrotta degli Stati Uniti, irrispettoso del Diritto Internazionale non accettando la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia che ha condannato la sua amministrazione per terrorismo contro il Nicaragua. Davanti a una morte non ci rallegriamo, ma bisogna dire la verità ".

In Nicaragua, come in Salvador e Guatemala, la guerra e’ ancora fresca e l’impronta lasciata da questo personaggio, molto viva.

"Eroe" che ha seminato il Nicaragua di tombe, lacrime e miseria
Ronald Wilson Reagan, l’uomo che e’ passato da oscuro attore di quinta categoria a governatore della California e poi a Presidente degli Stati Uniti lascia un’eredità di migliaia di vedove, orfani, estrema povertà in vari paesi dell’America Latina come Argentina, Grenada, Nicaragua, Salvador, Guatemala.

Reagan e’ stato un uomo che disprezzo’ la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia per collocare i suoi "paladini della libertà" della genocida Guardia Nacional somozista, non al margine della legge, nemmeno al di sopra di essa, ma CONTRO la legge stessa. Si e’ rifiutato di pagare 17 mila milioni di dollari per la guerra illegale e per gli atti terroristici contro il Nicaragua, milioni che Violeta Barrios de Chamorro nel 1990 non ha più voluto chiedere.

La politica di Reagan contro il Nicaragua ha costituito una violazione alle leggi statunitensi, come e’ stato definito dal Documento Boland, redatto dal senatore Edward Boland del Massachussetts, che proibiva qualsiasi aiuto ufficiale degli Stati Uniti con l’obiettivo di abbattere la Rivoluzione Popolare Sandinista.

Lo scandalo Iran-Contras, di cui non parlano mai le cosiddette "Forze democratiche" nicaraguensi, ha testimoniato questo fatto.

Le politiche di Reagan costituivano una violazione della Legge di Neutralità Nazionale (National Neutrality Act) che proibisce agli USA di fare guerra o di intervenire in forma ostile con quei paesi con cui gli USA hanno relazioni diplomatiche. Solo il Congresso può dichiarare una guerra.

Aver minato i porti nicaraguensi attraverso uomini-rana della CIA ha costituito una violazione del Trattato di Amicizia, Commercio e Navigazione del 1956 sottoscritto dai due paesi e una violazione del Diritto Internazionale Consuetudinario.

Solo le dittature militari di estrema destra o i simpatizzanti del fanatismo anticomunista, eredita’ patologica del somozismo nicaraguense e dei suoi autodenominati "settori democratici" hanno visto Reagan come l’eroe che in effetti ha seminato di tombe, miseria e lacrime la nazione nicaraguense.

Migliaia di nicaraguensi si dibattono nella miseria da quando i "combattenti per la libertà " sono tornati in Nicaragua (e loro stessi, gli ex contra, vivono la stessa situazione, abbandonati da coloro i quali gli avevano promesso mari monti).

I megasalari di un’Amministrazione inetta, dove i ministri fiammanti, graduati nelle migliori università nordamericane non sono capaci nemmeno di rendere agile la consegna un qualsiasi documento amministrativo alla popolazione, conferma il fatto che il ritorno della narco-democrazia Arnoldo-somozista in Nicaragua, grazie alla "Rivoluzione reaganiana", non ha significato nessun progresso per il popolo nicaraguense.

Secondo l’Indice di Sviluppo Umano della ONU, il Nicaragua e’ passato dalla posizione numero 60 del 1990 a quella numero 127 nel 1997. I tassi di disoccupazione, prostituzione, analfabetismo e delinquenza sono tornati ai livelli "normale" di prima del 1979.

In Nicaragua si e’ recuperata la "libertà " e la "democrazia" e insieme al ritorno delle ex guardie somoziste, e’ tornato il morbillo e la magia del mercato tanto caro a Reagan.

Siamo cosi’ liberi che la sanità e l’educazione sono mercanzie e sembriamo l’Est di Los Angeles, con bande giovanili agli angoli delle strade, vicino ai Mc Donald’s, dove permangono ragazzine in minigonna mostrando le loro bellezze.

I narcotrafficanti che prima portavano cocaina negli USA dall’aeroporto di Ilopango e che con i guadagni finanziavano la Contra, ora passeggiano tranquilli sulla Costa Atlantica. Grazie Ronald Reagan per quello che hai fatto per il mio amato Nicaragua!

Ora Reagan si troverà davanti al gran giudice dell’Universo. Che spiegazione darà per il martirio che a sangue e fuoco ha imposto contro il popolo del Nicaragua?... Sicuramente dirà che ha sconfitto il comunismo e liberato il Nicaragua...., ma il sangue degli innocenti chiede giustizia....

...Come diceva Don Helder Camara: "SE DO DA MANGIARE AI POVERI MI CHIAMANO SANTO...SE CHIEDO IL PERCHÉ DELLA LORO POVERTÀ MI CHIAMANO COMUNISTA"
(Carlos Escorcia Polanco)