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Il Nicaragua marcia...

Publie le mercoledì 9 febbraio 2005 par Open-Publishing

Dazibao Sindacati America Latina

di Giorgio Trucchi

Quella che sta per iniziare sarà una settimana molto intensa per il Nicaragua.
Mentre i due principali partiti del paese, Fsln e Plc, continuano a trascinare un Dialogo Nazionale con il governo del Presidente Bolaños senza però risultati evidenti, i settori sociali cominceranno a far sentire la propria voce in modo sempre più forte in difesa dei propri diritti, ogni giorno sempre più calpestati.

Maestri: lo scontro tra i sindacati dei maestri e il governo sta assumendo toni sempre più drammatici.

Come si temeva, il Ministero del lavoro ha fatto quadrato intorno alla posizione del governo ed ha dichiarato lo sciopero, che ormai dura da una settimana bloccando l’inizio dell’anno scolastico, illegale.

Con questa misura il Ministero dell’educazione potrà sospendere il salario dei maestri in sciopero, con le drammatiche conseguenze che sono facili da immaginare, ma soprattutto avrà via libera per iniziare i licenziamenti.

Le posizioni restano sempre distanti. Con la pubblicazione del Bilancio della Repubblica sulla Gazzetta Ufficiale, il Ministero dell’educazione considera che vengono meno i motivi dello sciopero dato che viene approvato il misero aumento di 433 cordobas (26 dollari), in concetto di buono che quindi non partecipa al conteggio delle tredicesima e che non viene conteggiato ai fini pensionistici, che porterebbe il salario di un maestro delle elementari a circa 96 dollari e a 107 dollari per un professore delle superiori.

Il minimo per sopravvivere (Paniere) è calcolato in 160 dollari e la media dei salari centroamericani in 330 dollari.

I maestri, invece, pretendono che questo aumento, sommato a quello concesso tre anni fa, venga inserito a tutti gli effetti nel salario minimo e che si dialoghi per la regolare applicazione del Piano Nazionale d’Educazione firmato nel 2000, in cui si prevede che per il 2005 il salario venga equiparato al valore del Paniere.
I sindacati dei maestri hanno immediatamente presentato ai tribunali un recurso de amparo per far sospendere la dichiarazione d’illegalità dello sciopero ed evitare il blocco degli stipendi e i licenziamenti.

Sono inoltre ricorsi alla Procura per i Diritti Umani presentando una denuncia contro il Ministero del lavoro e il Ministero dell’educazione.

Martedì 8 febbraio si svolgerà la prima delle tante marce che il sindacato ANDEN ha in programma in tutto il paese e vari settori del mondo lavorativo hanno già aderito per dare una dimostrazione di forza al governo.

In modo particolare il sindacato dei lavoratori della sanità, FETSALUD, ha lanciato un appello affinché i lavoratori dei vari ospedali e dispensari del paese si alleino con le scuole presenti sul loro territorio per sostenere economicamente i maestri in sciopero ai quali verrà sospeso lo stipendio.

Bananeros: li avevamo lasciati nel marzo del 2004 mentre salivano sugli autobus che li avrebbero riportati a casa dopo 52 giorni di protesta davanti alla Asamblea Nacional.

Era stato firmato un accordo con il governo (Acuerdo del Raizòn), farcito di promesse e di buone intenzioni e i bananeros avevano firmato ed erano tornati a casa., forse ingenuamente o molto più probabilmente esausti dopo quasi due mesi di vita in mezzo alla polvere che avevano accentuato le mille malattie di cui soffrono a causa dell’avvelenamento causato dal pesticida Nemagòn.

In quei giorni drammatici erano morte dieci persone ed oggi i morti per le conseguenze del Nemagòn sono più di 850.

Di quegli accordi poco è stato rispettato da parte del governo e i bananeros hanno deciso di rimettersi in marcia, ma questa volta con un cambiamento di strategia.
Il prossimo 20 febbraio ripartiranno a piedi verso Managua e nuovamente marceranno per 140 chilometri prevedendo l’arrivo nella capitale i primi giorni di marzo.

Per la prima volta marceranno uniti tutti i settori de los afectados por el Nemagòn, mettendo da parte le antiche differenze e facendo fronte comune.

Con loro marceranno anche i lavoratori della canna da zucchero, che da anni stanno morendo per gravi malattie renali a causa dei chimici utilizzati nelle piantagioni ed ai quali è sempre stata negata una pensione d’invalidità e il Movimiento Pro Vivienda, che da anni lotta per avere la terra su cui lavorare e sopravvivere.

Si tratterà di 10 o 11 mila persone che cammineranno fino a Managua e che s’installeranno nuovamente davanti alla Asamblea fino a che non vengano accettate le loro proposte.

Secondo Victorino Espinales, della Asotraexdan, hanno svolto una minuziosa indagine ed hanno scoperto che né il governo, né i deputati hanno preso in considerazione la promessa, fatta ai tempi dell’Accordo del Raizòn, di destinare 100 milioni di cordobas per l’aiuto sanitario alle migliaia di persone colpite dai danni provocati dal Nemagòn.
Attualmente il Ministero della sanità (MINSA) interviene solo garantendo una serie di visite ed esami e una piccola parte di medicine, cosa che è assolutamente insufficiente per coprire l’enorme bisogno esistente.

Non è stata nemmeno presa in considerazione la possibilità della concessione di una pensione per tutte quelle persone, che sono la maggior parte, a cui per anni sono stati trattenuti i contributi della Previdenza Sociale e che ora risultano come inesistenti, in quanto le multinazionali non li hanno mai versati veramente.

Per questo motivo hanno già presentato una denuncia contro il Presidente della Repubblica, Enrique Bolaños, contro la Commissione Interistituzionale che si era formata a seguito degli Accordi del Raizòn e contro i deputati della Asamblea Nacional per la violazione di una serie di articoli della Costituzione, per la violazione ai loro diritti umani come cittadini e come ammalati e per la violazione dei vari Accordi firmati con il governo e con la Asamblea Nacional.

La denuncia è stata presentata alla Procura per la Difesa dei Diritti Umani del Nicaragua, alla Commissione Interamericana per i Diritti Umani, alla Procura della Repubblica e al Ministero Pubblico (chi volesse copia della denuncia può farmene richiesta).

Espinales ha inoltre detto che all’interno del dialogo tra i due principali partiti, Fsln e Plc, che ha già portato ad una serie di riforme costituzionali e di approvazione di nuove leggi, esisterebbe un pacchetto di 36 nuove leggi e riforme, tra le quali la famosa Legge 364 che difende i diritti degli ex bananeros ad essere indennizzati dalla multinazionali nordamericane per i disastri causati dal Nemagòn.

Ancora una volta, quindi, la legge è in pericolo.

Nei prossimi giorni il Nicaragua ricomincerà a marciare per diritti che dovrebbero essere normalmente garantiti e che invece, vengono costantemente violati.