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PAESE IN CRISI

Publie le sabato 19 febbraio 2005 par Open-Publishing

Dazibao Economia-Budget Governi

STAINO : Unita’ del 18/02/2005

di Viviana Vivarelli

Vignetta dell’Unità: un Berlusconi in vestaglia davanti alla tv: “Mi odiano tutti, magistrati giornalisti pensionati statali casalinghe studenti professori ricercatori confindustriali operai attori comici medici infermieri forestali precari intellettuali.... ma il popolo mi ama”.

Viviamo in un assurdo, tra i proclami menzogneri di tv controllate con una ISTAT di regime che dà dati fasulli, mentre l’impoverimento del paese reale è sotto gli occhi di tutti. Nell’Italia berlusconiana le cose vanno sempre peggio.

Per la prima volta da 12 anni, il commercio estero chiude i conti in rosso: le importazioni superano le esportazioni di 448 milioni di euro. La situazione finanziaria è al tracollo. Ancora un po’ di questo andazzo e siamo finiti. Prodi ci ha portato in Europa ma questo fa di tutto per sbatterci tra i paesi del terzo mondo.

Aver parteggiato per Bush avrà favorito lui personalmente ma non certo gli Italiani che sono stati penalizzati dai guadagni spropositati delle industrie petrolifere americane fatti anche sulla nostra pelle, mentre le tasse sugli aumenti avviano effetti perversi di moltiplicatore.

E non si può dare la colpa all’euro, visto che i prezzi in Italia aumentano senza controllo (basti vedere le esosità degll’ortofrutta dove gli intermediari arrivano a ricarichi del 500% contro costi di produzione in calo), negli altri paesi europei i prezzi non sono aumentati e qualunque acquisto, persino nella ex carissima Londra, costa ormai meno che in Italia.

Gli altri paesi aumentano le esportazioni, noi abbiamo diminuito perfino il turismo. Insomma c’è ripresa ovunque meno che in Italia. Berlusconi ha picchiato duro anche sull’offerta interna, grazie agli incompetenti Maroni e Tremonti, con una flessibilità eccessiva del lavoro e l’immiserimento delle famiglie (ora arriva un’altra stangata di bollette) mentre Moratti e Lunardi hanno tagliato ricerca e innovazione, distruggendo anche l’università e abbandonando al loro destino le imprese, con un mercato finanziario allo sbando privo di regole di contenimento e trasparenza che non attrae certo gli investitori esteri.

In Italia solo due grossi gruppi economici hanno aumentato a dismisura i loro guadagni: il gruppo Berlusconi e il gruppo mafia, ad essi aggiungiamo tutti quei ‘molto ricchi’ a cui, con condoni, depenalizzazioni, evasioni e regalie fiscali, Berlusconi ha aumentato i redditi senza incidere sulla ripresa economica. Si aggiungano infrastrutture fatiscenti e un costante tentativo di ridurre lo stato sociale e privatizzare le risorse collettive, mentre manca qualsiasi politica di occupazione o di solidarietà per gli occupati.

Maroni ha promesso e mai dato gli ammortizzatori sociali e le difficoltà di tutti i lavoratori, specie i giovani e le nuove famiglie, è ormai enorme. Non a caso, nella sua Fabbrica del Programma, Prodi è partito proprio da loro. Il risultato di questo crak berlusconiano è il crollo della domanda interna e estera e la crisi del paese. Si è fatto sperare alle imprese che tutto si sarebbe risolto penalizzando il costo, la stabilità e i diritti del lavoro, e chiudendo gli occhi sui reati finanziari, fiscali e ambientali, abituandole a forme di parassitismo senza competizione e consegnandole incaprettate al racket della mafia (le collusioni che stanno emergendo addirittura tra forze dell’ordine e mafia e la presenza a fianco di Berlusconi di un dell’Utri condannato a 9 anni per collusione mafiosa sono sintomi inquietanti).

Questo paese avrebbe risorse infinite se i fondi pubblici non venissero continuamente distratti per foraggiare gli amici degli amici, le forze mafiose, le forze massoniche, gli evasori fiscali e i già ricchi. I soldi non mancano, ma praticamente sono rubati alla collettività per ingrassare una cricca di delinquenti e profittatori, il leader per primo, che guadagna pesantemente a ogni legge o decreto. Berlusconi si rende conto benissimo che sta disfacendo il paese e sta perdendo consenso, e ci preoccupa molto sapere che il ministro Stanca ha dato dieci miliardi alla Liguria per pc da usare alle prossime regionali.

Un lettore ottico farà passare istantaneamente il voto al computo telematico. Purtroppo ciò ci fa pensare a quei seggi americani computerizzati, dove nei pc risultavano voti per Bush prim’ancora che si cominciasse a votare. Come si dice: essere fiduciosi è bene ma sospettare è meglio. Visto l’andazzo per cui si dichiara sfrontatamente in tv che Bush è andato a liberare l’Irak perche’ “richiesto da una risoluzione ONU”, abbiamo poco da stare tranquilli sulla sincerità di qusta gente e l’eventualità che le elezioni sia corrette.