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Video della reporter francese rapita in Iraq: «Aiutatemi, sto male»

Publie le martedì 1 marzo 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Guerre-Conflitti medio-oriente

di Red

«Il mio nome è Florence Aubenas», inizia così il video diffuso martedì dai suoi rapitori che la tengono segregata da quasi due mesi. La giornalista francese Florence Aubenas è stata infatti rapita poco prima di Giuliana Sgrena e per lei, oltre che per la reporter del manifesto sono scese in piazza a Roma mezzo milione di persone. «Sono francese, sono una giornalista di Libération. «La mia salute è molto cattiva - continua la Aubenas nel messaggio -. Sono anche in un cattivo stato psicologico». La cassetta è però senza data. Lei vi appare vestita con una felpa grigia e pantaloni neri, non piange ma ha uno sguardo sconvolto, è molto dimagrita, con i capelli sporchi e spettinati.

L’inviata del quotidiano francese viene mostrata seduta contro una parete. «Aiutatemi, è urgente», dice fissando la telecamera seduta con le gambe strette al corpo, davanti a uno sfondo scuro. Non ci sono scritte sul muro, non si vedono uomini armati. Ma la cassetta non è databile, non ci sono riferimenti che provino la sua esistenza in vita.

L’appello della giornalista, in inglese, è indirizzato al deputato francese Didier Julia, che condusse le trattativa parallela per il rilascio dei due giornalisti francesi Christian Chesnot e Georges Malbrunot. Julia, parlamentare dell’Ump, partito del presidente Chirac, ma vicino al leader della destra Le Pen, si recò anche in Siria nel settembre scorso per seguire da vicino le operazioni per salvare i due cronisti. Tentativo poi fallito, molto criticato in Francia perfino da Chirac e verso il quale Malbrunot, una volta liberato il 21 dicembre, manifestò «disprezzo». Probabilmente aveva cercato di pagare un riscatto per la liberazione di Chesnot e Malbrunot. Didier Julia disse che era sicuro di aver ottenuto la liberazione dei due connazionali rapiti, ma poi invece le trattative si interruppero del tutto e la liberazione avvenne molto dopo. Chesnot e Malbrunot furono sequestrati però dall’"Esercito islamico dell’Iraq", lo stesso gruppo che uccise Enzo Baldoni, un gruppo con rivendicazioni anche politiche. Nel caso di Chesnot e Malbrunot chiese infatti il ritiro della legge sul velo e per Baldoni il ritiro delle truppe italiane. Nel caso di Florence Aubenas niente di questo tipo è stato chiesto dai rapitori, che protrebbero essere una banda di criminali comuni.

Aubenas è sparita dall’Iraq il 5 gennaio scorso, insieme con il suo autista iracheno Hussein Hanun al-Saad. Stava lavorando a un servizio sulle candidate nelle elezioni del 30 gennaio.

Un appello simile, ma meno terribile, in italiano e inglese, è stato rivolto dalla giornalista italiana rapita in Iraq Giuliana Sgrena, in un video diffuso dai suoi rapitori il 16 febbraio scorso.

Il video della Aubenas non è stato ancora visto dalla redazione e dal direttore di Libèration perchè non è stato diffuso in Francia. La rete all news francese Lci (La Chaine Info), che non ha diffuso neppure il video della Sgrena, ha deciso proprio di non trasmetterlo.

http://www.unita.it/index.asp?SEZIO...

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