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La morte senza dolcezza

Publie le giovedì 24 marzo 2005 par Open-Publishing

Dazibao USA

Di Eric Fottorino tradotto dal francese da Karl&rosa

E’ una questione di vita o di morte quella che si vive attualmente negli Stati Uniti. Il copione non é un gran che ed i protagonisti sembrano caricature.

C’é una donna di 41 anni, Terri Schiavo, che quindici anni fa, dopo un attacco cerebrale, é piombata in un coma senza fine. E le cui apparecchiature per l’alimentazione e l’idratazione sono state staccate venerdi’ 18 marzo. Al suo fianco, il suo tutore e marito, Michael Schiavo. Finalmente, ha appena ottenuto dalla giustizia della Florida che l’accanimento terapeutico su sua moglie cessi, dopo aver avuto il parere di diciotto medici.

E c’é, é inevitabile, la famiglia della giovane donna. Sua padre e sua madre. I suoi fratelli. Soffrono. La loro sofferenza é cosi’ toccante che é diventata la sofferenza del popolo americano. Sabato, alla televisione, la madre di Terri, Mary Schindler, ha lanciato un appello disperato. "Mia figlia, ha detto, é tutta la mia vita. Supplico il governatore Bush - Jeb, fratello del presidente George W. e governatore della Florida - supplico gli uomini politici di Tallahassee (Florida), supplico il presidente Bush e gli uomini politici di Washington, vi prego, vi prego, salvate mia figlia".

Come una disperata, questa donna si aggrappa al minimo segno di vita visibile ancora su Terri. Sostiene che sua figlia é ancora in grado di capirla. Che il suo stato potrebbe perfino migliorare se solo ricevesse un trattamento idoneo.

Anche il marito é disperato. Non é tanto lo stato di sua moglie che lo accascia. Sembra aver superato questa disgrazia per proiettarsi in un futuro in cui Terri non sarebbe più quello che é diventata, una morta vivente murata nel suo corpo inerte. Se é prostrato, é a causa dell’intervento dei politici, che giudica "scandaloso".

Credeva di essere riuscito a mettere termine a questo dramma nel 2003, quando le apparecchiature che mantenevano Terri in uno stato di vita falsa erano state staccate la prima volta. Ma, sei giorni più tardi, la macchina aveva ripreso, in seguito ad una legge adottata d’urgenza dal parlamento della Florida. Fervente fautore del "diritto alla vita", Jeb Bush aveva convalidato in fretta questa disposizione, prima che fosse dichiarata incostituzionale.

Ora la storia si ripete, come se l’incubo non dovesse avere mai fine. Ed é penoso vedere questa famiglia, abbattuta da una disgrazia privata, diventare l’oggetto di manovre politiche grossolane. Ecco il presidente Bush in persona abbreviare le vacanze nel suo ranch di Crawford per volare a soccorrere la vita. Si tratta di firmare precipitosamente dei testi di legge perché la famiglia di Terri (la parte che rifiuta l’eutanasia) abbia la meglio su suo marito, sostenitore di una fine dolce, ma di una fine.

Qualcosa sa di falso in questo sfogo melodrammatico. George Bush che vola al capezzale di un essere quasi morto, lui che non ha battuto ciglio davanti all’ecatombe di GI in Irak: tutto questo ha del paradossale.

Soprattutto, si indovinano le intenzioni dissimulate dietro quest’azione altamente spettacolare. Preoccupato di accarezzare compiacere le organizzazioni cristiane conservatrici, "W" torna ai valori fondamentali del suo campo. Per Terri Schiavo, questa vita somiglia ad una morte senza dolcezza.

http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-3222,36-629688,0.html