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Officina Shake 8-04-2000-----8-04-2005, un ricordo...
Publie le sabato 9 aprile 2005 par Open-Publishing
E’ buio fuori, ma qua c’e’ un po’ di luce. I traccia han finito e mia mamma ha appena ripreso la macchina per andare a casa. Sono le 23.17 e la gente, la tanta gente che è li per il concerto, per la festa, per il cta ed Officina Shake ride, beve e si diverte. E’ buoi fuori ma dentro c’e’ un po’ di luce.
Le risa lasciano il posto ad una voce "i nazi stanno arrivando". La gente corre per uscire e un fiume nero e rasato corre verso l’ingresso. Saluto romano, poi catene, mazze, sedie che volano, lo striscione sopra il palco divelto e strappato. 20, 30 40 persone non so non importa fanno il delirio.Adesso è buio fuori e dentro, sono le 23.22 la gente non ride. Parla, discute, qualcuno piange, qualcuno piange anche sulla mia spalla, anzi sulle mie spalle.
17 anni la prima festa organizzata, la festa di organizzazione di un progetto europeo. 17 anni e devi trovare la forza di non piangere e dire qualcosa di sensato a chi hai attorno a chi con te dovra’ decidere che fare ai tuoi amici e compagni del gruppo.
Il delirio. Sapere che il delirio l’ha fatto anche gente con cui fino a poco tempo fa vedevi, uscivi, bevevi e scherzavi. Il delirio l’ha fatto gente che ti conosce e che sa chi sei, dove vai, con chi vai.
E’ solo aprile, e solo sabato 8 aprile, il primo 8 aprile del millennio, direi che è un buon inizio, cioe’ e’ quasi domenica sono le 23.50. Ci si sposta al kanile per un assemblea. "chi va di noi?" "nessuno" "xche’?" "xche’ la situazione non l’abbiamo determinata noi" "e che si fa?" "ci vediamo qui domattina?" "va bene" "daccordo" "a che ora?" "facciamo alle 11?" "facciamo alle 11".
"Chi chiude qua?" "ci penso io, voi andate".
Sono quasi le due, c’e’ ancora gente, poca ma c’e’, parla e discute mi chiede che penso ed io non rispondo, non ci riesco. Parlo, invito le ultime persone ad andare a casa, lo fanno. Vado a casa. Provo a dormire. Non ci riesco.
Son passati cinque anni, cioe’ non proprio cinque mancano ancora un po’ di ore, ma quelle immagini e quei momenti sono impressi nella mia mente.
E’ un ricordo, e’ un triste ricordo. E’ triste perche’ l’8 aprile del 2000 non e’ finito, rivive in me ogni qualvolta l’estrema destra picchia, brucia, accoltella, uccide, canta, espone striscioni e simboli.