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RELIGIO RESURGENS

Publie le domenica 29 maggio 2005 par Open-Publishing

Dazibao Donne Referendum

di Viviana Vivarelli

Le legge 40 e’ solo l’inizio, gia’ Gasparri chiede di mettere fuori legge spirale ed aborto e Buttiglione e Pera gli fanno eco. Se il referendum non passa, si creera’ un conflitto legislativo tra la protezione dell’embrione e la legge 194 che permette l’interruzione di gravidanza, con un ritorno a pericolose conseguenze sull’autodeterminazione femminile e i diritti della donna. Abbiamo visto, nell’infelice esperienza europea, quale sia la posizione reazionaria di Buttiglione, rifiutata all’unanimita’ da tutto il
parlamento dell’UE. Adesso l’ex Dc ci riprova. Si intravede un progressivo piano confessionale di repressione della sessualita’ a modello neocon. Con esso una parte della chiesa, surrogata da una parte della politica, ha cominciato a sferrare un pesante attacco alla laicita’ dello stato.

Uno stato e’ laico se rispetta i fedeli di ogni credo come chi non ne ha. Uno stato e’ confessionale se privilegia una sola chiesa e trasfonde la sua dottrina nella norma legislativa, imponendola a tutti. Molti stati islamici sono confessionali, identificano la legge nella norma coranica e subordinano il legislatore al capo religioso. La differenza tra comando religioso e legge dello stato e’ che la trasgressione del primo ha una sanzione solo morale che vige all’interno della comunita’ dei fedeli, mentre la violazione della legge dello stato ha sanzione legale su tutto il territorio e vale per
tutti indipendentemente dalle appartenenze.

Lo stato confessionale mescola comando religioso e legge dello stato,
confondendo le due competenze. Negli stati antichi le due sfere non erano separate, essendo il sovrano una figura connessa all’ambito religioso, mentre nello stato moderno questa connessione non esiste piu’. Una chiara differenza tra sfera laica e confessionale e’ l’interruzione di gravidanza, che e’ vietata dalla chiesa mentre e’ consentita dallo stato (legge 194).

La separazione tra stato e chiesa e’ una delle maggiori conquiste dello stato moderno e realizza una maggiore giustizia per i cittadini, che possono essere agnostici o di fedi diverse, osservanti o non osservanti, e devono essere trattati secondo principi generali e non secondo dottrine religiose particolari. Per questo la legge deve aderire a un’etica il piu’ possibile laica, rispettosa delle differenze di ognuno. I principi fondamentali che guidano le leggi e trattano dei diritti e doveri dell’uomo e del cittadino sono stati individuati da ben 250 anni e formano la base delle migliori Costituzioni occidentali. In uno stato occidentale moderno gli ambiti normativi dello Stato e della Chiesa sono ben definiti e distinti, ma la legge 40 presenta una chiara invasione del clericalismo nella sfera statuale; il referendum si pone come un correttivo di questa invasione e, se non avra’ successo, avremo un inquietante sforamento delle
posizioni ultrareazionarie della chiesa che procedera’ con ulteriori
intromissioni, inaccettabili dal senso comune, nella legge dello stato.

Gia’ si profila all’orizzonte il divieto di ogni forma di aborto e la proibizione della spirale, indizi della futura opposizione ad ogni tipo di contraccettivo, sulla linea di una Chiesa che non consente preservativi o pillole ne’ alcuna autodeterminazione sul piano di una procreazione consapevole.

E’ chiaro ad ogni donna che tornare a una concezione di ’donna-utero’
distruggera’ in un colpo solo tutte le conquiste della liberazione
femminile, imponendo concezioni legislative di tipo talebano. La legge 40 dunque e’ solo l’apripista che potrebbe innescare altre modifiche
legislative in senso restrittivo della sessualita’ (finalizzata solo alla procreazione), della famiglia, della generazione e dei diritti della donna.

E’ il senso in cui si sta muovendo gia’ Bush, che si e’ messo anche contro i due rami del parlamento per il suo rifiuto a finanziare la ricerca sulle staminali, che intende sferrare una campagna contro l’aborto, che vuole penalizzare l’omosessualita’ e le famiglie di fatto, che tenta addirittura di riportare la scienza alla genesi biblica interpretata letteralmente. E abbiamo visto come sia pecorina e acritica l’adesione di certi politici italiani a queste proposte francamente illiberali, a cui invece plaude la Chiesa piu’ reazionaria.

Poiche’ la cultura moderna e’ essenzialmente laica, regredire da uno stato laico a uno stato confessionale costituirebbe un danno non auspicabile nemmeno dalla maggior parte dei cattolici, riversando nel gorgo del fondamentalismo.

Se il confessionalismo e’ la sconfitta dello stato moderno, il
fondamentalismo e’ la sconfitta di qualsiasi fede religiosa; nel
confessionalismo l’uomo perde il diritto al proprio pensiero razionale, ma nel fondamentalismo, che e’ la deriva estrema di ogni dottrina religiosa, l’uomo perde il requisito delle liberta’ di coscienza che e’ la condizione per la tolleranza, la pace religiosa e la convivenza tra popoli.

Mentre lo stato laico accetta equamente l’ateismo o l’agnosticismo o le diverse fedi religiose, lo stato confessionale, o, peggio, lo stato
fondamentalista non riconosce che il proprio recinto regolamentato e
attacca violentemente tutto quello che e’ diverso.

Ora, negli ultimi due secoli e mezzo, il progresso ideale dell’Europa si e’ svolto alla luce dei diritti di liberta’, tendenti ad accrescere l’autonomia morale e politica dell’uomo, sempre piu’ cittadino del mondo. Le dichiarazioni dei diritti che stanno alla base delle moderne Costituzioni accrescono la consapevolezza e la responsabilita’ umana in un senso universalistico e cosmopolita che non puo’ essere riportato alla credenze ristrette di anguste enclaves confessionali. Purtroppo il nuovo Medioevo bushiano sta perdendo il senso di tutto questo e costituisce percio’ un fallimento del progresso dell’Occidente.

Il referendum contro la legge 40 non e’ solo il tentativo di emendare una legge crudele, che ha aspetti disumani ed e’ lesiva della dignita’ e della salute della donna, ma ha una forte valenza politica contro un tentativo che minaccia l’equilibrio dei rapporti tra Chiesa e Stato. Il fallimento del referendum legittimera’ ulteriori richieste della CEI in ordine alla sessualita’, alla famiglia e alla procreazione, e gia’ le intravediamo nelle richieste di Gasparri di nuove leggi contro l’aborto e la spirale. Insomma la pretese di Ruini, avallate da politici compiacenti, dischiudono scenari inquietanti che i media italiani evitano di sottolineare e che i partiti scansano come mine vaganti, come se frenare l’invadenza di posizioni oltranziste diminuisse il consenso elettorale.

Eppure, a ben vedere, nessun partito italiano porta oggi in se’ una omologazione alle posizioni di Ruini e, quando il leader di AN dichiara i suoi tre Si’, rivendica anche per se’ quella liberta’ di coscienza che sarebbe oggi l’opzione politica piu’ ragionevole, contestata solo dai piu’ integralisti. Si consideri che le scelte oltranziste fanno la voce grossa ma sono minoritarie nel paese; in
Italia molti si dichiarano cattolici ma pochissimi seguirebbero con
convinzione un confessionalismo emergente ed il radicalismo di Ruini e’ fortemente criticato persino da molti porporati, proprio perche’ la sua carica rigida e intollerante e’ foriera di guai per la Chiesa stessa e non risponde piu’ al sentire comune. L’etica ha una sua storicita’ che accompagna l’evoluzione temporale della coscienza e la pretesa di fissarla in un quadro normativo precostituito e rigido va contro la natura umana e nega il suo divenire, la possibilita’ stessa del suo progresso.

Papa Giovanni aveva rettamente inteso questo quando parlava di aprire la Chiesa al mondo e di adattarla ai tempi. Esiste una progressione spaziale e temporale che e’ nella natura stessa della storia e che Ratzinger ha bollato come ’relativismo storico’, ma lo spazio e il tempo sono le coordinate ineliminabili entro cui si sviluppa la vicenda umana. Nello spazio si situano le diverse culture, i pensieri, le ideologie e questo insieme e’ fecondo, come ogni varieta’ naturale; non si puo’ ricreare un mondo diviso tra ’noi ’ e ’ i barbari’, c’e’ una moltitudine di popoli e culture che si contattano e devono trovare quadri di convivenza comune. Nel tempo si situa la crescita di un’etica condivisa che lascia i dettagli dottrinali alle
credenze private mentre partecipa alla formazione di regole comuni sempre piu’ universali.

Oggi il confessionalismo e il fondamentalismo vengono purtroppo a surrogare la crisi di un’etica condivisa. Valori, principi e diritti si stavano volgendo alla formazione di un corpus di principi
sovranazionali e internazionali, permeando organismi piu’ ampi di quelli statuali, il rapido interscambio cognitivo tra popoli e culture aveva rapidamente costituito un fondamento di principi condivisi su scala planetaria, ma l’arroganza neocon ha interrotto violentemente questo processo verso un diritto e un sentire comune. Distrutta la possibilita’ di un’etica diffusa e contestata la cogenza di organismi sovrastatali, l’esercito imperialista di Bush ha imposto con la forza un sistema barbarico recessivo: guerra, invasione, depredazione, morte e tortura, si e’ sottratto alla giurisdizione di un tribunale internazionale, ha rifiutato la legge dei popoli e persino le leggi della natura, e non gli restava per legittimare se stesso altro che una base religiosa fondamentalista, il fanatismo che
surroga la ragione.