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IRAQ - NICOTRA (PRC) : "QUANTO SANGUE ITALIANO HA ANCORA BISOGNO BERLUSCONI PER SEDERSI ACCANTO A BUSH?

Publie le martedì 31 maggio 2005 par Open-Publishing
1 commento

Dazibao Guerre-Conflitti Partito della Rifondazione Comunista Parigi Alfio Nicotra

di Alfio Nicotra

IL 2 GIUGNO PER RISPETTO DELLE VITTIME ABOLIAMO LA PARATA"

Alfio Nicotra, responsabile nazionale del Dipartimento Pace del Partito della Rifondazione Comunista ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio ai familiari dei quattro militari italiani rimasti uccisi questa notte in Iraq.Si tratta di morti assurde che si potevano evitare semplicemente rispettando il dettato della nostra Costituzione.L’Italia continua a partecipare ad una occupazione militare illegittima per di più controllando un’area, quella di Nassirya, dove sono palesi ed ostentati gli interessi petroliferi dell’Eni.

Viene da domandarsi quanto sangue italiano ha ancora bisogno di versare il governo Berlusconi per continuare a sedersi al tavolo degli alleati più fedeli di George Bush e della sua allucinante strategia di guerra infinita e preventiva? Non possiamo più limitarsi a piangere giovani vittime italiane ed accontentarsi della retorica di circostanza e di qualche ipocrita medaglia alla memoria. E’ giunto il momento di compiere atti forti di dissociazione dalla guerra. E’ giunto il momento di ritirare le truppe italiane dall’Iraq.

Propria questa tragedia che oggi colpisce l’Italia - ma che tutti i giorni colpisce l’Iraq e il suo popolo- dovrebbe indurre a sopprimere la prevista parata militare del 2 Giugno a Roma. Non abbiamo bisogno di esaltazioni militariste ma di concreti gesti e politiche di pace.

Roma, 31 Maggio 2005

Partito della Rifondazione Comunista
Direzione nazionale

Messaggi

  • LIBERATE SUBITO CLEMENTINA CANTONI.STOP WAR!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Ancora ignote le cause della tragedia avvenuta a 13 miglia da Nassiriya
    L’AB-412 dell’aviazione dell’esercito rientrava dal Kuwait
    Iraq, cade elicottero italiano
    morti i quattro militari a bordo
    Le vittime sono Giuseppe Lima, Marco Briganti, Massimiliano Biondini e Marco Cirillo

    BAGDAD - Un elicottero AB-412 dell’Aviazione dell’esercito in forza al 6.ROA, con base presso l’aeroporto di Tallil, è caduto stanotte per cause ancora in corso di accertamento in un’area desertica a 13 miglia a sudest di Nassiriya. I quattro militari italiani che si trovavano a bordo del mezzo sono morti.

    Si tratta dei piloti, il tenente colonnello Giuseppe Lima, 39 anni di Roma e il capitano Marco Briganti, 33 anni di Forlì, e i mitraglieri di bordo, il maresciallo capo Massimiliano Biondini, 33 anni di Bagnoregio (Viterbo) e il maresciallo ordinario Marco Cirillo, 29 anni di Viterbo.

    Fonti investigative in Iraq hanno precisato che i rilievi per accertare le cause della tragedia "sono ancora in corso" e pertanto "al momento non si può escludere né avvalorare alcuna ipotesi", né quella dell’incidente né quella dell’attentato.

    Il velivolo era in fase di rientro dopo aver accompagnato all’aeroporto internazionale di Kuwait City, un militare del contingente improvvisamente interessato da un grave lutto familiare (attualmente in viaggio verso l’Italia). Poco dopo il decollo dalla base di Camp Buehring presso la quale il velivolo aveva fatto uno scalo per rifornimento carburante, si è perso il contatto radio.

    Sono scattate le ricerche condotte con velivoli da ricognizione Predator ed elicotteri HH-3F e A-129, che hanno portato all’individuazione del relitto localizzato poco prima delle 06:00 (ora locale) in una zona desertica poco distante dalla base di Tallil. Il team di soccorso ha però potuto solo constatare il decesso dei quattro componenti dell’equipaggio.


    (31 maggio 2005)

    Le vittime militari e civili dall’inizio della spedizione
    Iraq, sono 32 i morti italiani
    dall’inizio della missione

    ROMA - Con le quattro vittime di oggi, il tenente colonnello Giuseppe Lima, il capitano Marco Briganti, il maresciallo capo Massimiliano Biondini e il maresciallo ordinario Marco Cirillo salgono a 33 gli italiani caduti dall’inizio della nostra missione. 25 militari, un agente del Sismi e sei civili.

    Diciassette soldati - 12 carabineri e cinque dell’esercito - rimasero vittime dell’attentato del 12 novembre 2003 nella base "Animal House". Poi, è stata la volta del lagunare Matteo Vanzan, e del caporale Antonio Tarantino. Ad essi si aggiungono i sei civili uccisi: il regista Stefano Rolla e l’operatore della cooperazione internazionale Marco Beci uccisi nell’attentato di Nassiriya, Fabrizio Quattrocchi trucidato dopo essere stato rapito così come Enzo Baldoni e l’imprenditore italo-racheno Ayad Anwar Wali, l’italo-inglese Salvatore Santoro morto in circostanze misteriose. E ancora: l’agente del Sismi Nicola Calipari, ucciso dal fuoco amico durante la liberazione di Giuliana Sgrena.