Home > MISERIE BERLUSCONIANE

MISERIE BERLUSCONIANE

Publie le giovedì 23 giugno 2005 par Open-Publishing
1 commento

Dazibao Economia-Budget Governi

di Viviana Vivarelli

Pessime notizie sul fronte acquisti. Secondo l’ISTAT, nell’ultimo anno, le vendite al dettaglio sono diminuite del 3,9%.

E allora dov’e’ questo paese del Bengodi disegnato da Berlusconi? Barzellette?

Ma questo ci sa dare solo barzellette e battute cretine e figuracce all’estero?

“Siamo tutti ricchi?” “ L’Italia va benissimo?” Ma ci faccia il piacere....

Questo e’ il peggiore dato degli ultimi dieci anni. Dov’e’ il caro Marzano che diceva che il carovita e’ tutto un complotto comunista e che si tratta solo di suggestioni psicologiche? Sono le suggestioni psicologiche che ci fanno ridurre persino i consumi alimentari del 3,6%?
Si sono bloccate persino le vendite dei telefonini, che, secondo il caro Berlusconi, davano il segno del paese ricco e soddisfatto!

I piccoli negozi segnalano un crollo delle vendite del 6%, il che vuol dire per alcuni il fallimento, ma non si salvano nemmeno ipermercati e discount, che ormai si basano solo sulle offerte straordinarie. E nessun settore e’ risparmiato dalla crisi.

Il Sud naturalmente e’ il piu’ penalizzato, crollo dell’8,2% e addirittura dell’11,4% sugli alimentari! E quando un paese smette da mangiare c’e’ poco da ridere, caro il mio zuzzurellone irresponsabile, che misuri la ricchezza globale su quella di casa tua! E della miseria degli altri te ne freghi!

“Siamo ricchi!” “ L’Italia va bene!”

Cazzate! Coglionate! Ma si vergogni!

... e anche l’onta di dover vedere il ministro della Finlandia che convoca l’ambasciatore italiano perche’ riferisca delle battute offensive del premier! Questo considerare sempre la donna, come una figa!? Questo mettere sempre la figa innanzi al cervello!? come se non sapesse pensare ad altro! Questo eloquio permanente pecoreccio tra il circo, la caserma e Pierino Vitali!

.. e con quell’aria cosi’ tronfia e soddisfatta da dover temere che anche il QI abbia avuto un crollo, se pure c’e’ mai stato! nell’ignoranza piu’ totale di cosa debba essere la dignita’ di un capo di governo, del rappresentante di una nazione!
E i suoi unici interessi: come essere ripreso al meglio nei poster! Come fare il sorriso piu’ suadente! Come sembrare piu’ giovane e belloccio! Come addottrinare l’esercito dei mercenari della mitologia spicciola! Come fare i nuovi opuscolo agli Italiani!

...Mi mancano le parole per dire lo sdegno.

E oggi il Senato che da’ il colpo fatale alla magistratura! E con questo ammazza del tutto la democrazia che solo riposa sulla divisione dei poteri! Al peggio non c’e’0 mai fine! Tutta la volgarita’ e l’insipienza di un fascismo spaccatutto spocchioso e infingardo.
E intanto Ruini e Pera e Vespa a braccetto soddisfatti nella nuova trivialita’ conviviale, sul mercato delle volpi...

Non c’e’ piu’ diritto, non c’e’ piu’ religione, non c’e’ piu’ stato!
E intanto il governo blocca con un decreto le tariffe treni e Enel. Bella pensata! Cosi’ per 4 anni i sovrappiu’ li pagheranno le banche, e tra 4 anni non solo pagheremo tutto quello che e’ stato rimandato, ma saremo anche falcidiati dagli interessi ! Insomma: come moltiplicare le spese quando si non si riesce a far cassa! Spendete oggi, qualcuno paghera’ domani...

Allegria! Si apre un nuovo modo per governare lo stato: facciamo tutto a debito, tanto il debito qualcuno lo rimediera’. Non solo questo governo apre debiti presenti ma si preoccupa anche di aprire debiti futuri! La giostra degli irresponsabili allarga il tiro.
Disgraziato, qualunque sia, il governo che seguira’. Partira’ azzoppato dalla trave di queste indecenze.

E se il carovita e’ scattato per l’incapacita’ di questo governo di eseguire controlli, si profila l’estenuazione di bollette e tariffe mai depurate da pesi e sovrappesi, da truffe bell’e buone, da aggravi senza giustificativi, da tasse sulle tasse. Che’ questo governo non e’mai stato in grado una volta di fare controlli di sostanza (basta vedere la Telecom che ci rifila da anni delle bollette indegne al di fuori di qualunque correttivo e regolazione e di qualunque riscontro degli utenti).

Sulle bollette Enel, Gas, Telecom si infittiscono da anni denunce e processi, tutti inutili vista la noncuranza di un governo che non governa, ma ingrassa del momento presente, fregandosene del popolo e del giusto. Ma perche’ dobbiamo continuare a pagare voci oscure, quote non corrette, addebiti ingiustificati, consumi non fatti, abusi meschini, mancanza di trasparenza, disservizi?

Siamo dovuti arrivare alle bacchettate dell’Europa, dopo il black out, per tenere aperte tutte le centrali elettriche che facevano i cavoli loro e chiudevano tenendosi al minimo. La politica del menefreghismo e del disprezzo della cosa pubblica si allarga ogni giorno di piu’. E ora si prospetta la privatizzazione dell’acqua, fortemente voluta dall’Europa, accettata supinamente da questo governo che non ha mosso foglia per bloccarla, che aprira’ la strada a nuove privatizzazioni di beni essenziali: ospedali, ferrovie, scuole...

ma diamo tutto alle multinazionali, cosi’ avremo qualita’ pessime ma pagamenti alti. E questi indecenti politici alla Tremonti o alla Brunetta svendono tutto fregandosi il bottino, o consumano finanzia allegra riversandone l’onere sul contribuente presente e futuro. Dopo la finanza ‘creativa’ di Tremonti arriva la finanza ‘a pagamento futuro’ di Siniscalco, la finanza ‘ a debito’.

Ma quando finira’ questa tregenda?

E perche’ poi dovremmo subire questo sopruso che rialzera’ le nostre bollette, quando gia’ pagavamo le tariffe e le bollette piu’ care d’Europa, i medicinali il triplo o il quintuplo, le assicurazioni auto fuori controllo, il latte per neonati maggiorato, la benzina che tassa la tassa della tassa, i servizi bancari piu’ cari d’Europa?
La logica di questo governo non e’ mai di esercitare controlli o di depurare imbrogli o corruzione, bensi’ di lasciar che ognuno faccia quel che gli pare, riscuotendo le ricche tangenti delle multinazionali, arraffando piu’ soldi che puo’, spostando i problemi sempre in avanti (vedi l’IRAP).

Le societa’ di servizi devono essere responsabilizzate e controllate e regolamentate, i gestori di tutto cio’ che riguarda il cittadino devono stare sotto controllo permanente, si devono mettere forti vincoli alle privatizzazioni dei beni e servizi essenziali, non si puo’ lasciare che gli abusi marcino indisturbati o che aumenti il numero di chi ci marcia sui profitti indebiti, e, quando le grane diventano troppe, le si rimanda al governo successivo!

Questa e’ molto piu’ che incapacita’ di governo. Questa e’ criminalita’ politica.

Un anno ancora ha voluto Berlusconi sfiduciato dai responsi popolari. E in questo anno sembra intenzionato a farci vedere il peggio di tutto.

Messaggi

  • Leggevo sul Messaggero che Berlusconi ha intenzione di scatenare una campagna elettorale martellante,addirittura condominio per condominio,spendendo per quest’operazione,se ricordo bene, 250 milioni di euro.
    Lui ormai conta solo sui soldi,sulla propaganda che spera possa ancora fare presa sugli italiani.
    Su quelli che s’informano solo sulla TV ,il pericolo esiste ancora.
    Ma anche le forze padronali,oltre che sindacali,gli hanno voltato le spalle.
    Così ha fatto il Presidente della Confindustria Montezemolo e cosi ha fatto oggi Billé,il Presidente della Confcommercio
    Ecco il resoconto de La Repubblica:

    Nella relazione del presidente all’Assemblea di Confcommercio un’insolita fioritura di citazioni e frasi a effetto
    Biancaneve, Weber e Muzio Scevola:
    Il Billè pensiero in 20 ’pillole’
    di ROSARIA AMATO

    ROMA - Da Biancaneve a Muzio Scevola, da Weber alla Treccani: la relazione del presidente Sergio Billè all’Assemblea Annuale di Confcommercio è ricca di fioriture, citazioni, figure retoriche e frasi a effetto, e ha spiazzato i cronisti di lungo corso, che ricordavano discorsi più ’composti’. Ecco le citazioni più significative.

    La filosofia Zen. "La filosofia Zen impone di tenere pulito lo specchio in cui ci si guarda perchè, se è sporco e polveroso, rischia di riflettere soprattutto ignoranza e cattiva coscienza. Mi pare - questo - un buon metodo".

    De Sica e il neorealismo. "Per scuoterci ci serve una robusta dose di neorealismo alla De Sica. Solo così potremo trovare la forza necessaria per far cambiare rotta ad un Paese che ha innestato una pericolosa marcia indietro".

    Il Circo Togni. "Dobbiamo smetterla di vivere in una sorta di grande "Circo Togni" dove ciascuno, dopo aver eseguito il suo numero, si ritira nella sua ruolotte non preoccupandosi del resto".

    Lo zero virgola e la tavola pitagorica. "A cosa serve rimpallarsi ogni mattina, e in ogni tipo di riunione, picchi e valenze strutturali della crisi che stiamo vivendo, se poi, arrivata sera, si spegne la luce senza aver pensato a qualche rimedio? A cosa serve recitare a memoria, come tabelline della tavola pitagorica, le disastrose percentuali del nostro Pil, se poi non si riesce a fare nulla di serio per schiodare dallo ’zero virgola’?".

    Le uova rotte. "Sono pesanti le responsabilità dell’Unione Europea, come sono altrettanto pesanti quelle della politica, vecchia e nuova, di casa nostra. Il Paese segue i suoi acrobatici volteggi con crescente senso di frustrazione. Sbagliano i partiti a sottovalutarne le possibili conseguenze. Domani potrebbero aprire il cesto e trovarvi solo uova rotte".

    Il fiato sul collo. "E’ ormai nostro compito non dare più tregua alla politica e a chi opera nella stanza dei bottoni. Dobbiamo star loro con il fiato sul collo".

    La bottiglia mezza vuota. "Ecco, si dirà, il solito Billè che vede sempre la bottiglia mezza vuota e che agita le formulette del catastrofismo all’italiana".

    Il Mar Morto. "Sono, difatti, molti i fondamentali che rischiano di sfaldarsi come creta: debito pubblico da collasso, rapporto deficit/Pil in via di crescente sforamento, produzione industriale più di là che di qua, domanda interna che pare il Mar Morto".

    Max Weber. "La gravità della situazione impone - direbbe Max Weber - il prevalere dei partiti dell’etica delle collegiali responsabilità".

    Muzio Scevola. "Ammetta, signor presidente del Consiglio, che per noi è difficile rimettere la mano sul fuoco dopo che, come Muzio Scevola, ce ne siamo già bruciata una. Ora, signor presidente, ci metta la sua".

    Il governo della tenda. "Intanto penso che sia arrivato il momento, per l’attuale maggioranza, di realizzare quel ’governo della tenda’ che gli Shogun apprestarono quando, in Giappone, si profilò la minaccia di un’invasione mongola".

    Gengis Khan. "Troppi Gengis Khan ci tolgono il sonno. (...) Altri Gengis Khan li abbiamo alle porte. Per affrontare questi Gengis Khan non basta rafforzare gli argini con qualche sacchetto di sabbia".

    Il Polesine. "Così rischiamo di fare la fine del Polesine, quando il Po straripò a ponte Lagoscuro".

    Ricercatori come lepri. "I ricercatori, appena possono, fuggono all’estero come lepri".

    La matrioska. "E’ indubbio che il Paese deve fare i conti oggi con una matrioska di problemi che, l’uno dentro l’altro, minacciano di togliere al sistema quote crescenti di competitività".

    La Treccani. "Abbiamo messo insieme una Treccani di tentativi che o sono abortiti o rischiano di abortire".

    L’uovo e la gallina. "Prima l’uovo o la gallina? Prima più massicci investimenti per innovazione e ricerca, per le infrastrutture e per la logistica o altre quinte di costosa burocrazia?".

    Longanesi. "E’ il momento, direbbe Leo Longanesi, di prendere la zappa e ricominciare a coltivare il campo, prima che arrivi la carestia".

    Biancaneve e i sette nani. "Se non ci fossero stati questi ’sette nani’ a produrre, negli ultimi anni, una quota importante di lavoro e di ricchezza - mentre alcune Biancaneve pensavano magari solo ad annaffiare i fiori - il Paese starebbe oggi assai peggio di come sta".

    Il mandarino e la ciotola vuota. "Quando, nel 1230 avanti Cristo, la provincia cinese di Lanzhou fu colpita da una terribile carestia, il mandarino chiamò a raccolta i cittadini. La mia ciotola, disse loro, è vuota come la vostra e a nulla ci serve riempirla di piagnistei cullandosi, nel frattempo, nella vana speranza che il riso possa domani cadere dal cielo".

    patrizia