Home > Un grande reazionario

Un grande reazionario

Publie le lunedì 18 luglio 2005 par Open-Publishing

Estradizioni Oreste Scalzone

di Oreste Scalzone

E allora se dobbiamo seguire la dittatura feroce dell’opinione pubblica, occorre la capacità rigorosa di andare al fondo. Quindi è più importante il nuovo Papa e conviene partire da lì. L’elezione di un reazionario forte, capace di suscitare opposizione, per dirla con il Marx del 18 brumaio, va preso come un’occasione. Alla Nieztsche: quello che non ammazza fortifica. In questo modo, per il Moro di Treviri si rafforza il proletariato. Ma non era nelle sue corde la volgarità peggiorista. Dopo, soltanto dopo, si metteva a cercare, con intelligenza e buon gusto, la risposta migliore, quella capace di rovesciare la forza cinetica avversaria.

Non si accontentava certo della ricerca dell’alibi vittimistico, del tradimento del dio minore in tutt’altre faccende affaccendato per poter badare alle disavventure dei suoi figli. Stavolta non ci sono equivoci: è stato eletto il guardiano dell’ideologia. Meglio un Suvlov quindi che un epigono capace di annebbiare i punti di contrasto. Un ortodosso per altro non privo di acutezza, capace di parafrasare la geniale definizione sui maestri del sospetto (Marx, Nietzsche, Freud) cogliendo la potenza della triade e quindi la necessità di oltrepassare la poltiglia di sangue e merda che ha impastato di sé il “secolo breve” per ritornare ai nodi fondamentali, assai più moderni, dell’Ottocento.

Con uno slittamento semantico significativo: perché Paul Ricoeur parlava di “dubbio” e invocava quindi la capacità di guardare dietro lo specchio, mentre il “sospetto” evocato dal teologo di Colonia è una credenza paranoica, senza messa dubbio. Quello di Ratzinger è un pensiero forte, nemico. Meglio, molto meglio dell’esito grottesco di certo pensiero debole. Guardate l’ineffabile Vattimo, che alla penultima giravolta sembrava assunto all’empireo di nuovo condottiero del cossuttismo - per cui andava anche bene lo stragismo della resistenza irachena ma se un black block tira un sasso non può che essere un provocatore della polizia - e poi rapidamente precipitato nel ludibrio generale per la puntata sbagliata, nel suo paesino calabrese, su una variante forzitaliana della casalinga di Voghera.

http://orestescalzone.over-blog.com/article-597011.html