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ESPELHLO MAGICO

Publie le lunedì 5 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Cinema-video - foto Enrico Campofreda

di Enrico Campofreda

In quasi un secolo di vita il maestro de Oliveira ne ha viste talmente tante che il suo sguardo fa da “magico specchio” ai vizi del mondo. Nell’obiettivo del suo ultimo lavoro finiscono le contraddizioni d’un universo umano variegato e ambiguo. Lui si diverte a esporle giocando con l’immagine che, nei meravigliosi e freddi blu dei crepuscoli trova i vuoti esistenziali dell’aristocratica donna Alfreda, nei momenti solari la concretezza che umili come Luciano e soprattutto Filipe il falsario, manifestano nel vivere quotidiano.

Il tono, come la saggezza dell’età suggerisce, è riflessivo ma le sferzate surreali e dissacranti su una religiosità più che superstiziosa hanno la freschezza dei vent’anni. Il grande “vecchio” sull’argomento si toglie con tocco un po’ ironico, un po’ leggero molti sassolini quando mostra i “consiglieri” dell’aristocratica signora come padre Clodel inclini a sacre bugie mascherate da verità teologiche. Il fronte laico non è da meno e gli strali del regista finiscono anche sul professor Heschel che concionando nella nobile dimora si presta a vacue disquisizioni su Madonna e dintorni.

E’ quello che cerca donna Alfreda, insoddisfatta da una infertile e forse asessuata unione col marito Bahia. Ormai lei vive nella speranza di un’apparizione della Madonna e i suoi amici per tranquillizzarla le suffragano la tesi che Maria fosse ricca, a conferma che lo status non ostacola il contatto col Regno dei cieli. Mentre altre digressioni del tono: “Cristo aveva le calze?” sono quasi una riproposizione nel Terzo Millennio delle disquisizioni medievali francescane sulla proprietà o meno della tunica da parte del santo.

Forse le gerarchie ecclesiastiche non scomunicheranno il film, che comunque non deride solo un certo modo d’intendere la fede ma il vizio di vivere in superficie e con superficialità, avendo perso il contatto con la vera essenza dell’esistenza.
Lo fanno tutti bacchettoni e miscredenti in un Barnum dal quale si salvano i dannati e i semplici, gli unici che riescono a dare importanza alle cose senza valore. Come Luciano, finito incolpevole in carcere, e poi a servizio di donna Alfreda o Abril, la bella ragazza che Luciano e Felipe ingaggiano per farla apparire in abiti da Madonna davanti agli occhi della nobile Alfreda.

Si sorride amaramente di fronte a domande inquietanti nella loro normalità: “Esiste la vita dopo la nascita?” Per il sempre più diffuso sciagurato modello di vita dei ricchi e di chi li imita la riflessione è tutt’altro che scontata.

Regia: Manoel De Oliveira
Soggetto e sceneggiatura: Manoel de Oliveira
Tratto dal romanzo: “A alma dos ricos” di Augustina Bessa-Luìs
Direttore della fotografia: Renato Berta
Montaggio: Valerie Loiseleux
Interpreti principali: Michel Piccoli, Marisa Paredes, Lima Duarte, Leonor Silveira, Ricardo Trepa, Luìs Miguel Cintra, Leonor Baldaque, Isabel Ruth
Produzione: Filbox Produçoes
Origine: Portogallo, 2005
Durata: 137’