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> Il pane a un euro

23 novembre 2005, 16:32

Mia cara Patrizia
ci sono cose che sembrano allettanti, poi quando si va a controllare si scopre che sono bufale o quasi e anche la Coop mi sa che ha ceduto a queste richieste obtorto collo, per negarle mentre le affermava. Pero’ le richieste di beni a costi convenzionati sono giuste e vanno nel senso di frenare la corsa disperata agli aumenti e l’immiserimento dei piu’ poveri.
Mio marito ha immediatamente stampato il volantino pubblicitario con l’intenzione di portarlo nei centri sociali dei vecchietti di Bologna e di affiggerlo presso le Coop, ma e’ messo in modo che per ora non ne posso fare allegato. Vediamo per ora cosa ha scoperto. Nessuna Coop affigge o dice nulla su questo progetto. Tengono tutti la bocca cucita. Il pane a un euro se c’e’ e’ tenuto ben nascosto. Nella Coop vicina a casa nostra sai quanti ce n’erano di questi pani? ce n’erano TRE !!!!!!!!!!!
Ne abbiamo comprato uno ed era soffice e buonissimo, ma, lo ripeto, ce n’erano tre!!!!!!!
E nessuno dei compratori ne sa niente.
La risposta diplomatica e’ stata che se c’erano delle richieste potevano aumentare gli ordini, ma come fanno ad aumentare le richieste se nessun compratore viene informato? e se loro stanno zitti zitti?
Occorre che ci sia un movimento delle associazioni per mettere allo scoperto questa mezza promessa e renderla attiva.
E’ chiaro che i governi, i negozi e le amministrazioni locali possono far molto sia per contenere il carovita che per facilitare la messa in vendita di prodotti a prezzi convenzionati.
Trenta anni fa quando vivevo a Milano ricordo che c’erano dei mercati comunali dove si trovavano certi prodotti a prezzi convenzionati, per esempio il burro europeo.
E ricordo che nei quartieri di Milano giravano dei camion che venivano direttamente dai produttori del sud e vendevano per strada a prezzo bassissimo carciofi o arance o olio o pomodori.
Perche’ non facilitare queste vendite che invece sono penalizzate dalle polizie municipali per non urtare la sensibilita’ dei commercianti?
Si parla tanto di filiera e dei costi che si moltiplicano a ogni passaggio di mano ma cosa si fa da parte delle amministrazioni o delle grandi linee di distribuzione per favorire le vendite dirette e a meno costo e sostenere i piu’ deboli?
Personalmente mi sono sempre lamentata perche’ la Coop a Bologna non ha fatto mai una politica dei costi contenuti, contribuendo per la sua parte a mantenere altissimo il carovita di questa citta’ che e’ la piu’ cara d’Italia. E ho guardato con vera disapprovazione i larghi utili che permettevano alla Coop regalie come quelle, per me fuori di testa, alla squadra di calcio. E ora guardo con anche maggiore disapprovazione alle scalate di Unipol, sostenuta con i denari delle cooperative, che sono indirizzati a scalate bancarie e permettono finanziamenti in settori molto discutibili come quello delle armi.
La logica che sostiene i grossi gruppi capitalistici e’ per nostra disgrazia la stessa sia da destra che da sinistrae e non basta un nome rosso per giustificare una condotta.
Questa piccola cosa del pane a un euro avrebbe potuto indicare un grosso cambiamento di rotta, ma puo’ finire nel nulla. Occorrerebbe che ogni utente Coop la facesse diritto proprio e insistesse perche’ l’iniziativa fosse portata avanti.
Insomma diamoci una mossa!
viviana