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27 gennaio 2006, 18:39

Francamente questa cosa mi sembra un tantino eccessiva.

Innanzitutto, Folena non rientra nella categoria di quelli, alla Pivetti ( che della Camera, sic, è stata addirittura Presidente), che hanno bisogno di farsi una legislatura per garantirsi una pensione a vita. Se fosse eletto, infatti, sarebbe gia’ alla terza se non alla quarta legislatura e quindi la famosa pensione l’ha gia’ maturata da un pezzo.

In un altro mio commento odierno ad un’altra discussione su Bellaciao, pur essendo intruppato per ragioni particolari, locali romane e di categoria, nell’aggregazione Sinistra Romana, alla quale Folena e la sua candidatura "indipendente" nelle liste di Rifondazione non sono del tutto estranei, esprimevo comunque tutte le mie perplessita’ sulla storia delle candidature di "esterni" e sulla reale finalita’ che le ispira.

Perplessita’ basate non su speculazioni un po’ qualunquistiche rispetto al supposto "assalto alla pensione" quanto sull’effettiva "indipendenza" non soltanto da Rifondazione ma da tutto il centrosinistra che potranno avere questi eventuali futuri "deputati di movimento".

Non so francamente se e quanta autocritica Folena abbia mai fatto sulla linea del "compromesso storico" ed altre vicende del passato.

Farei pero’ sommessamente notare che il problema della mancata autocritica su certe storie del passato riguarda pressoche’ tutto il quadro dirigente di Rifondazione proveniente dal vecchio Pci, cioe’ gran parte del ghota di quel partito.

Compreso il segretario Bertinotti che, pur avendo lontane origini politiche nella sinistra socialista di Lombardi e Nesi e rivendicando addirittura personali simpatie per la tradizione anarcosindacalista , vorrei ricordare che in quegli anni fatidici era pure lui nel Pci del "compromesso storico" e soprattutto nella Cgil della linea dell’ Eur e dei "sacrifici".

E che anche il suo capeggiare il dissenso di sinistra all’interno della stessa Cgil, il che non gli ha impedito di sottoscrivere personalmente accordi sindacali non poco discutibili, data soltanto nella fase finale del decennio successivo a quello degli anni 70, quelli del "compromesso storico" e della suddetta "linea dei sacrifici" .

Non parliamo poi della corrente di Grassi, gli orfani dell’ orrido Cossutta, che pur facendo critiche intelligenti alla gestione bertinottiana del Prc, di quei lontani anni e di quelle linee politiche e sindacali che citavamo sono tuttora cultori ed esegeti.

Quindi, sicuramente il problema che dice Spartacus oggettivamente esiste, ma non riguarda solo l’ "indipendente" Folena ma buoni tre quarti del gruppo dirigente del Prc.

E quindi l’esprimere queste critiche soltanto nei suoi confronti finisce per rappresentare un attacco esclusivamente personale e senza alcuna seria valenza politica.

Keoma