> Bertinotti affronta i dubbi di gay e lesbiche: "Siamo con voi, con voi possiamo vincere"
1 marzo 2006, 18:59
«Anche la Rosa nel pugno ha firmato il compromesso»
"Serve una risposta seria e non sguaiata a una domanda di civiltà»
Capisce il malcontento e la disillusione dell’universo gay, ma non si «lascia andare ad una rabbia irragionevole». All’indomani dell’incontro tra Fausto Bertinotti e le organizzazioni “glbtg” (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e queers), Vladimir Luxuria, candidata alla Camera della Sinistra europea-Prc, è più agguerrita che mai: «Astenersi dal voto – commenta per Rosso di sera – o ancor peggio non appoggiare il centrosinistra, significa aver perso oltre ai nervi anche la ragione. Non dobbiamo dimenticare che l’emergenza è evitare altri 5 anni di governo Berlusconi. Il Cavaliere – spiega, – non è solo il leader di uno schieramento che non accetterebbe nella maniera più assoluta di impegnarsi per la regolarizzazione delle unioni civili, ma è anche il capo di una coalizione che apre le sue porte all’apporto peggiorativo delle forze di estrema destra, rischiando di ledere l’integrità morale e il diritto alla vivibilità delle comunità».
Promette battaglia, ma non digerisce le insinuazioni di chi all’incontro di ieri con il segretario del Prc è «andato solo per disturbare e fare campagna elettorale per la Rosa nel pugno. Quel partito – sottolinea l’animatrice di Muccassassina – che ha firmato quello stesso “compromesso” contestato a Rifondazione. Se le unioni, così formate, non fossero piaciute davvero, e se era prioritario il riconoscimento pubblico rispetto all’assicurazione dei posti in parlamento, per coerenza avrebbero rotto con la coalizione di centrosinistra. Ma questo non è avvenuto» sottolinea Vladimir.
«Adesso mi auguro che, in una maniera più leale, la Rosa nel pugno assieme a Rifondazione e le altre forze di centrosinistra cerchi di dare insieme una risposta seria e non sguaiata a questa domanda di civiltà».
A chi si dice «preoccupato per la prossima legislatura», come Carlo Casini (presidente del “Movimento per la vita”), o a chi parla addirittura «deriva spagnola» come il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, risponde senza mezzi termini: «Forse a qualcuno sfugge che non esiste solo il diritto alla vita “di far nascere fisicamente”, ma anche quello di “una vita dignitosa”. Il governo in questi 5 anni non ha dato alla vita il diritto al futuro (con il precariato) e ai sentimenti (con le unioni civili), rispondendo unicamente ai dettami teo-con. Questo governo – conclude – è stato miope sulle questioni etiche: da una parte si sbandierano le difese alla famiglia (che non è assolutamente minacciata da nessuno se non dalle politiche economiche), dall’altra ha anteposto il valore economico dei beni nella vita delle persone, grazie ahimè all’ultima legge sul far west».
«Anche la Rosa nel pugno ha firmato il compromesso»
"Serve una risposta seria e non sguaiata a una domanda di civiltà»
Capisce il malcontento e la disillusione dell’universo gay, ma non si «lascia andare ad una rabbia irragionevole». All’indomani dell’incontro tra Fausto Bertinotti e le organizzazioni “glbtg” (gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e queers), Vladimir Luxuria, candidata alla Camera della Sinistra europea-Prc, è più agguerrita che mai: «Astenersi dal voto – commenta per Rosso di sera – o ancor peggio non appoggiare il centrosinistra, significa aver perso oltre ai nervi anche la ragione. Non dobbiamo dimenticare che l’emergenza è evitare altri 5 anni di governo Berlusconi. Il Cavaliere – spiega, – non è solo il leader di uno schieramento che non accetterebbe nella maniera più assoluta di impegnarsi per la regolarizzazione delle unioni civili, ma è anche il capo di una coalizione che apre le sue porte all’apporto peggiorativo delle forze di estrema destra, rischiando di ledere l’integrità morale e il diritto alla vivibilità delle comunità».
Promette battaglia, ma non digerisce le insinuazioni di chi all’incontro di ieri con il segretario del Prc è «andato solo per disturbare e fare campagna elettorale per la Rosa nel pugno. Quel partito – sottolinea l’animatrice di Muccassassina – che ha firmato quello stesso “compromesso” contestato a Rifondazione. Se le unioni, così formate, non fossero piaciute davvero, e se era prioritario il riconoscimento pubblico rispetto all’assicurazione dei posti in parlamento, per coerenza avrebbero rotto con la coalizione di centrosinistra. Ma questo non è avvenuto» sottolinea Vladimir.
«Adesso mi auguro che, in una maniera più leale, la Rosa nel pugno assieme a Rifondazione e le altre forze di centrosinistra cerchi di dare insieme una risposta seria e non sguaiata a questa domanda di civiltà».
A chi si dice «preoccupato per la prossima legislatura», come Carlo Casini (presidente del “Movimento per la vita”), o a chi parla addirittura «deriva spagnola» come il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, risponde senza mezzi termini: «Forse a qualcuno sfugge che non esiste solo il diritto alla vita “di far nascere fisicamente”, ma anche quello di “una vita dignitosa”. Il governo in questi 5 anni non ha dato alla vita il diritto al futuro (con il precariato) e ai sentimenti (con le unioni civili), rispondendo unicamente ai dettami teo-con. Questo governo – conclude – è stato miope sulle questioni etiche: da una parte si sbandierano le difese alla famiglia (che non è assolutamente minacciata da nessuno se non dalle politiche economiche), dall’altra ha anteposto il valore economico dei beni nella vita delle persone, grazie ahimè all’ultima legge sul far west».
www.rossodisera.info