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> Voi che dite "giovani borghesi" non avete capito proprio nulla

6 aprile 2006, 19:23

LA FRANCIA respira venti di bufera.Leggendo interventi di sociologhi filosofi psicanalsiti sociali attenti alle question sociali,ecc.,questa rivolta ,non ha niente di nuovo.non meraviglia,;da anni si parlava in francia di stato situazione pre’insurrezionale ,;prima le periferie,poi gli studenti,dopo gli intermittenti del precariato artistco qui in francia di massa,essendo gli artisti lavoratori dello spettacolo,quasi impiegati dello stato(il contrario dell’italia,dove dire di essere un artista significa,aspettarsi risate burlesche e derisioni varie in un paese ultraliberale fotocoia americana).quindi niente di nuovo per chi resta,attento alle letture sociologiche che psicanalizzano la società francese da anni.il problema é alquanto complesso,ed non é soltanto un fenomeno nazional francese ma implica tutta l’europa ed i paesi detti del capitalismo avanzato ..iL NON,dei referendum francese,il non all’europa liberale protoamericana,delle tecnocrazie ,era il primo segnale di rivolta delle popolazioni francesi,che speravano in una ribellione dell’intera europa,difatti,il no francese ,non é stato ,,certamente ,un no nazional sciovnista,(visto che le destre nazionali sono alquanto minoritarie ). ma era un "no" di proposta ad un europa ed ad ,per un dibattito per l’europa sociale.,ecc,come queste ribellioni, erano previsibili,visto che governi sia di sinistra che di destra hAnno abbandonato queste popolazioni al loro destino fatto di esclusione discriminizioni,ecc;diceva sartre:ribellarsi égiusto...La francia attraversa una grave crisi di rappresentazion,Ed,un braccio di ferro si é,instaurato tra il potere e la piazza della società cIvile.Una crisi del sistemùa del capitalismo sociale francese é in atto ed il governo non riesce a calmare,il gioco dopo la tempesta;tutti i mezzi vengono usati,dividere studenti e proletari periferici,stessi,studenti dell’occupazione piu politicizzati e contro la precarietà ,contro minoritari studenti ,che pur essendo CONTRO,IL CPE,aspirano a continuare i loro corsi preoccupati per esami ecc;la represiione continua ma le" sirene continuano a dettare il nostro tempo metropolitano parigino;Mille azioni simboloche si susseguono e scandiscono i nostri tempi di guardoni, che cercano di capire l’inquietitudione che regna nelle nuove generazioni militanti non organizzati spontanei,dopo tanti anni una nuova generazione ribelle militante é nata soltanto, che non hanno ancora una vera coscienza politica(come s dicebva una volta ,per noi del 77°°):i massmedia chiamano tutti" casseurs", senza cercare di capire che ,molti di questi giovani,seppure forse sbaglando,lasciano scritte politiche,contro la precarietà ,la,vita non la soprevvievnza ecc;difatti,una notte,questi manifestanti giovani sono andati, in centinaiia a scrivere sui muri, simbolici della comune di parigi:,place du tertre,:paris svegliati,primavera 06/ 1871 comune di parigi....QUINDI NON TUTTI QUESTI Giovani sono dei ribelli lumpenproletariato ,cultori della violenza,che picchiano manifestanti pacifici ecc(commenti tv francese);SI DOVREBBE EFFETTAURE UN ANALISI ¨piu approfondita,non superficiale, come quella,purtroppo, dei massmedia ,che leggono soltanto dal punto di vista dei pochi commercianti (che verranno risarciti)impauriti dalle vetrine rotte,pochisisime,à Rennes,ecc;:/non é solo la francia che va male.LA FRANCIA é stata la prima ad ascoltare questa malattia sociale che si chiama globalizzazione.QUESTA PRIMAVERA,DOVREBBE ESSERE RAPPRESENTATA, DAL PITTORE edward MUNCH/:L’URLO;oppure dalle poesie di allen ginsberg:,della beat generation,:howl./..COME SCRIVE Il filosofo, jacques RANCIéRE ,UNA VOGLIA DI POLITICA DI DEMOCRAZIA STA EMeRGENDO;;;sta a noi adulti sapere ascoltare quest’ urlo, di sofferenza ,di malessere giovanile esistenziale...; sta a noi comprendere e transformare queta ribellione voglia di vera politica in democrazia radicale,sociale per la costruzione di una nuova" individualizzazione psichica collettiva", come suggerisce ,SIMONDON G.;OPPURE PER CONSTRUIRE UNA COMUNITà ,NUOVA, di INDIVIDUI SINGOLARI PLURALI COME SUGGERISCE,infine, IL NOSTRO AMATO FILOSOFO agamben giorgio, nel suo testo :la commuanauté qu’il vient..////un singolare plurale./////comunque ,l’intervento ,principale(di o),potrebbe aprire un dibattito ,nel futuro per meglio capire questi eventi ,ancora al caldo,adesso,in costruzione... delle situazioni...
......ce n’est qu’un débout,continuons le débat