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> La Rosa nel Pugno: arrivederci e grazie

4 maggio 2006, 13:55

Spiace vedere e constatare come l’unico vero progetto di rinnovamento della sinistra venga calunniato e vilipendiato.
La rosa nel pugno non è una operazione di palazzo, i palazzi non ci interessano, nè una operazione di fantomatici "servizi", ma un pungolo di rinnovamento e modernizzazione della sinistra.
L’ulivo che sta nascendo, quello sì è frutto di giochi di palazzo, brutta copia del più retrivo compromesso storico, in cui i valori della sinistra, se mai ce ne sono ancora, sono già imbavagliati da un estremismo cattolico e reazionario soffocante.
Cosa faranno i DS ed i loro sostenitori?
Andranno ai consultori con gli amici del "movimento per la vita" ad assediare e tormentare le donne che faticosamente hanno scelto di abortire?
Andranno a gridare in piazza che l’embrione è un essere umano, mentre un malato non lo è più?
Voteranno svariati milioni di euro di finanziamento per le scuole private/cattoliche mentre le scuole pubbliche languono nella loro agonia?
Riflettete, cari compagni, invece di gioire per il fatto che la Rosa non è andata come si pensava: la sinistra in Italia rischia di scomparire nel nulla dell’assenza di valori e principi che non siano solo slogan.
L’insuccesso ridicolo dei DS, quello si, dovrebbe fare riflettere sulle ragioni che lo hanno determinato.
Un partito carneade che come unica dote dal PCI ha portato milioni di voti di gente che credeva nella Sinistra post comunista come una sinistra riformatrice e moderna, ma che la sta abbandonando delusa e sconcertata.
Come ultima annotazione, gradirei che chi, come l’autore dell’articolo, esprime giudizi tanto netti e duri sui Radicali, dovrebbe per onestà intellettuale studiarne la storia, lì capirebbe che i Radicali nascono dalla sinistra liberale e riformista dei F.lli Rosselli e di Ernesto Rossi, nonchè di Eugenio Scalfari e Marco Pannella, e a Sinistra sono sempre stati, eccetto che nel 1994, quando appoggiarono (dall’esterno del parlamento) il governo Berlusconi.
Detto questo giova ricordare che negli stessi anni Berlusconi era ospite gradito dei congressi DS e veniva definito dal presidente D’alema un leader di statura internazionale e risorsa della democrazia italiana.
Gli errori appartengono alla natura umana.
Ciò detto, si rifletta prima di esultare per la vittoria sulla Rosa nel Pugno, perchè se sparisse questa forza laica liberale socialista e radicale, sparirebbe anche la speranza di una sinistra moderna e giovane.
Sull’ironia riguardante Capezzone è bene neanche commentare, poichè riflette il tenore ed il valore dell’articolo al quale ho voluto rispondere

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