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> UN APPELLO STESO AL SOLE: LIDIA COME PRESIDENTE

26 aprile 2006, 02:04

Dal "Centro di Ricerca per la Pace di Viterbo":nbawac@tin.it (per invio adesioni e commenti)

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Se in tutti questi anni abbiamo iniziato a costruire movimenti che, in un
confronto serrato con le forze politiche, siano spazio e luogo di
cittadinanza attiva, credo che non possiamo non fare una nostra proposta,
per quanto concerne il futuro Presidente della Repubblica, nel rispetto
delle regole e delle modalità stabilite dalla Costituzione.
Credo inoltre che i tempi siano maturi per segnare una differenza con le
semplici logiche, pur legittime, del bilancino politico e della visibilità.
E’ il momento di dare visibilità a valori e che il futuro Presidente
rappresenti e sia in sintonia con questi valori.
Valori fondanti della nostra Repubblica sono la Resistenza, il ripudio
della Guerra (art. 11 della Costituzione), la valorizzazione delle
differenze e la ricerche di creare condizioni di pari opportunità... dentro
a questi valori Lidia Menapace cammina da sempre, abbracciandoli,
sviluppandoli, elaborandoli senza mai fossilizzarli come semplici miti, in
un filo che tiene saldato insieme il nostro passato, il presente che
viviamo ed il futuro che andiamo a costruire.
Per questo motivo credo che la proposta di candidare Lidia Menapace alla
Presidenza della Repubblica abbia un profondo significato, e non solo per
la mia conoscenza personale di lei, che risale a più di trent’anni fa
quando mi formavo ai corsi della Cittadella di Assisi, ma per quella sua
capacità di sviluppare un pensiero che saldasse insieme la Resistenza, il
percorso delle donne, la nonviolenza, la pace, la democrazia, la politica...
Credo che, in questo nostro procedere nella costruzione di un movimento
plurale, non possiamo relegare il dibattito per l’elezione del Capo dello
Stato alle sole logiche interne al ceto politico, possiamo proporre una
prospettiva diversa... in tal senso penso che possa essere importante che
dalle cittadine e dai cittadini, dai movimenti delle donne,
dall’associazionismo democratico, dai movimenti sociali, dai luoghi vitali
della società civile e della cultura, dai movimenti per la pace e per i
diritti emerga una voce corale, persuasa e persuasiva, una proposta alta
rivolta all’inero Parlamento affinché per la Presidenza della Repubblica si
converga su una figura dell’autorevolezza di Lidia Menapace.
Buratti Gino
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Mi piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza: perche’ questo paese ha dimenticato troppo in fretta le sue origini, la lunga e dolorosa lotta dei partigiani, le sue radici democratiche ed antifasciste. Perche’ poche settimane fa a Milano e’ stata autorizzata una manifestazione fascista e nelle ultime elezioni politiche ci sono stati candidati dichiaratamente fascisti. Perche’ a Bolzaneto i manifestanti arrestati sono stati accolti con le suonerie di "Faccetta nera", con saluti e canzonette fasciste e razziste, insultati e torturati per ore, minacciati di morte e di stupro, privati di sonno, cibo ed acqua, a Genova, Italia, nel mese di luglio del 2001.

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Mi piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza: perche’ se coltiviamo questo mondo con il dialogo, l’ascolto e la disponibilita’ a capire, conoscere, se’ e gli altri, la capacita’ di gestire i conflitti e le differenze, l’importanza dei diritti e dei doveri propri ed altrui, possiamo sperare in un futuro di pace.

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Mi piacerebbe un Presidente della Repubblica femminista: perche’ le donne in Italia sono poco o nulla rappresentate, nel Parlamento, nelle Istituzioni, nelle aziende pubbliche e private. Perche’ i diritti faticosamente conquistati dalle madri, per una sessualita’ libera ed una maternita’ consapevole, per una parita’ reale e non solo sulla carta, sono continuamente messi in discussione e spesso negati alle nostre figlie. Perche’ molte, troppe donne straniere sono ridotte a schiave sulle nostre strade, nelle nostre case, senza tutele, senza diritti.

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Mi piacerebbe una Presidente della Repubblica: perche’ in Italia non abbiamo mai avuto una donna Presidente della Repubblica, o Capo del Governo, eppure da qualche decennio abbiamo diritto al voto, e da qualche secolo anche ad un’anima.

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Mi piacerebbe Lidia Menapace: perche’ non e’ mai stata processata per corruzione, mafia, od altri reati. Perche’ e’ una donna onesta. Perche’ ha contribuito a costruire la parte migliore del nostro paese, che c’e’, ma si vede poco e conta ancora meno. Perche’ e’ una donna.

Enrica Bartesaghi

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