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> DI QUESTA GIOIOSA AVVENTURA

28 aprile 2006, 06:35

Cara Lidia,
la proposta di abolire la parata militare del 2 giugno, di commemorare il 4
novembrer tutti i morti di tutte le guerre, deprecandole, e di aprire i
giardini del Quirinale per le feste civili, spostando la residenza
presidenziale in un luogo piu’ sobrio e vicino ai cittadini, mi sembra gia’
di per se’ sufficiente per sostenere con forza la tua candidatura.
*
Ma rileggendo alcune prerogative del Presidente della Repubblica, mi sorgono
dei dubbi.
Articolo 87 della Costituzione italiana: "Il Presidente della Repubblica ha
il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa
costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle
Camere".
Mi chiedo se un’amica o un amico della nonviolenza puo’ accettare di
diventare Capo delle Forze armate (che oggi possiedono armi di aggressione e
di sterminio di massa) con il conseguente teorico potere di dichiarare lo
stato di guerra, sapendo che ogni guerra (di qualsiasi tipo, per qualsiasi
motivo) e’ il piu’ grande crimine contro l’umanita’.
E’ una questione non da poco, di cui vale la pena discutere. Diceva Aldo
Capitini (ne Il potere di tutti, La Nuova Italia, Firenze 1969, p. 129): "Io
non potrei stare in un governo che puo’ dichiarare la guerra".
Nei primi anni ’80 abbiamo chiesto all’allora presidente Sandro Pertini di
opporsi all’installazione dei missili nucleari a Comiso. Non lo fece, e il
suo appello "si svuotino gli arsenali, si riempiano i granai" rimase una
frase retorica che lui per primo non prese sul serio. Pochi anni fa abbiamo
chiesto al presidente Carlo Azeglio Ciampi di non approvare l’invio dei
soldati italiani in Iraq. Non lo fece, e quando oggi dichiara che la
Costituzione e’ una Bibbia, penso che sia una bestemmia.
La Costituzione italiana, come tutte le cose umane, e’ perfettibile. Gli
articoli in contraddizione e contrasto con il principio inviolabile del
"ripudio della guerra" devono essere tolti o modificati. Che ce ne facciamo
di un sacro testo, se poi abbiamo in casa le bombe atomiche, se l’Italia
partecipa alla guerra in Serbia, in Afghanistan, in Iraq, se facciamo parte
di un’alleanza militare e nucleare di aggressione?
*
Il Presidente della Repubblica deve essere il garante della Costituzione
scritta ma anche di quella reale. L’abisso che c’e’ oggi fra cio’ che e’
scritto e cio’ che viene fatto e’ enorme. Per colmarlo non bastera’,
purtroppo, la tua grande forza, ne’ la tenacia della tua persuasione.
Ma se per uno di quei miracoli che ogni tanto accadono nella storia,
capitasse mai che tu ti trovassi a salire sul Colle, saremo in tantissimi a
sostenere una Presidente della Repubblica che davvero, finalmente, ripudia
la guerra non solo a parole, ma anche con atti istituzionali.
Mao Valpiana
*