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Subcomandanti

30 aprile 2007, 20:13

A volte si parte da un’assunto per poi giustificare tutto il resto del discorso.

Quello, in questo caso, che farebbe discendere il comportamento (peraltro non decisivo) di Franco Turigliatto nel caso della famosa votazione al Senato come un ordine ricevuto dalla "Quarta Internazionale" ( che sarà pure assai politicista e demodè ma non mi sembra propriamente una "Spectre" con poteri così assoluti ...)

Anche io sono sostanzialmente un bertinottiano, al congresso ho votato la sua mozione, anche se preferivo largamente il Bertinotti "movimentista" a quello istituzionale.

Ma si dà il caso che la corrente di Turigliatto ( che qui non si può nominare altrimenti si cancella automaticamente il messaggio, a proposito dell’imbecillità di certa "tradizione comunista") non sia nemmeno così direttamente, a differenza dei fuoriusciti di Ricci e di Ferrando, riconducibile all’impostazione trotzkista ed ai presunti ordini della Quarta Internazionale.

Non mi sembra infatti che autorevoli esponenti di detta corrente come Malabarba o Cremaschi possano essere definiti tout court trotzkisti ....

Ma il problema non mi sembra nemmeno tanto il merito dell’ "allontanamento" ( quanta ipocrisia nel non chiamarla espulsione) dello stesso Turigliatto quanto una questione più generale di metodo.

Quell’ "allontanamento" è stato deciso praticamente in casa DS ( o se preferisci nel "partito democratico" in fieri) nonchè sulle pagine di Repubblica, la sentenza finale è stata annunciata da Giordano prima ancora che fosse aperto il provvedimento nelle sedi competenti ( la famosa "affidabilità" da dimostrare in stile Pci 1977 !) ed ha infine portato al risultato di trovarci veramente adesso con un senatore in meno di maggioranza ( anche se Turigliatto ha poi sempre votato col governo, forse la Quarta Internazionale ha cambiato idea ...) e in quella Camera proprio non se ne sentiva il bisogno .....

Turigliatto a parte, poi non si può sempre salvare capra e cavoli ...

O si fa la Sinistra Europea ( anche se come aggregazione non si era andati, prima di questo casino, oltre Folena) o si fa il Cantiere che è tutta un’altra cosa che non a caso qualcuno, tra cui molti compagni dell’ "Ernesto" ( trotzkisti anche i nipotini di Togliatti e Cossutta ?), definisce come un progetto di "rifondazione socialista" e non più "comunista".

I due progetti, ferma restando la necessità di creare in ogni caso un qualche raccordo sui contenuti tra tutte le sinistre fuori dal Partito Democratico, sono completamente alternativi ....... o se ne fa uno o se ne fa l’altro ..... e di fatto, nella situazione data, nessuno dei due porta ad un rapporto fecondo coi movimenti reali ...

A meno che non si concepisca il tutto come un semplice "cartello elettorale" ma allora non parliamo di progetti !

Per concludere, la tua interpretazione sulle presunte dichiarazioni di Bertinotti a Gino Strada mi sembra molto aulica e soprattutto assai consolatoria.

Ma quand’anche fosse l’interpretazione giusta, vogliamo negare che si tratterebbe di una virata di 180 gradi rispetto alla posizione precedente di Rifondazione sull’Afghanistan e sulle guerre in genere ?

In quale congresso, conferenza, consesso di partito, è stata mai decisa una "svolta" di questo tipo ?

E da quando per Rifondazione il governo di Karzai e dei signori afgani della guerra e dell’oppio è diventato un "governo democratico" ?

Anche di queste laceranti contraddizioni vogliamo dare la colpa ai "violenti immaginari" o alla Quarta Internazionale ?

K.