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SIMBOLI E COSE

6 gennaio 2008, 12:00

CRONACA

Zaino in spalla,
l’ho incontrato che piangeva.

Notte infame.
Sotto le stelle di Piazza Mastai.

Senza un riparo dal freddo.
Senza un riparo
dall’indifferenza.

Piangeva
e correva via.

Bianco il telo,
sul viso dell’amico
morto.

sergio falcone

CRONACA

Un uomo assiderato nel suo sacco a pelo in piazza Mastai a Trastevere
Un altro trovato senza vita davanti ad un centro commerciale all’Olgiata

Il freddo fa tre vittime in pochi giorni.
A Roma due barboni morti nella notte

A Capodanno il corpo di un 31 enne rinvenuto alla periferia di Modugno nel Barese
Un’associazione francese: "Si muore per violenza, logoramento, umiliazione"

ROMA - Due senza tetto sono stati trovati morti questa mattina a Roma a causa del freddo. Il primo, dell’apparente età di 45-50 anni, forse di origine polacca, è stato trovato senza vita all’alba di stamani, a piazza Mastai, nel cuore dello storico rione Trastevere. In tasca aveva un foglio di ricovero del vicino ospedale Fatebenefratelli, grazie al quale è stato possibile identificarlo e ricostruire che era stato dimesso dall’ospedale il 12 dicembre scorso.

Il secondo ’clochard’ è stato trovato stamane in un giaciglio di fortuna che aveva realizzato davanti all’ingresso di un centro commerciale all’Olgiata, una zona residenziale alla periferia nord della capitale. I carabinieri hanno accertato che si tratta di un italiano di 70 anni, senza fissa dimora, abbastanza conosciuto nella zona. Proprio in seguito ad una segnalazione dei carabinieri, l’uomo era stato recentemente ricoverato in un centro di assistenza, ma, dopo qualche giorno, volontariamente, come spesso capita in questi casi, se ne era allontanato e aveva fatto perdere le sue tracce.

Dall’inizio dell’anno, dunque, il freddo ha già fatto tre vittime. La mattina di Capodanno, infatti, il cadavere di un uomo di 31 anni, originario di Messina, era stato scoperto alla periferia di Modugno, in provincia di Bari, in un cunicolo di un sottovia che l’uomo utilizzava da tempo come rifugio per la notte.

"Non è il freddo che uccide le persone della strada. E’ lo sbocco complesso delle difficoltà della vita sulla strada: violenza, logoramento, umiliazione, disumanizzazione", ha detto alcuni giorni fa il presidente dell’associazione francese Collettivo dei morti sulla strada, Christophe Louis.

Per i senzatetto, sottolinea l’associazione, la speranza di vita è appunto fissata sui 50 anni, in un paese, la Francia, in cui è più di 80: 77,2 per gli uomini, 84,1 per le donne. E i Sdf, come li chiamano in Francia, ovvero ’Senza domicilio fisso’, muoiono in estate e in inverno: il freddo non è che uno pericoli che i barboni si trovano ad affrontare quotidianamente. Ci sono la cattiva alimentazione, l’assenza di cure, il logoramento del corpo a causa del vagabondaggio, un sonno discontinuo per timori di aggressioni, la violenza. "Per strada - ha sottolineato Louis - la gente si consuma, si logora, giorno dopo giorno".

(la Repubblica, 2 gennaio 2008)