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Ancora la solita amnistia alla verità

16 febbraio 2010, 17:34

Senza contare che l’amnistia la concederebbe quello stato che in teoria voi stareste avreste a suo tempo combattuto. Allora i conti non mi tornano proprio più. In questo caso accettereste in nome di una libertà di natura "costituzionale" e non per un merito acquisito nella lotta o per diritto e innocenza. Verreste a patti con tutto ciò che dite di detestare, invocate, qui sì la legge, e la toga la indossate su misura e inamidata. E’ certo un bel dire. Quasi da ridere se non ci fossero di mezzo i morti e le vittime, e ancora i parenti delle vittime. Il sangue dei compagni lavato con la più bieca necessità di salvarsi la pelle e gli anni che quello stato ha sentenziato di reclusione. La morte sia chiaro per Valerio che cosa è stata? Lui neanche ha avuto il diritto di averla una speranza, di credere in un domani. Chi lo ha ucciso ha un domani che è futuro remoto e ora immagino abbia tanti anni da aver avuto famiglia e figli. Valerio no, a lui questo lusso è stato privato. E tutto il resto sono chiacchiere, da bar di gente che gioca a far legislazioni di comodo. La prescrizione, i regolamenti di conti. Tutto quel che si legge qui è spunto per distruggere qualsiasi sogno di una cosa. Lasciando alle generazioni attuali e future vuoto e disincanto. E Valerio Verbano che paga ancora una volta la colpa d’averci creduto e d’essere stato lasciato solo. Oggi ho avuto modo di constatare quanto l’ideale comunista grazie a queste pseudo battaglie sia caduto tanto in basso al punto di patteggiare e scendere a compromesso col potere. Da incendiari a pompieri si sarebbe detto una volta. Povera militanza, oggi d’ordinanza, sbiadita e patinata.