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Ancora la solita amnistia alla verità

16 febbraio 2010, 19:30

Io invece non mi pongo il minimo problema a sostenere che Mario Corsi sia uno degli assassini di Fausto e Iaio a Milano e poi di Ivo Zini a Roma l’anno successivo.

Del resto la stessa affermazione l’ha fatta più volte pubblicamente un esponente milanese di Rifondazione, Umberto Gay, invitando caldamente Corsi a denunciarlo ... e Corsi non ha mai denunciato.

Questo però non vuol dire che Corsi sia materialmente responsabile anche dell’omicidio di Valerio ; nessuno dei tre aveva, a sentire sia Carla Verbano sia l’inquilino che li ha visti sulle scale, una stazza simile.

Non ho invece il minimo dubbio sul fatto che esistano collegamenti tra l’omicidio di Fausto e Iaio e quella di Valerio.

Molte cose sono in comune, non solo il tipo di proiettili che in sè non significherebbe niente, ma soprattutto il contesto, le finalità eterogenee ( fascismo classico, storie di spaccio e complicità istituzionali) ed il fatto che gli assassini siano, in tutti e due i casi, inequivocabilmente romani.

E pur non avendo le certezze assolute di Raf, che pure conosco come compagno e "controinformatore" serio e che quindi credo che non spara cose a caso, penso che se le armi sequestrate qualche anno dopo nel deposito del Ministero della Sanità non fossero state manomesse per renderle irriconoscibili da periti strettamente legati ai servizi, forse si sarebbero ritrovate sia le armi che hanno ammazzato Pecorelli, sia quelle di Fausto e Iaio sia quelle di Verbano.

A quel deposito avevano accesso, oltre che un nucleo ristretto di pezzi grossi della Magliana, anche Fabrizio Carminati e Stefano Bracci ( sospettati insieme a Corsi e Zappavigna per Fausto e Iaio, Carminati anche per Pecorelli) nonchè Egidio Giuliani ed Armando Colantoni, cioè i personaggi citati da Raf.

Certo, qualche differenza tra questi orridi personaggi c’era, Giuliani e Colantoni non erano dei Nar ed è effettivamente vero che il loro essere inequivocabilmente fascisti ( il primo proveniva da Ordine Nuovo, l’altro dal Fuan) era del tutto secondario rispetto ad una logica "affaristica" che li pervadeva nelle loro attività criminali, al punto tale da fornire, dietro lauto compenso, persino documenti falsi a dei compagni. Ma questo non esclude affatto l’ipotesi che siano stati loro ad ammazzare Valerio, magari perchè pagati da qualcuno per farlo o più semplicemente perchè, nel famoso dossier, comparivano pure loro.

Quindi non vedo questa grande contraddizione, da far stracciare le vesti a qualcuno fino ad accusare di filofascismo altri, tra le due diverse ipotesi.

Sull’amnistia ho in parte già detto, a mio giudizio sarebbe auspicabile per i casi di violenza politica omicida già chiariti, cioè la stragrande maggioranza, impossibile invece applicarla a quelli per i quali non c’è mai stato nè un processo nè una sentenza, come appunto il caso di Valerio.

Ma, in ogni caso, non mi sembra cosa praticabile in questo manicomio di situazione politica.

Radisol