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Ancora la solita amnistia alla verità

16 febbraio 2010, 22:26

Indubbiamente, anche al sottoscritto lo scritto "l’epoca de becchini" piace poco.

Non perchè vi si dicano cazzate ... non è questo il punto.

Anche se, ad esempio, su Angelo Mancia ... non c’è dubbio che non c’entrasse niente con l’uccisione di Valerio ... ma certo non era nemmeno un angioletto ... era uno squadrista della generazione precedente ai vari Fioravanti, Alibrandi ecc. ... probabilmente non aveva mai usato le pistole, ma ricordo benissimo che nel 1974 aveva ridotto in fin di vita a sprangate un compagno del Pdup, Luciano Schepisi ... non morì per caso ma stette in coma a lungo e temo ebbe comunque danni gravissimi ... e non era certo quello l’unico episodio cruento nel quale era stato coinvolto lo squadrista Angelo Mancia.

Ma, ripeto, non è questo il punto.

Quello che non va bene, soprattutto, di quello scritto di Persichetti sono i toni.

Nel merito, ha ragione da vendere quando indica un certo "giustizialismo" di certi compagni più giovani ... quasi che pene e galere siano la soluzione alle cose, nè più nè meno come dicono i leghisti, i fascisti ... quasi che l’impostazione di Travaglio sia tracimata anche nel sentire comune di chi oggi si definisce "compagno" ... e purtroppo tutto fa pensare che sia proprio così ....

Però Paolo finisce per avere torto marcio quando si atteggia a "maestro di vita" e questo francamente non mi sembra proprio il caso ... so bene che le accuse e le condanne personali a Persichetti non hanno grandi riscontri, che sono state fatte come si faceva nella logica dell’ "emergenza", senza porsi troppi problemi
di garanzie per la difesa ( spesso nel bel mezzo dei processi venivano arrestati pure gli avvocati).

Ma è comunque pur vero che, sia pure in una filiazione minore, frutto di una delle tante scissioni e che ha fatto ben poco in termini di attentati, lui alle Brigate Rosse aveva comunque aderito.

E non c’è dubbio che il brigatismo, pur nelle enormi differenze tra i vari raggruppamenti, grossimi errori di analisi e di linea politica ne aveva comunque fatti ... e di disastri, politici ed umani, ne ha combinati parecchi .... e che oggi proprio un ex brigatista di allora ci faccia la morale per i Mancia ed i Cecchin mi sembra proprio fuori luogo ...

Chiarito questo, io quei compagni vorrei vederli tutti fuori, figuriamoci Paolo che è stato "sequestrato" ed estradato dalla Francia, in una operazione tutta "politica" e strumentale tra Berlusconi e Chirac, un quarto di secolo dopo quei fatti.

Ed in questo senso sarei favorevolissimo ad una amnistia che però prevedesse, come avvenne con Mandela, la chiara attribuzione delle responsabilità sia collettive che personali ... amnistia per la quale al momento non c’è la minima condizione politica favorevole.

Però parliamo di politica, critichiamo giustamente certo "giustizialismo", certi approcci tutti "etici" e non "di classe" alle cose che certamente hanno ben poco di comunista ... ma la lezioncina no, non è proprio cosa, caro Paolo....

Radisol