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> Natale : racconti di ordinaria ipocrisia

28 dicembre 2004, 12:39

Sono Direttore di una Casa di Riposo della provincia di Treviso e, proprio per quel senso di giustizia che viene invocato nell’articolo, esprimo il mio dissenzo sul taglio cinico di questo articolo.
Se pensate ad una difesa d’ufficio, provate a rispondere a queste semplici domande:
1. come mai, sempre più familiari frequentano le Case di Riposo che ospitano i loro cari e si interessano sempre di più dei servizi che vengono loro forniti?
2. perché tanti operatori di assistenza, infermieri, volontari, si prodigano ancora, con orari inconcepibili per gli ascettici benpensanti, per prestarte servizi alle persone non autosufficienti,
3. quale oscura ragione spinge persone (soprattutto donne) a lasciare le fabbriche (a volta in crisi) per intraprendere professioni assistenziali.
3. quale ragione può spingere molti volontari a sostenere malati cronici ospitati nelle Case di Riposo, per alleviarli qualche sofferenza.
4. tutte queste persone, che certo non negano l’esistenza di speculazioni o abusi, cosa penseranno del taglio negativo dato da quest’articolo al loro mondo? Uno sprone a non cascare nella barbarie o una elargizione gratuita e generalizzata di sospetti sul loro operato?
Come sempre, il bicchiere mezzo vuoto è anche mezzo pieno, dipende da chi lo guarda. Ma dire che è vuoto, è un’autentica ingiustizia.
So bene che le buone notizie "non fanno notizia". Non amo le notizie edulcorate o romanzate. Continuo a sperare, tuttavia, che chi "media" sull’informazione, osservi pure gli eventi dalla parte dei "cattivi", ma qualche volta si metta anche, solo per senso di giustizia, dalla parte dei "buoni".
Grazie per l’attenzione.
Geminiano Nardi