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> Pietro Folena lascia il partito dei DS

12 aprile 2005, 15:43

Sono dalla parte di Folena, lo comprendo e mi associo. Folena non e’ solo, pensano come lui migliaia di persone, in fondo egli non fa che dire quello che il popolo dei no global, e non solo, sta ripetendo da decenni, nella sordita’ totale della sinistra. Folena parla di cose concrete: la degradazione dei diritti dei cittadini, la superficialita’ circa i beni comuni, la non difesa contro la privatizzazione dell’acqua, della sanita’, della scuola pubblica, la dissoluzione dello stato sociale, l’ignoranza di quell’imperativo di pace che non avrebbe mai portato alla guerra in Kossovo e non avrebbe prodotto quella posizione confusa e nebbiosa sul ritiro delle truppe dall’Irak, la precarizzazione del lavoro aperta proprio da un governo di sinistra, la scelta del moderatismo come carta vincente, contro ogni prova contraria, la deriva verso il centro se non addirittura verso posizioni neoliberiste, la mancata pertura a una democrazia piu’ partecipativa...Folena cita Port Alegre, e non a caso...Ma a Port Alegre la sinistra italiana e’ stata sempre inesorabilmente fischiata, e allora?
Alla sua lettera di chiara fuoruscita dai Ds fa riscontro la pietistica lamentela di Fassino sull’Unita’, mezza pagina che non dice niente, che mostra di non aver capito niente, che parla fumosamente di niente. E risponde anche Mussi che sostanzialmente e’ sulle posizioni di Folena, e che ha visto in quanta poca considerazione la segreteria tenga il correntone e come questo abbia avuto adesione zero all’ultimo convegno, e che misura ogni giorno la distanza tra la corrente minoritaria e il programma di Fassino-D’Alema e che, tuttavia, pervicamente, preferisce stare li’, nel suo angolo buio dove non e’ nemmeno guardato, e dal quale la sua voce non arriva mai alle orecchie sorde del vertice, piuttosto che fare un’azione forte, staccarsi e formare un partito a fianco dei Ds. Mancano i soldi? Manca la volonta’ politica? Non si ritiene che tanta differenza di programma sia sufficiente per marcare, nei fatti, un distacco piu’ netto? Non si vuole perdere una appartenenza senza la quale si e’ nessuno?
A Mussi l’ardua risposta.
viviana