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> ANCHE GALLONI E’ UN SOVVERSIVO ANTIAMERICANO?

19 luglio 2005, 15:17

Caro Don Chisciotte, nel merito sono sostanzialmente d’accordo su tutto.

Anche se i crimini staliniani ( soprattutto quelli contro i comunisti dissidenti o presunti tali) cominciano svariati anni prima dell’accordo di Yalta.

Dire pero’ che il lottarmatismo italiano - che francamente non ho mai avuto in simpatia, nemmeno quando militavo in ambienti contigui ma comunque di massa - sia stato funzionale alla strategia della tensione non regge proprio.

Visto che invece era nato quasi sempre proprio come reazione alle stragi fasciste e ai numerosi tentativi di golpe che ci sono stati.

Il problema e’ invece che dietro quelle pratiche - al di la’ di facili moralismi - c’era un errore di analisi fondamentale ; quello secondo cui ci fossero in Italia ( ma anche in Europa) le condizioni per una prospettiva rivoluzionaria.

Le B.R., in aggiunta agli errori degli altri, c’hanno messo anche l’aggravante di pensare che una certa tradizione comunista che le lotte del 68/69 avevano definitivamente seppellito, fosse invece da "rinverdire" e da riutilizzare per determinare una rivoluzione vincente nel nostro Paese.

Errore storico gravissimo e persino politicamente criminale, ma nulla a che vedere con la stategia della tensione, con le trame tipo Piazza Fontana ecc. ecc. ecc.

E poi basta con la storia di Curcio e Franceschini bravi e del Moretti cattivo.

Curcio e Franceschini approvarono regolarmente dal carcere le scelte di Moretti, le rivendicarono nei processi e nei documenti e quando, col "Partito Guerriglia", si misero in proprio nelle carceri fecero puttanate incredibili, alleandosi anche con la camorra di Raffaele Cutolo.

Cosa invece che Moretti col suo PCC ha sempre rifiutato sdegnosamente .

Quello che li differenziava da Moretti e’ che questo considerava secondario il problema della liberazione dei "rivoluzionari prigionieri", cioe’ in primo luogo quella personale di loro due.

Per cui non raccontassero oggi barzellette, anche se per la verita’ le racconta solo Franceschini, Curcio non lo ha mai seguito nel suo "revisionismo" su quelle vicende.

L’errore, come dicevo, era di fondo e la scelta suicida dell’ "attacco al cuore dello stato", al posto delle azioni di fabbrica legate alle lotte di massa, la avevano fatto insieme nel 1974 Curcio, Franceschini, Moretti e Mara Cagol e l’ avevano inaugurata col sequestro del giudice Sossi.

E basta pure con le sottili distinzioni su Moro e Andreotti che presuppongono un Moro buono e "di sinistra" che non e’ mai esistito.

E comunque se avessero rapito Andreotti - all’epoca culo e camicia con lo stesso Moro nella scelta del coinvolgimento del Pci nella maggioranza - sarebbe stata cosa buona ?

Non avrebbe avuto sostanzialmente gli stessi effetti ?

Keoma