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Non dimenticare Falluja. Pacifisti a Milano, in duemila dal Consolato Usa al Duomo

Publie le mercoledì 16 novembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Manifestazioni-azioni Movimenti Guerre-Conflitti USA

Non dimenticare Falluja, ritirare subito le truppe dall’Iraq: il sit-in si trasforma in corteo.
I ds ci sono ma solo contro il fosforo.
Oggi si manifesta a Firenze.
Pacifisti a Milano, in duemila dal Consolato Usa al Duomo.

di Checchino Antonini

Davanti al consolato Usa erano un bel po’, così hanno deciso di trasformare il sit-in in corteo. Prima però, come a Roma il giorno prima, hanno sparso farina sulla strada. Bianca come il fosforo usato dall’esercito Usa a Falluja nell’assedio terminato un anno fa. Lo spiega un video semiclandestino prodotto dalla Rai ma andato in onda solo sul canale satellitare Rainews24 nei giorni dello sciopero della stampa.

A spulciare i blog dei militari dello Zio Sam, genere piuttosto in voga negli States, si trovano conferme ufficiali vecchie di mesi (sulla rivista dell’artiglieria americana, ad esempio) ma la censura bipartisan si nasconde dietro il dito delle smentite ufficiali del Pentagono, dietro dispute sulla qualità dei filmati, sulla classificazione delle armi al fosforo. Questioni su cui proveranno a fare chiarezza, oggi, scienziati e scienziate contro la guerra che lanceranno un appello.

Comunque, erano almeno duemila i pacifisti milanesi che ieri sono arrivati a Piazza Duomo dopo aver presidiato il consolato statunitense in Via Turati. E tutti non avevano dubbi sul fatto che quelle armi siano armi di distruzione di massa, e che chi le adoperi sia un criminale di guerra. Se a Roma, 24 ore prima, spiccava la presenza di cittadini americani e, tra loro, di un veterano del Vietnam, a Milano due ragazzi, ragazzi del sud, sono andati a ringraziare Piero Maestri, redattore di "Pace & guerre" e consigliere in provincia per Rifondazione, per il suo intervento finale: «Siamo soldati - hanno detto - ma siamo d’accordo con voi, i nostri devono a tornare a casa subito».

E poi si sono dileguati attraversando la piazza dove c’era il "bandierone di bandiere" arcobaleno e altre bandiere, quelle di Prc, Fiom e Sincobas più visibili, ma anche semplici cittadini con cartelli, con o senza striscioni, e Arci, leoncavallini, qualcuno, e verdi e cossuttiani, cobas e tutto il "giro" di Bastaguerra Milano, tavolo tematico del social forum. Stavolta i ds avevano dato l’adesione, e hanno spedito un consigliere regionale, Cipriano e la responsabile locale delle tematiche pacifiste.

Ma nel loro comunicato c’è molto fosforo (che, naturalmente viene condannato) ma neppure una parola sul ritiro delle truppe, piuttosto chiaro nella piattaforma di indizione dei sit-in di questi giorni sotto le sedi diplomatiche dello Zio Sam (oggi sarà il turno dei fiorentini che annunciano un video sit-in).

«Dopo mesi di stanca non ci aspettavamo tanta gente - considera Luciano Muhlbauer, consigliere regionale Prc, ci sono segnali di clima nuovo però va spezzata la reticenza dei ds e della margherita: l’unica soluzione possibile è il ritiro incondizionato delle truppe». «L’"operazione verità", avviata dai sit-in e proseguita con proiezioni pubbliche dell’inchiesta di Ranucci fino a quando non sia trasmessa dalla Rai, prelude alla ripresa dell’iniziativa pacifista. Vogliamo confutare l’idea che il senso comune delle persone sia quello espresso dagli opinionisti della destra, penso al sit-in filo Israele di Ferrara.

La sinistra, invece, dovrebbe aver più cura di questa larga opinione pacifista». Ma da Roma, per la Quercia, Violante lo fredda da Radio Radicale: «Siamo anti-fosforo mica anti Usa» e lo Sdi definisce «irresponsabile» chi tenti di riaprire la questione irachena dopo «le parole chiare di Prodi» sul ritiro concordato con l’alleato americano e col governo di Baghdad, altro che Zapatero.

http://www.liberazione.it/giornale/051116/default.asp


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