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> Valerio Verbano vive nella lotta di classe !

14 marzo 2006, 22:16

Non so francamente se chi ha scritto questa cazzata di commento sia il classico provocatore piu’ o meno neofascista o semplicemente un coglione in vena di battute di cattivo gusto o ancora un compagno che ritiene che il livello di lotta in corso sia troppo basso per dire che compagni come Valerio "vivono nelle lotte".

In ogni caso chi ha scritto questa cazzata faceva bene ad astenersi o quantomeno a spiegare meglio quello che voleva dire.

Colgo pero’ la casuale occasione per dire quello che il ricordo di Valerio Verbano, come di altri compagni romani caduti, prima di tutto il mio amico Mario Salvi, mi suscita in questo momento.

E quello che mi viene in mente è che probabilmente quei duecento ragazzotti ( non me ne voglia Vittoria) di sabato scorso a Milano non solo hanno fatto benissimo a fare quello che hanno fatto ma probabilmente avrebbero fatto bene ad incendiare tutta Corso Buenos Aires.

Al di la’ degli errori tattici ed anche strategici, l’idea che 500 vermi che si definiscono nazisti, fascisti, razzisti, antisemiti possano girare indisturbati per le vie di Milano nel 2006 è qualcosa che dovrebbe essere insopportabile per qualunque persona genericamente "democratica".

Ed invece la "Milano da bere", la sinistra tradizionale, i sindacati confederali e di base, i pacifisti, i movimentisti "buoni", hanno lasciato da soli duecento ragazzotti di borgata, ultras, redskins, coattelli ( come si dice a Roma) a tenere in mano la bandiera della Resistenza, di Valerio, di Mario, di Carlo, di Dax e tanti altri.

Francamente, piu’ ci penso e piu’ mi vergogno pesantemente per questo.

Keoma