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> La Rosa nel Pugno: arrivederci e grazie

5 maggio 2006, 10:14

Si, Viviana, è tutto vero.

Però. c’è un però.

Di acqua sotto i ponti ne è sicuramente passata parecchia, ma non riesco a dimenticare un pumbleo pomeriggio del maggio 1977, nel quartiere di S.Lorenzo a Roma, in poche migliaia e circondati da una vera e propria occupazione militare, a celebrare il funerale della mia amica Giorgiana Masi.

Isolati anche fisicamente dal resto del mondo politico e dalla sinistra istituzionale, Pci in primis, ma con Marco Pannella ed Emma Bonino con noi a contrattare con la polizia ogni metro di funerale autorizzato.

A volte anche un solo momento come quello ha un valore simbolico, per chi l’ha vissuto, che poi dura per tutta la vita.

Per il resto hai sicuramente ragione anche se perlomeno su una questione, certo non secondaria,
la difesa senza se ne ma della scuola pubblica, i radicali hanno una posizione persino più intransigente di Rifondazione Comunista.

Magari il vero motivo di questa posizione irriducibile dei radicali è che le scuole private italiane sono in gran parte confessionali e non il rifiuto in sè delle logiche privatizzatrici, però questo aspetto, per l’importanza enorme dei temi della scuola, non mi sembra robetta di poco conto.

E poi mi sembra che i DS siano tutt’altro che esenti da molti degli stessi peccatucci dei radicali e talvolta, anche per il loro oggettivo maggiore peso politico, anche da peccatucci molto peggiori (legge Treu sul lavoro precario, guerre in Kossovo ed in Afghanistan, finanziamenti pubblici alle scuole private ecc. ecc. ecc.).

Eppure, ti sentiresti di dire che i Ds non appartengono alla sinistra ?

Vanni