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> Assemblea pubblica sull’assassinio di Renato Biagetti

29 agosto 2006, 22:06

Anche con la nostra rabbia e il nostro amore

Solidarietà alla famiglia, agli amici e compagni e compagne

Non sappiamo ancora con precisione chi e perché abbia ucciso Renato con chiaro intento omicida la mattina del 27 agosto scorso.

Quello che sappiamo è che a Renato attraversava e viveva i nostri stessi spazi.

Quello che sappiamo è che però l’omicidio di Renato è uno dei tanti frutti avvelenati di una cultura della sopraffazione, di una mentalità da legge della giungla, di un clima di intolleranza verso tutti i diversi: “extracomunitari”, “barboni”, “froci” o “zecche”.

Quello che sappiamo è che chi ha brandito quei coltelli assassini si è formato in un humus culturale che legittima e incoraggia l’uso della lama contro il nemico di turno: chi è altro da sé, dal proprio gruppo, dal proprio clan, dalla propria religione, dal proprio stile di vita, dalla propria nazionalità o, magari, da una presunta razza. Lo stesso humus culturare che ha prodotto decine di aggressioni nei confronti di attivisti di sinistra e di spazi autogestiti, in questi mesi.

Quello che sappiamo è che Renato, come noi, si è sempre battuto contro questa mentalità che ha armato i suoi assassini. Poco importa se lo ha fatto attraverso una militanza politica attiva piuttosto che attraverso l’impegno sociale o l’amore per una musica e uno sport accessibili a tutti.

Quello che sappiamo è che, con Renato, abbiamo perso qualcosa di prezioso che nessuno potrà restituirci: la vita di un ragazzo “pazzo di speranza”.

Quando sapremo altro, speriamo presto, avremmo modo di ragionare in maniera più lucida, di fare considerazioni politiche e di trasformare il dolore e la rabbia in forza e determinazione.

Intanto possiamo solo stringerci alla sua famiglia, ai suoi amici e ai suoi compagni e, con loro, pretendere verità e giustizia per una morte assurda.

Anche con la nostra rabbia e il nostro amore

Centro Sociale La Strada - Roma