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Ancora la solita amnistia alla verità

16 febbraio 2010, 23:12

Purtroppo è proprio qui che non ci capiamo, non è colpa di nessuno.

Noi dicevamo "tutte le carceri salteranno in aria".

Noi pensavamo che gli assassini di Valerio come quelli degli altri compagni dovessero pagare con un colpo di pistola alla nuca ... questo era quello che ci passava per la testa .. non che li arrestassero ...

Ed in questo, almeno come "sentimento", non c’erano sostanziali differenze tra chi aveva scelto la lotta armata e chi invece no.

La nostra estraneità culturale a carceri e tribunali di ogni genere, se da un lato ci permise di prendere immediatamente le distanze dal sequestro Moro e dal conseguente "processo al prigioniero" che oggettivamente scimmiottava i metodi degli sbirri e dei tribunali che odiavamo, dall’altro non ci pose nessuno scandalo quando, ad esempio, in un carcere speciale alcuni esponenti di Prima Linea fecero una rivolta in difesa del fascista Concutelli, ingiustamente - secondo loro - messo nei "braccetti di punizione".

Certo, Concutelli non era un fascista detenuto per aver ammazzato compagni, aveva fatto un sequestro di persona di un industriale per "autofinanziamento" e poi ucciso un magistrato ... se fosse stato un assassino di compagni realisticamente tra quelli di Prima Linea non ce l’avrebbero mai messo ... il rischio che lo "garrotavano" ci sarebbe stato .....

Ma questo è un punto secondario .... noi odiavamo sbrirri e carceri ... e chi ci stava dentro era comunque nel momento della detenzione un "fratello" e nemico era il potere ... anche se magari da liberi a quel "fratello" gli avremmo volentieri sparato ....

Se si capisce questo - pur senza condividerlo - si capisce anche quello che dice Persichetti .. che comunque è bene, per quanto dicevo prima, che si astenga da "lezioni" ...

Oggi è diverso ... oggi anche la sinistra, a volte pure quella che si richiama alle nostre stesse esperienze, ragiona spesso in termini "etici" e non "di classe".

Per cui la contraddizione è tra "onesti e disonesti", "pacifisti e guerrafondai", "razzisti e buonisti", in ultima analisi tra "buoni e cattivi".

Mai tra "struttati e sfruttatori" o più semplicisticamente tra "oppressi ed oppressori".

Ed allora vai con la "geopolitica", vai col "nemico del mio nemico è mio amico" ( le assurde simpatie di alcuni compagni, in funzione anti-Usa, per personaggi come Putin o per gli ayatollah).

E soprattutto vai col "moralismo", vai col "giustizialismo", vai con l’indicare tribunali, pene e galere come soluzione alle contraddizioni.

E’ un altro mondo, non so se è quello giusto, personalmente non credo.

Ma tant’è.

Radisol