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> SALO’, LA VERGOGNA D’UNA GIOVENTU’ MAI PENTITA

15 giugno 2004, 18:11

leggo il bell’articolo di Campofreda : conosco Uomini e No , mio padre fu partigiano, sono abbastanza vecchio da aver conosciuto molti dei compagni di mio padre.quando ancora erano quarantenni. Io non discuto, a differenza dell’autore , delle scelte di molti che furono nella Salò e che non si macchiarono di atti turpi ; vi erano i vili,vi erano gli opportunisti ( ahimè quanti partigiani al 25.aprile del 1945....)c’era anche chi ci ha creduto . Io discuto e francamente mi indigno per la rilettura revisionista di quel periodo che ora vien fatta. Chi all’epoca sbagliò ( e vi sono fior di intellettuali , come Dario Fo) , spesso ha poi seguito un percorso personale che lo ha portato a capire come la sconfitta di fascisti e nazisti sia stata una vittoria indistintamente per tutti . Quello che è non accetatbile è una rilettura politica anche semplicemente non negativa del periodo di Salò: il governo dela RSI era un governo strettamente collaborazionista, come ve ne furono in tutta Europa, complice non solo di una occupazione militare , ma di una sorta di inferno in terra , di un grand guignol di distruzioni di massa , di stragi , compiute non tanto da psicopatici ma da soldati dalla vita normale . Il giudizio politico e storico su questo regime e sui vari regimi dei Quisling , di Vichy , dell’ammiraglio Horty, e così via non può che essere negativo, come nessuna scusa e nessun perdono storico o politico può essere dato a chi in tali regimi assunse posizioni di potere ;come per esempio , il defunto Almirante , la figura del quale viene ora rivalutata con un’ operazione moltoi discutibile .
umberto ferrari