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> ATTENTATO FASCISTA A PRIMAVALLE (Roma)

15 aprile 2005, 09:14

Solidarietà ai compagni del Collettivo Antagonista Primavalle

Ancora una volta i fascisti colpiscono e vorrebbero rimanere impuniti.

Dopo una serie di continui episodi, in un escalation nazionale che da tempo non si notava, i fascisti hanno colpito nel cuore della notte a Primavalle. Lo hanno fatto con la loro pratica criminale, come sempre, e solo l’intervento pronto degli occupanti del Collettivo Antagonista Primavalle ha impedito che il bilancio fosse tragico. Nell’esprimere la nostra forte e incondizionata solidarietà a coloro che sono stati vittime dell’ennesima provocazione, pensiamo che sia giunto il momento di ricacciare la teppa fascista nelle fogne. Per far ciò però, dobbiamo avviare una riflessione concreta su quello che è l’antifascismo. Molte campane suonano chiamandoci a un antifascismo di facciata, specie a ridosso delle elezioni. Viceversa i fatti ci dimostrano che contro i fascisti non c’è spazio che per una coerente lotta contro di loro e contro il loro mandante, lo Stato. Troppo si è lasciato correre: aggressioni, attentati, e quant’altro dimostrano come sempre che i fascisti non sono un problema che si risolve con il pattume istituzionale, né agitando i dettami costituzionali. Quante volte gli stessi simboli che la domenica sventolano negli stadi li abbiamo visti ricamati sulle divise dei fedeli servitori dello Stato. Così come, per certi versi, non era difficile immaginare che tutto il letame, che le varie trasmissioni televisive ed esternazioni pubbliche hanno agitato intorno a Primavalle, specie in quest’ultimo periodo, avrebbero potuto produrre un simile episodio. Un episodio che altro momento non poteva trovare se non il cuore della notte, stante la presenza proletaria che nel quartiere è da sempre presente. Quante volte solo la forte presenza dei servitori dello Stato ha garantito quell’incolumità alla teppa fascista, che altrimenti avrebbe risolto il problema e ricacciati i topi neri nel limbo delle fogne. Ma è bene che costoro sappiano che non sempre potranno contare sullo storico connubio tra servi in divisa e servi in camicia nera. E così, nel ribadire la solidarietà ai compagni vittime dell’aggressione, ci teniamo a riaffermare in maniera inequivocabile che l’antifascismo è proletario e appartiene alla lotta di classe, impedendo altresì ogni strumentalizzazione elettoralista, così come l’opportunismo dei carrozzoni trasversal-costituzionali ma vincolandolo, come sempre, alla militanza quotidiana.

Contro Stato, padroni, polizia e fascisti nessuna tregua

Fiducia nello Stato non ne abbiamo, l’antifascismo è rosso e non lo deleghiamo.

Comitato Cittadino per l’Autonomia di Classe - Roma