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Con Paolo Ferrero, ministro della solidarietà sociale, il welfare è una dominante politica.
Publie le lunedì 22 maggio 2006 par Open-PublishingPaolo Ferrero è il ministro della Solidarietà Sociale e guida la 
delegazione di Governo  per il PRC.
Oltre alle politiche sull’immigrazione e sulle tossicodipendenze, su cui 
si demarca nettamente la destra e la sinistra, al suo ministero vanno le 
deleghe sulle politiche abitative e sul sistema d’accesso alle 
prestazioni sociali.
Si tratta di intervenire su una discussa e complessa produzione 
legislativa e regolamentare, statale, regionale e comunale, tesa a 
"filtrare" l’accesso agli asili nido, al materiale didattico, 
all’università, alle residenze sanitarie assistite o case di riposo che 
dir si voglia; recentemente tali criteri, che si possono sintetizzare 
con i redditometri, sono stati estesi in alcune regioni ai bandi per le 
case popolari e per l’integrazione all’affitto.
Sono questioni che investono milioni di famiglie e persone sole, 
bambini, giovani, e anziani, sani, malati e portatori d’handicap. E’ 
tutto un mondo di diritti condizionati.
La delega alle politiche abitative investe un dicastero quasi tutto da 
ricostruire. Dall’esaurimento dei residui fondi Gescal il capitolo 
edilizia residenziale pubblica non è più alimentato in modo sistematico; 
restano da completare alcuni programmi sperimentali e da gestire il 
modesto flusso per il sostegno all’affitto; l’ Osservatorio nazionale 
sulle politiche abitative, costituito da poco tempo, non ha finora 
prodotto nulla di significativo.
Sulla Solidarietà Sociale agisce un associazionismo brulicante, dove 
s’intreccia un volontariato autentico con altro molto assistito, 
sindacati efficaci e altri meno, movimenti, comitati, centri 
d’assistenza e consulenza, tutti con le loro esigenze.
La questione abitativa è esplosa; inchieste, dossier, convegni, si 
susseguono da molti mesi, tensioni percorrono le aree metropolitane e 
gli insediamenti universitari, investono comunità d’immigrati, impattano 
con aspetti d’ordine pubblico; e molti comuni annaspano. Ed è tutta 
aperta la questione dell’abolizione dell’ICI sulla prima casa.
Il confronto con le cosiddette parti sociali è inevitabile e necessario; 
ma affinché non sia paralizzante e depistante, a nostro avviso è 
determinante la chiarezza delle sue finalità.
Una protezione sociale davvero esigibile per tutti gli sfrattati e senza 
casa, l’estensione e la rapidità nelle erogazioni, una fiscalità 
finalizzata all’equità sociale, potrebbero essere i primi titoli di una 
linea d’impegno appassionante.
Per tutto questo, ed altro ancora, i nostri auguri a Paolo Ferrero!
Vincenzo Simoni
Segretario Nazionale
Unione Inquilini
info: www.unioneinquilini.it




