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Notiziario delle lotte dei lavoratori 7 - 10/10/2005
Publie le lunedì 10 ottobre 2005 par Open-PublishingSOMMARIO: Povertà, Barilla, Morte sul lavoro, Stab. Grafico Militare, Infortuni sul lavoro, Rejna, Siemens, Blue Coop
Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 07-10/10/05
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7 ottobre 2005
POVERTA’ IN ITALIA http://www.miaeconomia.com/
Anche l’Istat certifica la crescente povertà in
Italia: nel 2004 i poveri hanno superato quota 7,5
milioni (ossia il 13,2% dell’intera popolazione), con
oltre 2,6 milioni di famiglie colpite dal fenomeno,
vale a dire l’11,7% del totale rispetto al 10,8%
dell’anno precedente. L’Istat ha messo nero su bianco
anche i numeri dell’indigenza che stanno spingendo
pericolosamente milioni di italiani sotto la soglia di
povertà relativa con il 7,9% delle famiglie
considerate a rischio. Per loro, i bisogni primari
come alimentazione, casa, abbigliamento e istruzione
consumi non superano i 919,98 euro (il 5,2% in più
rispetto al 2003), cioè la soglia fissata come spesa
media mensile per due persone.
E appena sotto la soglia di povertà si colloca un
altro 6,2% delle famiglie, considerate ‘appena povere’
con consumi che vanno dai 919,98 euro ai 735,98 euro.
Per tutte le altre (il 5,5%), quelle ‘sicuramente
povere’ e che sono in condizione di estremo disagio la
soglia scende sotto i 735,98 euro.
Nel Sud, una famiglia su quattro (il 13,2% della
popolazione) vive al di sotto della soglia di povertà
relativa. Un dato significativamente cresciuto nel
giro di un anno: era il 21,6% nel 2003, è diventato il
25% nel 2004, pari ad oltre il doppio della media
nazionale, stimata all’11,7%. Al Nord invece i nuclei
familiari poveri sono il 4,7% mentre al Centro il
7,3%. La condizione di povertà aumenta in modo
significativo nelle coppie giovani (dal 2,8% del 2003
al 5,5%), le coppie con più figli (dal 9,1% al 13,9%;
arriva al 14% se c’è un minore). Al Centro dove
seppure è sostanzialmente stabile in linea generale,
la povertà peggiora tra gli anziani, soprattutto tra
gli over 65, la cui incidenza è più che raddoppiata
passando da 4,2% a 10%. Ma è fra i disoccupati che si
trova la percentuale di famiglie più povere: il 28,9%
se a capo c’è una persona in cerca di occupazione e al
37,4% se sono due a cercarla. Le famiglie di
lavoratori autonomi sono meno toccate dall’indigenza:
7,5% contro il 9,3% delle famiglie con lavoratori
dipendenti e il 13,1% di quelle in cui sono presenti
ritirati dal lavoro
BARILLA: CIG IN ARRIVO http://www.denaro.it/
La Flai-Cgil è critica sul programma di investimento
della Barilla (40 milioni) per il sito produttivo di
Marcianise (Caserta). Il piano industriale presentato
dall’azienda nell’ottobre del 2004 prevede la chiusura
del bakery (produzione delle fette biscottate) entro
il 31 dicembre 2005, con la messa in cassa
integrazione di 50 lavoratori. Perché sia possibile
attuare il suo piano, Barilla ha inoltre deciso di
chiudere, entro il 2007, lo storico stabilimento di
Matera, con lo spostamento delle tre linee di
produzione due proprio su Marcianise e una su Foggia.
La Flai-Cgil rifiuta il piano presentato da Barilla e
non ha partecipato né siglato l’accordo con l’azienda
del 29 settembre del 2005.
MASSA: MUORE IL PRIMO GIORNO DI LAVORO
http://www.newspaper24.it
Era al suo primo giorno di lavoro. Il quarantottenne
moldavo Nicolae Ciobanu stava operando in un capannone
da mettere in sicurezza nella frazione dei Quercioli a
Massa. Sarebbe rimasto a lavorare nella provincia
apuana per circa due anni, per mandare soldi alla
famiglia (moglie e tre figli). Alle 14.30 la tragedia.
L’uomo è scivolato dal tetto morendo sul colpo dopo un
volo di sei metri. Inutili i soccorsi.
09 ottobre 2005
STABILIMENTO GRAFICO MILITARE http://www.iltempo.it/
Si aprono degli spiragli per la situazione
occupazionale dello Stabilimento Grafico militare di
Gaeta, interessato da un piano di tagli di unità
lavorative dopo la pubblicazione del decreto del
Ministero della Difesa in merito ad un complessivo
progetto di riassetto del sito industriale. Le
speranze di una revisione del piano tagli già
programmato giungono direttamente dal sottosegretario
alla Difesa, senatore Francesco Bosi: esistono infatti
dei fondi che potrebbero trovare spazio nella Legge
Finanziaria mediante la presentazione di un
emendamento che prevede la riorganizzazione del
Grafico e la riqualificazione complessiva anche in una
chiave di revisione in termini di conferma della
attuali unità lavorative.
INFORTUNI SUL LAVORO: 4 AL GIORNO
http://it.biz.yahoo.com/
Sono state 570 le "morti bianche" in Italia nei primi
sei mesi di quest’anno, 309.945 le invalidita’
temporanee e 13.557 le malattie professionali mentre
fino a fine agosto sono stati denunciati 675.705
incidenti. Numeri alla mano, e’ il bilancio di una
vera e propria guerra che registra una media di 4
morti al giorno, oltre 2.500 infortuni e piu’ di 100
invalidita’ permanenti. Quello che si consuma ogni
giorno sui luoghi di lavoro e’ insomma un "pedaggio
inaccettabile, un’emergenza sociale da affrontare con
provvedimenti forti e urgenti". A denunciarlo e’
l’Anmil, l’associazione degli invalidi e mutilati sul
lavoro, che in occasione della 55esima edizione della
Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul
lavoro, richiama il Governo alla necessita’ di dare un
"segnale chiaro nello sviluppo di un’azione di
contrasto del fenomeno". Non solo la legge finanziaria
"non prevede nulla" a favore della prevenzione e della
tutela degli infortunati (riducendo invece i premi
versati all’Inail dalle aziende) ma c’e’ di piu’: il
Presidente dell’Anmil Pietro Mercandelli lamenta che
la spesa per gli indennizzi continua a diminuire,
visto che nel 2004 e’ stata inferiore di oltre 220
milioni rispetto al 1999. Tra le misure sollecitate al
Governo, l’adozione di misure straordinarie che
consentano ai lavoratori in nero, del sommerso e
clandestini di poter denunciare le condizioni di
rischio, l’intensificazione dell’attivita’ ispettiva,
e la garanzia per i minori, la promozione di campagne
di comunicazione e sensibilizzazione, e l’istituzione
di un Osservatorio nazionale sugli infortuni e le
malattie professionali.
REJNA: LAVORATORI IN PIAZZA
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Domani alle 15, riprenderà la trattativa tra Fiat e
sindacati sull’organizzazione del lavoro. Sotto la
sede di Assindustria però, ci saranno anche i
lavoratori della Rejna di Melfi. "Saremo lì, con le
nostre mogli ed i nostri figli, per far toccare con
mano il dramma che stiamo vivendo", fanno sapere i 57
operai in mobilità. La crisi della Rejna è iniziata
con l’insediamento nell’indotto Sata di un altro
stabilimento che produce molle, non previsto negli
accordi Acm.
SIEMENS: SCIOPERO http://www.giornaledibrescia.it/
Astenersi dal lavoro, a scelta, un minuto al giorno,
oppure 15, 30 o 45 minuti, o incrociare le braccia
un’ora, 4 o 8 ore in una giornata lavorativa. È questa
la singolare forma di lotta, definita "sciopero alla
carta", che è stata indetta dalla Confederazione
unitaria di base (Cub) nell’intero gruppo Siemens per
protestare contro le esternalizzazioni della
multinazionale. In particolare, il sindacato di base
protesta per la cessione di 37 lavoratori dallo
stabilimento di Cassina dè Pecchi, dove si producono
ponti radio, alle società Tnt Logistic e alla Arco
Wave del gruppo Compel (alla prima sono stati spostati
30 lavoratori, alla seconda 7) e perché "sono stati
esternalizzati con intenti punitivi due delegati
sindacali, uno della FlmUniti-Cub tra l’altro invalido
e uno della Fim-Cisl e inoltre un secondo disabile".
La protesta è partita dallo stabilimento di Cassina dè
Pecchi, nella scorsa settimana durante la
mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale,
e da lunedì prossimo si estenderà a tutto il gruppo
Siemens.
BLUE COOP: STATO DI AGITAZIONE http://www.lasicilia.it
I pazienti del San Giovanni di Dio di Agrigento
rischiano di restare a digiuno. Il servizio di
ristorazione potrebbe essere sospeso a causa dello
sciopero dei lavoratori che non percepiscono lo
stipendio dallo scorso mese di luglio.
La ditta appaltatrice non paga gli stipendi ai venti
dipendenti che prestano servizio in ospedale dal mese
di luglio. A sua volta, la ditta non riceve i fondi
dall’Azienda ospedaliera dal settembre 2004 e non
riesce più a sostenere gli oneri gestionali. L’ultimo
stipendio percepito dai lavoratori della Blue coop, la
ditta che si occupa del servizio di ristorazione,
risale al mese di luglio. Successivamente i lavoratori
hanno, comunque, continuato a prestare servizio
regolarmente, ma senza la dovuta retribuzione mensile
e adesso si trovano sommersi dalle difficoltà
economiche.
Se entro dieci giorni, la situazione non si sarà
sbloccata, verrà proclamato lo sciopero dei lavoratori
e il servizio mensa verrà conseguentemente sospeso.
La sospensione del servizio mensa ricadrebbe sugli
ammalati che non riceverebbero gli abituali pasti
caldi. Dall’Azienda ospedaliera, però, giungono
notizie rassicuranti.
VOGLIAMO DOCUMENTARE L’ATTUALITA’
DELLA LOTTA DI CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO
Web page:
http://it.geocities.com/cen_doc_lotta/
E-mail: cen_doc_lotta@yahoo.it




