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> Afghanistan: dubbi e propaganda

3 luglio 2006, 09:53

Non sono d’accordo e lo voglio dire forte e chiaro.Sono e rimango contrario alla guerra in Iraq ma sono favorevole alla guerra in Afghanistan in quanto vi sono fortissime differenze tra le due guerre.1) La guerra in Afghanistan scoppiò a seguito dell’attacco alle torri gemelle di cui, in seguito, leaders talebani e di Al quaeda si vantarono pubblicamente di aver effettuato.Esiste quindi sia il casus belli sia la clausola di attivazione del trattato NATO.2) l’Afghanistan era uno stato terrorista nel senso che vi si addestravano e trovano rifugio terroristi di tutto il mondo e ciò non era un segreto per nessuno in quanto la stessa dirigenza afgana se ne faceva vanto e distribuiva video.Molto si può discutere sulle ragioni storiche e politiche di questo ma è un dato di fatto. 3)Non è trascurabile peraltro il fatto che tutti paesi aderenti alla NATO ed altri partecipino alla guerra per cui rinunciare vorrebbe dire abbandonare non solo gli Stati Uniti ma anche alleati e patners europei.4)Vi è supporto ONU alla guerra.
Proprio per quanto sopra, e quindi non vi è contraddizione, penso l’esatto contrario della guerra in Iraq costruita sulla base di prove false e riconosciute come tali, una vera e propria guerra di aggressione, condotta peraltro malissimo, sulla base di presupposti strategici errati che non può che distruggere quel poco di fiducia e rapporti amichevoli che avevamo con i paesi di religione musulmana, condotta senza supporto ONU in cui siamo stati trascinati da una dirigenza politica poco avveduta abbagliata da ragioni economiche (i famosi contratti per la ricostruzione) e dal facile successo militare(la storia si ripete, la seconda guerra mondiale non ci ha insegnato nulla).Una guerra che costa alla popolazione locale migliaia di morti al mese senza che se ne veda una fine certa e che ha trasformato l’Iraq in un immenso campo di guerra dove miliziani di tutti paesi vengono a misurare la loro "religiosità". Mi chiedo cosa faranno tutti questi miliziani bene armati ed ancor meglio addestrati quando un giorno la guerra finirà.
Nonostante il nostro disaccordo su questo specifico punto le ribadisco il mio rispetto e la mia ammirazione e la saluto affettuosamente
Michele D’Amato (Napoli)