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Cofferati - cronaca di una delusione
Publie le giovedì 12 maggio 2005 par Open-Publishing8 commenti

di Franco Berardi "Bifo"
Se io le dico che Cofferati si candida a essere sindaco di Bologna
lei cosa mi risponde?» mi chiese un giornalista quando sollevai la cornetta del telefono, all’incirca due anni fa. E io, con sincero trasporto: «Rispondo che corro a votare Cofferati perché certamente sarà meglio di Guazzaloca». Mi sbagliavo. E’ doloroso dirlo, ma un anno dopo le elezioni comunali che dovevano segnare la riscossa in una città che per molte ragioni è considerata un laboratorio del buon governo e dell’innovazione culturale, sono costretto ad ammetterlo: è difficile immaginare un clima peggiore di quello che si è creato in questa città. Un anno fa, forse un po’ ingenuamente, ci aspettavamo che la nuova giunta avrebbe dato un segno di rinnovamento e di apertura. Ci aspettavamo una maggiore tolleranza verso gli stranieri, e lo stesso Cofferati, durante la campagna elettorale aveva dichiarato che il Comune avrebbe preso una posizione contro la
presenza del Cpt sul territorio comunale bolognese.
Quel che abbiamo visto accadere va in direzione opposta: si sono
moltiplicati gli sgomberi degli stranieri senza casa. Donne e bambini
rom
vengono scaraventati fuori dagli edifici abitati, costruiti
abusivamente su
terreni che in certi casi sono stati regolarmente comprati, come è
accaduto
in via Roveretolo.
Si sono intensificate le aggressioni contro gli ambulanti senegalesi
che
vendono le loro povere mercanzie: il pomeriggio del 25 aprile, alle
quattro
e mezzo, mentre camminavo in Via Indipendenza, ho visto un ragazzo
africano
finire sotto un taxi (ambulanze che accorrono, sangue sul selciato).
Stava
fuggendo con il sacco sulla palla, perché le guardie gli volevano
sequestrare un pacchetto di Cd. La folla si accalcava intorno allibita.
Gli unici che plaudono a questa furia legalitaria sono i più egoisti
fra i
commercianti, che si congratulano con gli sceriffi di Cofferati, e
anche i
pochi rappresentanti locali della Lega di Bossi che approvano con
entusiasmo gli sgomberi brutali di stranieri.
Un anno fa, forse un po’ ingenuamente ci aspettavamo che la nuova
giunta
avrebbe fatto qualcosa per migliorare la condizione di decine di
migliaia
di studenti che debbono pagare tre, quattrocento euro per un letto. E
invece il sindaco ha stabilito che dopo le nove di sera è vietato
uscire in
strada con un bicchiere contenente birra. Chi vuole bere deve sganciare
quattro euro per sedersi in un locale a la page, e le botteghe dei
pakistani che vendono birra al prezzo di un euro adesso rischiano di
chiudere, mentre gli studenti poveri che potevano comprare la birra dai
pakistani possono anche restare a becco asciutto.
Un anno fa ci aspettavamo che la nuova giunta avrebbe rilanciato la
cultura
cittadina che da almeno un decennio langue in uno stato di necrosi.
Finora
non è successo nulla, nonostante la presenza di una
persona di valore come Angelo Guglielmi all’assessorato. Ma visto che
il
degrado sembra essere l’ossessione della Giunta c’è da temere che si
prepari una campagna contro l’arte degenerata. Infatti in questi giorni
si
parla della street parade che da qualche anno è diventato un
appuntamento
annuale della musica, dell’antiproibizionismo e della libertà. Il
sindaco
ha detto che questa manifestazione è degradante, e il Comune (che negli
anni di Guazzaloca guardava con qualche sospetto alla manifestazione ma
non
l’ha mai ostacolata), sta valutando la possibilità di non dare il permesso per il suo svolgimento.
Per finire un breve cenno alla sensibilità sindacale di questo sindaco
che
avevamo tanto aspettato: un mio amico, dipendente comunale, iscritto a
un
partito della sinistra, mi ha detto recentemente: «nel luglio dell’anno
scorso, se ci avessero chiesto di fare venti ore di straordinario, per
Cofferati le avremmo fatte gratis. Oggi non le facciamo neanche se ce
le
pagano». La cosa è comprensibile, visto che il nuovo sindaco ex
sindacalista si è spinto fino al punto di negare ai dipendenti comunali
il
rispetto di un accordo contrattuale in cui si concedeva un’integrazione
salariale di quattrocento euro all’anno, firmato dai sindacati con
Guazzaloca.
Per concludere questa lista voglio citare l’inquietante persecuzione a
cui
è stato sottoposto Valerio Monteventi, consigliere indipendente eletto
nelle liste di Rifondazione.
Qualche mese fa da l’assessore alla casa (ex occupante di case
convertito
al culto dell’ordine cofferatiano) ha iniziato a far circolare
insinuazioni
sulla moralità di Monteventi, che in città tutti conoscono bene per il
suo
impegno quotidiano al servizio dei senza casa e degli emarginati.
Quando
infine Monteventi ha denunciato la campagna di diffamazione ai suoi
danni,
e portato le prove della sua nattaccabilità, la campagna si è spenta, i
dossier promessi si sono volatilizzati. Ma intanto abbiamo tutti la
sensazione che si sia ritornati ai tempi in cui la sinistra eliminava i
dissidenti con la delazione e la calunnia., e che il nuovo sindaco non
abbia capito niente dello spirito di questa città
che, almeno dopo il trauma del 1977, ha imparato a considerare il
dialogo e
la tolleranza qualcosa cui è pericoloso rinunciare in nome del
decisionismo.
Pericoloso, molto pericoloso. E adesso vi spiego perché.
Si è detto in molte occasioni che Bologna può essere un laboratorio,
un’anticipazione di quello che accadrà a livello nazionale quando al
posto
del governo di Mediaset ci sarà il centrosinistra.
Tutti sappiamo che sarà faticoso e doloroso cambiare direzione, dopo
cinque
anni di governo dei predoni che hanno cartolarizzato buona parte del
patrimonio pubblico e devastato l’economia sociale nell’interesse di un
gruppo privato. Sappiamo che all’interno del governo di centrosinistra
forti saranno le resistenze contro una politica di redistribuzione del
reddito. D’altra parte sappiamo che senza un’azione coraggiosa di
recupero
delle risorse che in questi ultimi anni sono state sottratte alla
comunità, nessun cambiamento sarà possibile, a nessun livello. Insomma,
il
rischio è che, cambiata la coalizione al governo, la situazione
continui a
precipitare, mentre il conflitto sociale diventa più acuto,
l’insoddisfazione si allarga, la situazione si fa tesa.
Nella previsione di uno scenario di questo genere che segnali vengono
dal
laboratorio Bologna? Il segnale dell’arroganza, della chiusura, del
decisionismo unilaterale, della calunnia contro i dissidenti, della
repressione contro chi non rispetta l’arcigna legalità dei possidenti e
dei
benpensanti. Scusate se bestemmio, ma io, se sapevo che a Bologna
andava a
finire così, preferivo tenermi Guazzaloca.
E allora cerchiamo di capire finché siamo in tempo. Berlusconi & co.
hanno
depredato la società italiana, hanno messo il bavaglio alla libertà di
espressione, hanno portato il paese in una guerra infame. Però ci hanno
finora risparmiato (con l’eccezione non irrilevante di Genova e di
Bolzaneto) la violenza e il carcere per gli oppositori. A Bologna chi
ha la
mia età non ha dimenticato il tempo in cui il partito di Cofferati
mandò i
carri armati contro gli studenti e spinse la magistratura a incarcerare
i
dissidenti. Perciò la lezione che qualcuno rischia di imparare
assistendo a
quello che accade a Bologna può essere agghiacciante. Gli potrebbe
venire
da pensare: quasi quasi mi tengo Berlusconi.
Messaggi
1. > Cofferati - cronaca di una delusione, 12 maggio 2005, 17:01
Rispondo all’articolo di Berardi sul sindaco di Bologna.
Io "Quasi quasi mi tengo Berlusconi" non lo diro’ mai, come non diro’ mai che rivoglio Guazzaloca, ma per quello non ci penso nemmeno a rivolere Vitali.
La delusione per Cofferati sindaco non nasce da una critica per cattiva aministrazione ma da un empito di speranze che Cofferati "forse" ha alimentato, forse no, chissa’ cos’avevamo sperato e capito, e che ha davanti non tanto la sua persona ma un certo modo di fare politica che non soddisfa piu’ richieste di un elettorato evoluto e meno bamba del passato. La gente, molta gente, e’ andata avanti e ha oltrepassato le attuali strutture verticistiche dei partiti. I movimenti, i girotondi, le associazioni hanno allenato tante persone a forme di democrazia attiva, partecipata, assembleare, con consultazioni e deliberazioni che partono dal basso, coinvolgendo il numero piu’ grande possibile di cittadini. Contro tutto questo, i partiti, anche i partiti di sinistra, sono rimasti arroccati a forme di gestione verticistica e sorda del potere che nulla hanno a che vedere con un allargamento della democrazia, anzi che spesso sono in non ascolto o addirittura in opposizione con le espressioni dell’opinione pubblica (vedi la precarizzazione del lavoro o la guerra o il welfare).
Non faccio ovviamente questo discorso verso i regimi di centrodestra che mostrano una decisa immagine autoritaria e antidemocratica e ormai non significano piu’ nulla per il progresso del paese e non offro queste critiche alla sinistra per contrastarla tout court, bensi’ per insistere sulla sua dissintonia con l’evoluzione del paese e spronarla a migliorarsi per superarla.
Il fatto che Cofferati, prima del suo mandato, aprisse assemblee consultive a livello di quartiere per la formazione del suo programma ha illuso i piu’ che avesse intenzione di realizzare un Nuovo Muncipio, sull’esempio di Castellammare o Empoli, eppure anche nei suoi primi discorsi doveva essere chiaro (ma non l’abbiamo capito) che non era sua intenzione oltrepassare una certa linea moderata e conservatrice che poi e’ stata consolidata dalla carenza di soldi pubblici, frenando le sue iniziative, se pure ce n’erano. Insomma il personaggio non aveva abbastanza audacia o convinzione per tentare linee di amministrazione realmente innovative, di democrazia partecipata, sull’esempio di Port Alegre o di aperture sociali. Ancora non e’ chiaro se la gente si e’ illusa per proprio conto o se quello che Cofferati concedeva era realmente un livello assembleare di facciata che non sarebbe mai diventato qualcosa di diverso una volta vinte le elezioni. E allora cos’era? un’autoillusione? Eppure le premesse c’erano. Si parlava di riscrivere le circoscrizioni di quartiere, si dovevano creare assemblee locali permanenti, si dovevano aumentare i poteri dei presidenti di quartiere anche nel senso di una parziale gestione finanziaria (il famoso 10% del bilancio), ma ancor oggi mi chiedo se tutto questo ce lo siamo sognato o se realmente Cofferati lo aveva promesso, sicuramente noi lo volevamo ma non abbiamo poi visto nulla. Cofferati si e’ poi trovato le pesanti remore delle promesse fatte da Guazzaloca e dei suoi progetti inconcludenti lasciati a meta’. La cittadinanza aveva rifiutato totalmente la spesa enorme in un inutile metro di un km e mezzo che avrebbe sventrato il centro ed era tranquillamente sostituibile con 5 minuti di autobus per collegare la stazione alla fiera. Cofferati non ha voluto ascoltare i cittadini che avevano respinto il metro’ per non perdere il tot promesso dal governo, ma Berlusconi gli ha rifiutato poi quei soldi, e cosi’ ha perso capra e cavoli.
In quanto al premio in denaro per i membri del comune, la promessa fu fatta da Guazzaloca a fine mandato per avere la rielezione ma senza fondi di copertura, e ora Cofferati dovrebbe mantenerla con la stessa mancanza di fondi, non puo’ farlo, e cio’ suscita ribellismo e scontento dei dipendenti comunali.
I bolognesi non hanno ancora capito se questo sia un sindaco buono o mediocre. Forse un anno e’ troppo poco anche per correggere i guasti di Guazzaloca. O forse chi sa far bene il pittore non e’ detto sappia far bene il cantante. Certo nessuno ha apprezzato che una biblioteca pubblica sia stata venduta a negozi privati, come e’ stato violentemente criticato il comportamento verrso i rom o i migranti o i senza casa. Ma Guazzaloca aveva fatto peggio vendendo l’acqua di Bologna e prima ancora qualcun altro aveva venduto le farmacie pubbliche, la Fiera, e aveva in progetto discariche fortemente pericolose di scorie tossiche vicine ai centri abitativi. Bologna ha avuto ottimi sindaci di sinistra, ma ultimamente tra destra e sinistra non ha brillato nessuno. I problemi sono diventati cronici, nessuno ha visto case popolari, ristrutturazione della tangenziale, ammodernamento della stazione, asili per migranti, studentati universitari, scuole materne, riduzioni di inquinamenti, risanamento di zone degradate, poliziotti di quartiere .. per non parlare di cultura o turismo. I problemi si cronicizzano, i fondi sono sempre piu’ scarsi e tra un sindaco e l’altro la citta’ piano piano se ne muore.
Ma per chi intende fare una notte in cui tutte le vacche sono nere e arriva a dire che Guazzaloca e Cofferati pari sono, senza nemmeno sapere come stavano i fatti, ricordo che il caro Guazzaloca una sola cosa sapeva fare: stare tutto il giorno a un bar di Piazza Maggiore disertando le sedute comunali col dire che se le poteva sentire per radio e non seppe smuoversi nemmeno per farsi la propria propaganda elettorale per quanto era nullafacente e i bolognesi lo ricorderanno solo per poche cose: aver inquinato col traffico il centro storico per favorire i commercianti che poi gli hanno votato contro perche’ i clienti li hanno persi lo stesso, aver snobbato lui e la giunta qualunque celebrazione di liberazione nazionale o per la pace, aver affidato le sorveglianza dei parchi a un gruppo di neonazisti, aver chiamato dei naziskin a suonare in una festa pubblica, oltre che naturalmente aver fatto cadere in tale decadenza gli asili comunali che ben 800 bambini ne sono rimasti fuori, aver minacciato finanziariamente i centri sociali per gli anziani...insomma nulla che sia stato buono.
No, nessuno avra’ rimpianti per il caro Guazzaloca. Resta la delusione per Cofferati che molti avevano visto come l’uomo nuovo di una politica nuova e, forse, era l’uomo vecchio di una partitocrazia vecchia, ma qui il discorso va molto oltre la persona e investe tutto l’establishment della politica italiana che sembra piu’ una anticaglia che una struttura funzionale al paese. Comunque il mondo non fu fatto in un mattino e speriamo che negli anni a venire anche l’amministrazione di Bologna mostri qualche guizzo di novita’ altrimenti siam messi proprio male.
Ma le primarie non ce le potremmo fare da noi anche nelle zone protette e dargliela noi una mossa a questa vecchia politica delle segreterie?
1. > Cofferati - cronaca di una delusione, 12 maggio 2005, 17:51
Al di la’ della penuria di fondi per i dipendenti comunali ( comunque gli accordi vanno onorati, altrimenti avrebbe ragione pure il governo con gli statali, e comunque dall’ ex segretario generale della Cgil sicuramente nessuno si aspettava l’ inosservanza di accordi sindacali sottoscritti anche dalla Cgil ) tutto il resto e’ chiaramente simbolo di una cultura autoritaria che evidentemente il buon "cinese" si porta dietro dai tempi in cui faceva parte del Katanga della Statale.
Sembra la riedizione tragicomica del sindaco Zangheri che con atteggiamenti simili ( attacco ai dipendenti comunali, perbenismo, attenzione solo alle istanze dei bottegai, rifiuto dei "diversi" e di tutto quello che si muoveva alla propria sinistra ) provoco’, in condizioni sociali sicuramente migliori di oggi, la rivolta del 1976 e 1977 a Bologna.
Cofferati, quello della manifestazione del Circo Massimo, vuole fare altrettanto ? Si accomodi.
Ma poi non ci si lamenti, come nel 1977, contro i "diciannovisti" e gli "untorelli".
Veltroni, Dominici e tanti altri sindaci del centrosinistra non sono certo dei rivoluzionari, ma certamente si comportano in modo assai diverso da Cofferati.
Che oltretutto a Bologna e’ stato imposto dall’ alto, non avendo prima di allora ( lui milanese al 100%) nessun serio legame sociale e politico con questa citta’.
Imposto al solo chiaro scopo di levarselo di torno come concorrente scomodo di Fassino e D’Alema all’ interno del partito D.S.
CARA VIVIANA, DI GENTE CHE RIMPIANGE GUAZZALOCA A BOLOGNA ( IL CHE E’ TUTTO DIRE ... ) CE NE E’ PURTROPPO GIA’ MOLTA E HA RAGIONE BIFO A SEGNALARE LA COSA .....
Keoma
2. > Cofferati - cronaca di una delusione, 13 maggio 2005, 12:33
Cofferati sbaglia, guarda troppo ai ceti moderati che lo hanno osteggiato. La logica anche in politica è sempre quella: "i nemici vanno blanditi gli amici vanno cagati" (scusandomi per una metafora poco signorile).
L’occupazione di spazi sociali, così come quella delle case sfitte, così come le forme di lotta sindacale che bloccano servizi spesso importanti, oppure producono azioni all’insegna della determinazione (penso ai cortei spontanei che bloccano le città...) sono forme tradizionali, patrimonio storico della sinistra.
Possono esere condivise o meno, possono meritare una attenzione perchè rappresentano un malessere reale a cui dare risposte politiche (pensiamo alle case occupate a fronte dei patrimoni abitativi pubblici tenuti sfitti o lasciati al degrado...), oppurte possono essere considerate forme di pressione e di lotta che fuoriescono dal quadro concertativo definito legale.
Definirle forme di illegalità, parlare di ordinanze e quindi di rispetto coatto con l’uso di forze dell’ordine, significa scegliere di chiudere i canali di confronto con una parte vera della città.
Io sono un semplice iscritto ai DS e svolgo la mia modestissima attività presso un Circolo ARCI, Cofferati ha scelto questo terreno, forte del consenso che potrà venirgli dai ceti medi della "maggioranza silenziosa" che si sbrodola nella cultura populista della disciplina e dell’ordine.
Pensavo che fosse solo un suo ritorno alle amate metodologie acquisite in anni di studio su Tex Willer, ma invece temo che sia un anticipo di quello che potrebbe essere il partito riformista di D’Alema e Cofferati.
Cofferati ha vinto per i voti di sinistra, anche di Rifondazione, ma soprattutto di quanti a sinistra stanno nei DS, come il sottoscritto.
Io ora non lo voterei più .
2. > Cofferati - Ma perchè vi meravigliate?, 13 maggio 2005, 22:44
Cofferati è stato funzionale alle logiche del sistema dominante. Alla guida della Cgil ha "contenuto" le proteste dei lavoratori contro la legge 30 e li ha fatti "sfogare" con le manifestazioni oceaniche al circo massimo di Roma. Insomma, le proteste sono state "contenute nell’interesse generale"...Perchè la Cgil di Cofferati non organizzò azioni di lotta articolate in ogni Città italiana? perchè non furono occupate le fabbriche e le stazioni ferroviarie? non potevano avere più effetto? Cofferati addirittura "aveva aperto il dialogo per il tramite la fiom con i movimenti noglobal" per contenere anche loro... Dopo avere svolto il suo ruolo funzionale, ha passato il timone ad Epifani per la "normalizzazione" ed è stato premiato dai suoi padroni...In attesa di scendere in campo la prossima volta per recitare un altro ruolo...
1. > Cofferati - Ma perchè vi meravigliate?, 14 maggio 2005, 01:10
BOLOGNA/ SI RICUCE LO STRAPPO TRA COFFERATI E I SINDACATI
14/05/2005 - 00:14
In nottata la firma dell’accordo sul salario di produttività
Bologna, 14 mag. (Apcom) - Fumata bianca in Comune per l’accordo tra il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, e i sindacati. Ci sono voluti 2 giorni e 15 ore di trattative, ma alla fine Cofferati è riuscito a ricucire lo strappo con i sindacati sul salario di produttività ai dipendenti comunali.
Cofferati, nei giorni scorsi, aveva detto che avrebbe pagato a maggio soltanto il 70% del salario di produttività promesso dalla giunta Guazzaloca. Per Cofferati, infatti, l’accordo siglato dalla precedente giunta alla vigilia delle elezioni cittadine impegnava "per un fine definito delle risorse che non c’erano, non ci sono e non ci saranno". Cofferati, però, aveva promesso di "presentare alle organizzazioni sindacali una serie di ipotesi di incremento della produttività, in modo da reperire le risorse per incrementare la loro retribuzione".
L’altro ieri i sindacati avevano fatto fronte unico contro il Comune, chiedendo il reintegro del 30% mancante del salario di produttività entro la fine dell’anno. 7 ore di trattative, però, non erano bastate ad arrivare a un accordo. Stanotte, dopo oltre 8 ore, quell’accordo è arrivato. Un accordo siglato da tutte le organizzazioni sindacali, Rdb comprese, che firmano con riserva in attesa dell’assemblea del sindacato.
Soddisfazione da parte di tutti i sindacati, dato che l’accordo garantisce il reintegro del 30% mancante del salario di produttività entro ottobre. Per Alda Germani della Cgil "si è raggiunto un ottimo accordo, perché garantisce l’erogazione del salario di produttività mancante per ottobre, ma soprattutto si concorda sul fatto che l’innovazione della macchina comunale sia fatta tenendo al centro il ruolo dei lavoratori e delle lavoratrici". Secondo Dante Forni della Uil "quello che volevamo alla fine era arrivare a un accordo. C’è e tutto sommato soddisfa le due parti". Dalla Cisl arriva maggiore prudenza. Enrico Bassani, segretario provinciale della Cisl, esprime "soddisfazione per aver firmato un accordo che cambia molti di quelli che erano i punti di partenza e ribadisce il valore della concertazione". "Rimane però del lavoro da fare - ha aggiunto Bassani - e non solo su questo tema". Per Antonio Franceschi delle Rdb, invece, l’accordo "è il risultato delle mobilitazioni fatte nelle ultime settimane. Firmiamo, ma con riserva, in attesa dell’assemblea del 19".
Patrizia
2. > Cofferati - Ma perchè vi meravigliate?, 17 maggio 2005, 10:22
L’ex sindaco Fanti (ds): « Cofferati ha ridimensionato i movimenti»
«E’ stato quasi un rovesciamento dell’impostazione data alla vittoria elettorale che aveva nell’unità sostanziale di tutti i partiti della sinistra, delle associazioni, e dei movimenti il suo punto di forza». A dare l’ennesima bacchettata al sindaco di Bologna, questa volta è una persona che per la sua elezione si era davvero speso parecchio. Guido Fanti, ex sindaco della città e tra le anime della campagna elettorale dello scorso anno, in una intervista in edicola oggi con l’Unità , spiega che «i movimenti sono stati messi in un angolo, dimenticati. Si è forse pensato che la partecipazione potesse essere relegata ad una generica assemblea da tenersi di tanto in tanto. Sono preoccupato. Il caso di Rifondazione è il segnale grave della possibilità che Bologna, città esemplare per vincere contro la destra, dimostri invece una incapacità a mantenere unita la sinistra per governare. Da un anno, invece di alimentare il consenso lo si sta progressivamente danneggiando, con continue antitesi e contestazioni. Vedo scelte di rimessa rispetto alla politica precedente».
"il Manifesto" 15.5.05
3. > Cofferati - cronaca di una delusione, 3 giugno 2005, 19:55
Effettivamente Cofferati, a mio modo di vedere, ha deluso le speranze del popolo di sinistra: una volta si pensava che egli addirittura potesse diventare il leader dei no-global, o della sinistra alternativa, ed invece è diventato un conservatore attaccato alla poltrona come molti altri, addirittura xenofobo (le vicende dei ron e dei liquori pakistani insegnano). Tuttavia io mi sono imposto che nella mia vita non voterò mai per il centrodestra: è più forte di me, non c’è la faccio. Non dobbiamo dire "quasi quasi mi tengo Guazzaloca", perchè Guazzaloca era un politicante demagogo come tutti i politici della casa delle libertà (nel migliore delle ipotesi, fra l’altro) che sanno solo strumentalizzare i problemi, e non risolveri. Anche la vicenda dell’occupazione che i no-global hanno svolto nei confronti della "Casa del programma" di Prodi è stata gestita in modo errato: l’occupazione eseguita non a fini di dolo è legittima e sacrosanta, soprattutto se fatta per indicare seri ed importanti problemi e quesiti. Per cercare di evitare beffe come quella cofferatiana, per la prossima elezione comunale a Bologna si devono fare le primarie, ed io personalmente voterò il candidato di Rifondazione, qualunque esso sia (tanto è sicuramente meglio di Cofferati e Guazzaloca).
L’Operaio Furioso
4. > Cofferati - Bifo: cronaca di un’illusione, 11 giugno 2005, 12:02
Ho l’impressione che Bifo rivolti un po’ le cose. Per esempio in molti avevamo capito che l’assessore verdastro Amorosi (che adesso Bifo vorrebbe scomunicare) fosse proprio il risultato della sua proposta di far fruttare il movimento noglobal con dei candidati alle elezioni.
Amoroso la sedia se la conquista su quell’onda.
E adesso Bifo vorrebbe giocare al contestatore mentre quello è il frutto della sua politica. Forse non se l’aspettava, ma non cerchi di cavarsela con una delle sue solite mossette. Non è serio.
Tutta questa commedia mi fa pensare a una continuazione della mania revisionita di Bifo, venuta alla luce nello scontro sul revisionismo in Indymedia:
http://italy.indymedia.org/news/2005/03/744322.php
James