Home > SEGNALI SINISTRI

SEGNALI SINISTRI

Publie le venerdì 2 giugno 2006 par Open-Publishing
7 commenti

Dazibao Movimenti Doriana Goracci

di Doriana Goracci

Non ho amato il precedente Presidente della nostra Repubblica Ciampi. Oltre ai suoi silenzi-assensi, ha ripristinato la parata militare del 2 giugno opportunatamente eliminata da Scalfaro, ha riaperto il "dialogo commerciale" con la Cina sul mercato delle armi.Un nonno pacifista che sventola la bandierina italiana? Non scherziamo.

Abbiamo inondato a migliaia, giornali e forum e caselle di posta di onorevoli e senatori per l’elezione di "nonne" come Lidia Menapace: molti commentavano che era troppo anziana...

E’ stato incaricato un altro autorevole "nonno" amato dalla sinistra e non solamente a rappresentare il Paese. Abbiamo rinondato con la stessa campagna l’attuale Napolitano, presidente della Repubblica di lettere appelli con toni diversi, perché non ci fossero mostrate armi leggere o/e pesanti-leggere in questa "nostra" giornata.

Tutto vano.

I giornali e i media parlano solo della contraddizione dell’attuale maggioranza, reale e vera. Come vera e reale sarà la volontà e la fatica di quanti oggi manifesteranno il loro intendere la festa della Repubblica, la volontà di un popolo e non di un singolo monarca. La presenza della sinistra radicale alla parata diventa grottesca, quando altr* della stessa coalizione sono mobilitat* diversamente.

La presenza della sinistra moderata ha da tempo mostrato il suo volto integralmente liberista e opportunista in nome delle riforme.Un taglia e cuci che non riesce a rammendare neanche più un calzino ormai logoro: il cammino su strade assai diverse ha usurato la volontà e la speranza di quei milioni di persone che hanno chiesto la fine della guerra e dell’uso delle armi. Quegli stessi semplici affaticati confusi milioni di persone, hanno peraltro trovato la forza di eleggere un governo di sinistra, chiedendo subito inversioni di rotta.

Il popolo che rifiuta la guerra, che vuole salvare la Costituzione, che cerca di vivere dignitosamente ed onestamente, ha eletto i suoi rappresentanti al Parlamento, ha avuto delle prime risposte.

Libero d’esprimersi questo presidente e coloro che gli siedono vicino , oggi il segnale ce l’hanno dato: un segnale sinistro.

Abbiamo un governo tollerante e rispettoso delle diversità, non è vero?

Liberi dunque anche noi oggi di presidiare piazze, camminare "pacificamente" per le strade d’Italia, libera io di scrivere...

Cionostante avverto dall’alto, io che sto così in basso, solo segnali sinistri.

Messaggi

  • brav*
    by i* Friday, Jun. 02, 2006 at 10:00 AM mail:

    brav*, hai proprio ragione!
    tutt* (*[l](*)) cos* che dici sono giust*; bravissim*!
    un(*) ver* compagn* che si preoccupa di cos* seri(*)!


    dubbio
    by alessandro Friday, Jun. 02, 2006 at 10:12 AM mail:

    Perchè non vi ponete qualche domanda? Magari la vera essenza della repubblica si esprime nella parata militare. Magarai rammentere le stragi che hanno contribuito al consolidameto della repubblica. Magari ricordare che TUTTI gli stati hanno eserciti e servizi segreti. Può aiutare a capire se è davvero il caso di difendere la repubblica, la costituzione, di arrabbiarsi per la parata ma non mettre in discussione l’essenza mortifera degli stati. Tutti nessuno escluso.


    si
    by politically correct Friday, Jun. 02, 2006 at 10:42 AM mail:

    per me l’uso del * e’ una cacata pazzesca.

    PS-scommetto che chi lo usa ha sempre la R moscia.


    la pace e la guera...
    by rafgano Friday, Jun. 02, 2006 at 11:18 AM mail:

    "Si vis pacem, para bellum" Se vuoi la pace prepara la guerra, dicevano i romani,questo purtroppo è l’ossimoro che
    sempre riferendoci ai romani "in secula seculorum" regge
    tutte le prevaricazioni del mondo.Si mescola la parola pace con il suo contrario guerra, è tutto da ridere,come il "combattere per la pace" "competizione amichevole"
    "convergenze parallele"-"copia originale"-"critica costruttiva"-"forza di pace"-"guerra civile"-"libertà condizionata"-"lucida follia"-"onorevole Previti"-"politicamente corretto"-"tolleranza religiosa"-"vacanza di
    lavoro"-temporaneo aumento delle tasse"-E,presa per il culo finale: "rimborso delle tasse".Se ve sete fatta ’na risata,tanto de guadagnato pe’ la salute.Passo e chiudo.


    *******..........
    by Doriana Friday, Jun. 02, 2006 at 12:33 PM mail:

    Puntini, asterischi, parentesi...ognuno ci mette quello che vuole. Anche a me non piace la parola PACE perchè è legata alla GUERRA. Preferisco tranquillità, serenità, vita.
    Purtroppo ci viviamo in guerra, purtroppo ci viviamo in uno stato, questo non toglie che l’esposizione degli eserciti e delle armi che difendono(??) gli interessi economici di coloro che governano i cittadini del paese, debbano oscenamente con piroette verbali e tragica indifferenza, farlo il 2 giugno e non il 4 novembre.Lasciar fare,non tirar fuori in determinate "date" l’insoddisfazione e la rabbia dello straniamento di feste del popolo, non mi fa stare zitta oggi, domani e dopodomani.E sono una "buona" qualunque.I misfatti passati, anteriori e remoti sono, credo, sotto gli occhi di noi tutti, quotidianamente.


    2 giugno, la sinistra si divide, Bertinotti sul palco, Prc in piazza
    by CLAUDIA FUSANI Friday, Jun. 02, 2006 at 12:40 PM mail:

    2 giugno, la sinistra...
    vialetruppe.jpg, image/jpeg, 370x232

    Il centrodestra: ennesima crepa interna all’Unione
    Il sottosegretario Cento alla "peace-parade"
    2 giugno, la sinistra si divide
    Bertinotti sul palco, Prc in piazza
    La "controparata" divide l’Unione, Cdl all’attacco

    di CLAUDIA FUSANI

    ROMA - Ci prova il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a richiamare il centro sinistra all’unità. Dice che "il 2 Giugno è il compleanno degli italiani" e che "siamo vicini ai nostri militari all’estero". Passaggi del discorso ufficiale sulla festa della Repubblica che però non bastano per zittire le polemiche nell’Unione divisa tra "parata militare sì" (Margherita, Rosa nel pugno e i Ds) perché "la difesa è un sacro dovere del cittadino e le forze armate sono parte dello spirito democratico della Repubblica".

    Contrari alla parata la sinistra radicale e pacifista, Verdi, Rifondazione e Comunisti che con il cartello "Sbilanciamoci" daranno vita alla peace parade. "E’ legittimo boicottare una festa che è stata usurpata e strumentalizzata" dice l’onorevole-disobbediente Francesco Caruso. Una divisione che ieri ha fatto gioco al centro destra che da An a Forza Italia parla di "ennesima crepa interna alla sinistra" (Baldelli, Fi) e di "indegna cagnara" (Leone, Fi).

    In realtà Palazzo Chigi e il ministero della Difesa hanno ridimensionato di parecchio la parata lungo i Fori imperiali: durerà poco più di mezz’ora e sfileranno settemila uomini anziché novemila, pochissimi aerei e poche decine di mezzi pesanti. Un po’ per questioni di soldi e di bilancio. Soprattutto per evitare certi eccessi marziali e dimostrare, spiegano a Palazzo Baracchini, "il legame indiscutibile tra la Repubblica e le sue forze armate". Significativa anche la scelta del titolo: "W l’Italia". E basta.

    Ma per il popolo del ritiro immediato delle truppe dall’Iraq "che stanno violando l’articolo 11 della Costituzione", lo sforzo non basta. "Il prossimo anno dovremo cancellare la parata" sintetizza la senatrice dei verdi Loredana De Petris. Il sottosegretario Paolo Cento sarà in prima fila alla marcia pacifista che partirà intorno alle 11 e 30 da Castel Sant’Angelo e scorrerà nel Lungotevere. Con lui lo stato maggiore di Rifondazione comunista: il capogruppo al Senato Giovanni Russo Spena e il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore.

    Il segretario Fausto Giordano è a Firenze per un altro impegno "altrimenti non c’è dubbio che sarei stato alla controparata". Per Rifondazione "il 2 giugno è una grande festa civile ed è contraddittorio festeggiarla con una parata militare". Siamo una Repubblica, scrive Elettra Deiena "ma non fondata sulle armi". Netta la condanna dei Comunisti italiani. Diliberto è a Cagliari per impegni elettorali ma Marco Rizzo sarà alla peace parade: "Non siamo contro i militari né contro la festa della Repubblica, chiediamo però di sospendere la parata fino al ritiro delle truppe dall’Iraq".

    Un gruppetto cosiddetto "no war" promette "azioni di disturbo" lungo i Fori Imperiali. Assenti da entrambe le parate e tutti per precedenti impegni i ministri e i sottosegretari pacifisti, da Pecoraro Scanio a Giovanna Melandri, da Famiano Crucianelli a Alfonso Gianni. In prima fila, invece, nella tribuna autorità il presidente della Camera Fausto Bertinotti. Tirato per la giacca perché ascoltasse il cuore pacifista, l’ex segretario di Rifondazione risponderà, come ovvio, al dovere istituzionale. Anche se avrebbe preferito "una marcia di pace".

    (2 giugno 2006

    www.repubblica.it

  • Roma
    Dopo aver esposto gli striscioni della pace, color arcobaleno, sul ponte di Castel Sant’Angelo, i pacifisti (alcune centinaia) sfilano in un tranquillo corteo verso largo Argentina. Alla manifestazione partecipano diverse associazioni pacifiste, tra cui Emergency, Arci, gli Statunitensi per la pace, le Donne in nero; i partiti Rifondazione comunista, Verdi e Comunisti italiani; il sindacato dei Cobas.

    Milano

    Qualche spintone di troppo durante la manifestazione dei centri sociali in piazza del Duomo a Milano, mentre si svolgevano le celebrazioni per la Festa della Repubblica, e una ragazza e’ rimasta lievemente ferita al naso. Una cinquantina di giovani del centro sociale ’Il Cantiere’ si erano radunati da un lato della piazza, all’angolo di via Torino, dove la polizia li ha bloccati, e alcuni sono stati fermati per essere identificati. La polizia precisa che non e’ stata fatta alcuna carica. I manifestanti hanno protestato per il trattamento ’fuori luogo’, in quanto assicurano che la loro era una manifestazione pacifica per dire no alla militarizzazione della festa della Repubblica. Alle celebrazioni ufficiali era presente anche il sindaco uscente Gabriele Albertini, per l’ultima volta con la fascia tricolore.

    Milano

    Non sono mancati i tafferugli in piazza Duomo durante la consueta cerimonia di alzabandiera per la festa della Repubblica, presente anche il sindaco uscente Gabriele Albertini, per l’ultima volta con la fascia tricolore. Una cinquantina di ragazzi del centro sociale Il Cantiere si sono presentati con pentole e striscioni dal lato di via Torino e la polizia li ha bloccati. Una ragazza ferita lievemente al naso è stata portata in un ospedale. «È stata una reazione spropositata per una manifestazione pacifica - ha detto una partecipante -. Volevamo comunicare il nostro no non alla festa della Repubblica ma alla sua militarizzazione e chiedere il ritiro delle truppe. Noi eravamo a mani alzate». Il centro sociale Il Cantiere aveva ottenuto il permesso per una manifestazione nella vicina piazza Fontana ma non in piazza Duomo. I ragazzi del Cantiere se ne sono andati urlando «Stop global war» dopo essere stati portati dalla polizia in piazza Cordusio per le identificazioni. Un breve momento di tensione fra gli agenti e i ragazzi prima che la polizia li scortasse fin dentro la metropolitana da dove hanno preso un treno per tornare al centro sociale.

    Venezia

    Questa mattina a Piazza S.Marco sono stati portati via con la forza gli attivisti pacifisti che manifestavano in nome della pace.
    Durante la mattina megafonate di piazza per comunicare con la città, issata bandiera della pace prima di essere stati sgomberati dalla celere.

    CONTRO LA GUERRA!

  • ho letto qualche commento.
    mi spiace molto che qualcuno sia un comunista di facciata e poi ragioni peggio di un fascista.
    l’articolo è molto interessante e da condividere a pieno, ma purtroppo devo ricordare che la democrazia funziona che il parlamento decide.
    e siccome in parlamento i conunisti non siamo maggioranza, ma solo una parte della maggioranza di governo, prima di prendere delle decisioni ci dobbiamo confrontare con le altre forze politiche. per fortuna la democrazia funziona così, altrimenti se dovesse funzionare come molti qui pensano, berlusconi avrebbe fatto quello che voleva col suo ex 29% di forza italia.
    poi non è da comunisti pensare che napolitano debba agire da comunista stalinista, lui è il presidente della repubblica italiana, rappresenta l’italia e tutti i cittadini italiani, e tutti i cittadini italiani non sono comunisti.
    ed ancora, facciamo i comunisti, non i fascisti!
    Agiamo da comunisti e pensiamo da comunisti, non da fascisti!
    Chi dice di essere democratico deve accettare le decisioni della maggioranza, chi non lo fa non è democratico.
    I comunisti sono l’essenza suprema della democrazia.

    IO SONO COMUNISTA!

    Faust_76@hotmail.it

  • Ho fatto un sogno.....

    Non solo a Martin Luther King era concesso di sognare un mondo migliore
    sulle rosse colline della Georgia.

    Anch’io questa mattina ho fatto un sogno.

    Ho sognato che era mattino anche in casa di Fausto Bertinotti.

    Inaspettatamente, il neo presidente della camera aveva convocato i
    giornalisti a casa propria. "Strano" avevano pensato i più smaliziati
    cronisti romani. "Lo potevamo intervistare e riprendere più tardi, alla
    parata militare... Perché questa strana convocazione, la mattina del due
    giugno"

    Ma tant’è, il Bertinotti vale sempre la pena di un’alzataccia, e tutti, o
    quasi, si erano presentati alla sua abitazione. Modesta, come si conviene
    ad un comunista.

    Era stato proprio lo stesso Fausto ad aprire la porta, come si conviene ad
    un comunista. Ma era quasi irriconoscibile: in pigiama, stazzonato, con la
    barba lunga e gli occhi pesti.

    Ottenuto il cessare dei flash dei fotografi ed il silenzio dei cronisti,
    aveva cominciato a parlare. Virgola più, virgola meno, questo era stato il
    contenuto del suo discorso.

    "Ragazzi, non ce l’ho proprio fatta. Lo so, la terza carica dello stato ad
    un comunista (comunista, ragazzi, mi raccomando, non ex comunista) è un
    fatto che può dare speranza a milioni di lavoratrici e lavoratori. Certo
    molti di loro si saranno commossi nel vedermi seduto su quella poltrona. Ed
    avranno pensato che era valsa la pena di friggere frittelle, di distribuire
    volantini, di vendere porta a porta Liberazione. Sono disposto ad accettare
    anche le parti meno piacevoli del mio nuovo mandato: dare la parola durante
    i dibattiti a Gustavo Selva, ascoltare gli interventi della Santanchè,
    zittire chi rumoreggia mentre parla Fini. Lo faccio anche per tutti i
    compagni e le compagne che hanno lavorato perché credevano che la mia
    presenza su quella poltrona fosse un segnale di cambiamento vero.

    Ma la parata ai fori imperiali, no. Non ce la faccio proprio.

    Costa undici milioni di euro. Come una scuola. Come uno screening di massa
    contro qualche grave malattia. Come733 mesi di stipendio di un insegnante.

    Ho provato a ripetermi "Se ne sprecano tanti......" Ho cercato di
    convincere me stesso.

    Niente da fare. Ho rivisto mentalmente il filmato di RAI News 24 dove si
    vedeva un soldato italiano che teneva sotto il tiro un iracheno mentre un
    altro gli urlava "annichiliscilo, Luca, annichiliscilo".Mi è tornata
    davanti l’immagine di Bush che ci raccontava la favola della caccia a Bin
    Laden e delle armi di distruzione di massa.

    Ma soprattutto ho rivisto me stesso a Venezia poco tempo fa, quando
    annunciavo solennemente che Rifondazione sceglieva la nonviolenza. La
    nonviolenza, capite? Quindi tutta la tradizione dell’obiezione al servizio
    militare, del primato della coscienza, di Gandhi, dell’imperativo
    categorico, del NO davanti all’ingiustizia di milioni di persone, in
    milioni di luoghi ed in ogni tempo.

    Così ho deciso di non andare e di spiegarvi perché. Non credo che questo
    comporterà l’elezione di un nuovo presidente della camera, perché non mi
    pare che il centro sinistra che mi ha eletto debba, possa o voglia
    sollevare una mozione di sfiducia nei miei confronti. Ma se così fosse,
    ecco il mio mandato. Trovate un altro, io proprio non ce la faccio."

    Si sa, i sogni seguono regole cinematografiche, come insegnava il vecchio
    Freud. Ho visto una dissolvenza sul viso di Bertinotti e dei giornalisti
    agitatissimi. Al suo posto è comparso il solito Bertinotti, elegante,
    pronto per una cerimonia ufficiale. Ed ho sentito la sua voce
    inconfondibile che gridava "Lallaaaaaaaaaaaa!!!!!! La parata sta per
    cominciare!!!!!!!!!Dove diavolo è la mia spilletta della pace? In questa
    casa non si trova mai niente!!!!!!!!"

    Norma Bertullacelli

    • Già, quanta sarebbe stata bella la non democrazia.
      Compagni, usciamo da 5 anni di oligarchia, e sono solo 5 giorni che abbiamo il potere.
      Le rivoluzioni, soprattutto quelle culturali e quelle radicali hanno bisogno di tempo.
      Abbiamo 5 anni per cambiare il paese, non facciamo il gioco della destra, diamo un po di fiducia.

      Faust_76@hotmail.it

  • Un gruppo di pacifisti era presente oggi al porto antico di Genova, dove
    erano previsti un lancio di paracadutisti ed una gara di orienteering
    patrocinata dalle forze armate. Entrambe le iniziative si svolgevano nel
    quadro delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario della
    proclamazione della repubblica; un evento che ben poco ha a che fare con
    l’esercito e con le armi.
    Hanno esposto bandiere arcobaleno e striscioni che chiedevano la
    sospensione della parata militare di Roma, mentre alcuni di loro hanno
    ricordato al megafono il costo spropositato di quella inutile ostentazione
    di forza (11 milioni di euro).
    Incollo di seguito il volantino che è stato distribuito; chi desiderasse
    delle foto dell’iniziativa me lo comunichi e provvederò a spedirle
    Norma Bertullacelli

    2 GIUGNO: FESTA DI CHI?

    La presenza sempre più frequente delle forze armate nelle più varie
    occasioni culturali ( è di pochi giorni fa nella nostra città,
    l’organizzazione da parte dell’esercito italiano della manifestazione
    "Corri con l’esercito") e televisive, presenza che cerca di accreditare
    un’immagine accattivante da "Italiani brava gente", impegnati soltanto a
    portare pace, democrazia ed aiuti alle popolazioni, non deve fare
    dimenticare la realtà e cioè che i soldati italiani sono attualmente
    impegnati in guerra in Iraq ed Afghanistan in totale spregio della
    Costituzione repubblicana.

    (art. 11: L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
    degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
    internazionali).

    Non è questa la nostra repubblica,

    non è questa la repubblica che vogliamo festeggiare.

    La nostra Repubblica:

     è quella nata dalla Resistenza e fondata sull’antifascismo;

     è quella che rispetta l’art. 11 della Costituzione, sempre e comunque, senza se e senza ma;

     è quella in cui il 2 giugno, al posto di carri armati e uomini in divisa e armi , sfilerebbero impiegati, operai,infermieri,maestri, tranvieri, migranti;

     è quella per cui non esistono "guerre umanitarie" né "operazioni di polizia internazionale" né "guerre giuste";

     è quella che accoglie i migranti e non li rinchiude in quei nuovi lager che sono i CPT;

     è quella in cui tutti i cittadini hanno diritto a lavoro, salute,istruzione, trasporti;

     è quella che assicura a tutti diritti e doveri (legge 194, Pacs,imposizione fiscale progressiva, etc.);

     è, soprattutto, quella che non si cura del Papa e del card.Ruini perché laica.

  • Cara Doriana,
    Io sulla pace la penso come te ed ho scritto al Presidente perchè la festa del 2/6 sia ben altro.
    La guerra porta guerra, l’odio genera odio e la violenza moltiplica la violenza.
    Ma mi rendo conto e non ne sono felice che certe conquiste sono lente, lente lente ....anzi lentissime.
    E su questo lentissimo procedere è anche necessario a volte che chi rappresenta più da vicino I tuoi punti di vista faccia qualche passo indietro o laterale.
    Così vanno le cose.
    Ma noi non molliamo. Mai!

    Hai visto che il neo Presidente della Repubblica (su pratica istruita dal precedente ministro Scajola) ha nominato Passera Cav. Del Lavoro.?Sono ovviamente indignato e deluso!
    Dare questo riconoscimento, che viene (anzi dovrebbe essere) conferito agli imprenditori che si distinguono nelle loro attività con ricadute nel sociale e sull’occupazione, ad un manger stile MacKinsej che ha realizzato le sue stramiliardarie stockoption (circa 30 mln di euro) esodando 5600 persone (don’t circa 1000 licenziati) e costringendo altre migliaia ad andarsene anzitempo, mi appare così distorsivo di una corretta e etica informazione ai giovani ed al mondo del lavoro che non ho parole.
    Se c’era un riconoscimento da non dargli era questo.
    Le istituzioni di tutti I colori invece si complimentano e si riconoscono fra di loro.
    Mai che premino di cotanto premio un poveraccio che perde il lavoro.
    Pensa ad un cinquantenne collocato a riposo per salvare gli utili degli azionisti (e quelli di Intesa - oltre 10.000 miliardi di vecchie lire, una piccola finanziaria, in questi 3 anni passati ne hanno preso in abbondanza) insignito di medaglia al valore civile e fatto Cav. Del Lavoro.
    Buogiorno Cav.aliere forse si senitirebbe dire .
    Come trascorre le sue giornate da cinquantenne finalmente a casa dopo una semivita di lavoro?
    E come pensa di aver contribuito a "salvare" l’azienda?
    Si sente soddisfatto per aver adempiuto a tanto impegno civile?
    Etc....etc.....
    Lasciamo stare.
    Per oggi va bene così.
    Antonio
    Un abbraccio