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Un mese senza Fidel

Publie le martedì 5 settembre 2006 par Open-Publishing

Dazibao Governi America Latina

Il video della nuova visita di Chávez qui

Cuba. Da quando il lìder maximo ha lasciato provvisoriamente il potere, commenti ed illazioni spadroneggiano sui media. Quale lo scenario dell’eventuale dopo-Castro?

di Mauro Casagrandi, da L’Avana

Quando, del tutto inaspettatamente, il 31 luglio la TV cubana interrompe le trasmissioni ed il giovane segretario personale di Fidel Castro, Carlos Valenciaga, che è anche Segretario del Consiglio di Stato, ma mai apparso prima solo in TV, legge un "proclama" di Fidel in cui questi annuncia che é stato sottoposto all’improvviso ad una complicata operazione chirurgica che lo obbligherà a settimane di riposo e non da per sicura la guarigione, è la prima volta, dalla vittoria rivoluzionaria del 1mo gennaio ’59, che Fidel lascia seppur provvisoriamente il potere e che la Rivoluzione è senza di lui.

Delega quindi provvisoriamente le sue funzioni di Primo segretario del Partito, di Comandante in capo delle FFAA e di Presidente del Consiglio di Stato e di Governo, al Secondo Segretario e Primo Vicepresidente Raul Castro Ruz (suo fratello). Le sue funzioni di “primo propugnatore" dei programmi di Sanità Pubblica vanno all’attuale Ministro e i programmi educazionali a due membri dell’Ufficio Politico, Machado Ventura e Lazo, mentre i programmi energetici e di collaborazione internazionale a Carlos Lage, attuale vice primo ministro.

Infine la gestione dei fondi di questi tre programmi allo stesso Lage, all’attuale ministro degli esteri Felipe Perez Roque e al presidente della Banca Centrale Soberón. Queste le priorità stabilite da Fidel, di cui non sono presentate né foto né filmati. Il carnevale è rimandato a dicembre.

Questo fatto diventa eccezionale, e fa immediatamente il giro di tutto il mondo, diventando la prima notizia, assieme alla crisi israelo-libanese. E subito cominciano, fuori Cuba, commenti ed illazioni di tutti i tipi, che occuperanno ampiamente ed a lungo tutti i media. E’ magia quella che fra del capo di un piccolo paese il personaggio più interessante - e conosciuto - del mondo? Vediamo la cronologia.

1mo agosto, il giorno dopo.
A Miami ci sono per un paio di giorni canti e balli, esageratamente ingranditi dai media. Dicono che la rivoluzione ha i giorni contati, o addirittura che è già finita; ma dopo pochi giorni si spengono. Al loro entusiasmo fanno eco varie dichiarazioni a tutti i livelli del Governo americano sullo stesso tono.
A Cuba calma assoluta.
Nel pomeriggio si diffonde un messaggio di Fidel al "popolo cubano ed agli amici del mondo" in cui informa che la sua salute è stabile, che a Cuba tutto funziona e funzionerà perfettamente, e ringrazia tutti quelli che hanno manifestato solidarietà nei suoi confronti.
Ed ancora, nessuna foto né filmati, né di Fidel né di Raul Castro, che non ci saranno nemmeno in occasione della visita di Daniel Ortega, il capo dei sandinisti nicaraguensi, venuto apposta l’8 agosto a riconfermare la sua solidarietà a Fidel, Raul ed al popolo cubano.

8 Agosto.
I media cubani diffondono ampiamente una ferma protesta per certi commenti poco favorevoli alla Rivoluzione Cubana di Oscar Arias, Presidente del Costa Rica appena rieletto, e premio nobel per la pace. La protesta è firmata da Carlos Lage, il primo viceministro, ed è segno che la politica internazionale cubana continua con la stessa fermezza di sempre anche in assenza di Fidel.

9 Agosto
La Corte d’appello di Atlanta dichiara, contraddicendo una sentenza precedente, che il processo di Miami che ha condannato a pene severissime 5 cubani infiltrati nei gruppi anticastristi e terroristici della Florida, è valido. I media locali ne danno ampio risalto: Cuba sostiene da anni che il processo è politico e totalmente ingiusto ed ipocrita, in un periodo come questo marcato dalla lotta al terrorismo internazionale. Il governo americano, spinto e condizionato dalla potentissima lobby anticastrista, brandisce la guerra totale al terrorismo dove gli fa comodo, e contemporaneamente protegge e foraggia il terrorismo di cui Cuba è stata vittima per più di 40 anni. La lotta per la liberazione dei "Cinque Eroi" è stata, ed evidentemente continua ad essere, uno degli assi portanti della politica estera cubana

13 Agosto, Compleanno di Fidel
Si pubblica all’Avana un messaggio di Fidel in occasione del suo compleanno, diretto a tutti, dal tono affettuoso; assieme ad alcune foto che lo ritraggono a letto e sorridente.

Chavez, in viaggio per la Giamaica e l’Oriente, si ferma a Cuba e va a trovare Fidel. L’avvenimento è filmato dalla TV che lo diffonde il giorno dopo. Si vede Raul Castro che riceve Chavez all’aeroporto: prima funzione da presidente provvisorio? (La Tv lo definisce solo "General de Ejercito", che è il suo grado militare). Poi Chavez e Raúl al capezzale di Fidel: tutti ridono e scherzano fra loro. Fidel è vivo e presentissimo ma non alza la testa dal guanciale e Chavez lo tiene per mano. Vengono diffuse foto il 14 agosto.

16 Agosto
Cuba presenta ufficialmente al Movimento dei Non allineati, il cui prossimo congresso si effettuerà a Cuba a metà settembre prossimo, il progetto di dichiarazione finale. In quest’occasione, Cuba assumerà la presidenza del Movimento. C’è curiosità di sapere se sarà Fidel o Raul a presiedere il Congresso.

18 Agosto
Granma, il giornale del Partito, pubblica in grande un’intervista con relativa foto al "Generale di Esercito" Raúl Castro Ruz, effettuata nel suo ufficio di Ministro delle Forze Armate. In nessun momento si accenna a lui come Presidente provvisorio. Raúl assicura che Fidel si sta riprendendo bene e che la calma a Cuba è totale; precisa che le misure contro un eventuale attacco militare, come sempre, sono in atto e respinge il "Piano Bush per la transizione a Cuba" (reso noto in luglio), che, sottolinea, non è altro che la ripresentazione dei ricatti e delle minacce sempre in atto contro Cuba, con la particolarità che in questa occasione è stato nominato anche un funzionario statunitense quale "responsabile della Transizione a Cuba", con un bilancio annuale di 80 milioni di dollari a sua disposizione per provocare detta transizione (!) ed in cui si parla anche di "strategie" che vengono tenute segrete. Raul però ricorda anche che il terzo Congresso del partito, 20 anni fa, sancì che "...Cuba è disposta a discutere il suo prolungato contrasto con gli Stati Uniti per cercare la pace e migliori rapporti tra i nostri due paesi...quando gli USA saranno disposti a trattare con noi con serietà ed in condizioni di eguaglianza, serietà e mutuo rispetto".

19 Agosto
La televisione messicana diffonde un video proveniente dall’Avana imperniato su un uomo d’affari messicano rifugiatosi a Cuba in cui si vedono e sentono funzionari dell’amministrazione Fox ricevere denaro a dimostrazione del complotto governativo contro l’elezione di Lopez Obrador alla presidenza della Repubblica. E’ una prova che in Messico fa scalpore ed è un’altra dimostrazione che la politica estera cubana, naturalmente favorevole a Lopez Obrador, viene portata avanti intatta come sempre anche in assenza di Fidel. Il Governo cubano si rifiuta di commentare.

John D. Negroponte, direttore supremo della Intelligence statunitense, nomina un veterano di 32 anni della CIA, J. Patrick Maher, direttore di uno speciale ufficio di vigilanza su Cuba e Venezuela. Anche qui si parla di "strategie" che non vengono rese note. I media cubani ne danno ampio risalto.

23 Agosto
Ramón Castro, il fratello maggiore di Fidel che non ha mai avuto incarichi pubblici, riceve un agricoltore americano che, grazie ad un "buco" nell’embargo esporta prodotti agricoli a Cuba, e dichiara che suo fratello Fidel è tranquillo e si riposa: "Sta meglio, il problema si è risolto subito, è tranquillo e riposa. Per la prima volta in vita sua ha affidato i suoi compiti a Raul". E’ significativo il fatto che sia stata scelta la visita di questo esportatore americano, e proprio in compagnia di Ramon Castro, che è comunque un personaggio rappresentativo. Infatti le vendite agricole USA a Cuba rappresentano grossi affari soprattutto per gli Stati del Sud, e si è formato un importante gruppo di pressione che spinge fortemente per un cambio della politica USA verso Cuba.
A questa lobby si è aggiunta ora anche un’impresa degli indiani Navajo del New Mexico: si tratta della Navajo Agricultural Products Industry (NAPI).

Balaguer, il Ministro della Sanità e fra i designati da Fidel, dichiara che "Fidel sta recuperando le forze per continuare permanentemente nella prima linea di combattimento"

24 Agosto
Il sottosegretario di stato USA per l’emisfero Occidentale dichiara che gli Stati Uniti possono ritirare l’embargo se a Cuba ci saranno riforme "democratiche". Cosa che viene ripetuta da 40 anni a questa parte ma, ovviamente, oggi gli USA ritengono che lo scenario sia cambiato.

29 Agosto
Un Ministro siriano in visita a Cuba per illustrare la posizione siriana sul conflitto in medio oriente, viene ricevuto ufficialmente da Raul Castro “Secondo segretario del Partito” . Raul definisce “soddisfacente e graduale il recupero del compagno Fidel”.
Lo stesso giorno si è formato un ciclone nei Caraibi, si chiama Ernesto. E’ entrato a Cuba dalla parte orientale (Santiago de Cuba) il 28 mattina, ed è uscito il 29 dal centro dell’isola, diretto su Miami. E’ il primo ciclone di questa stagione (giugno-novembre), ed è anche il primo in 47 anni senza Fidel che di solito in queste occasioni svolge un’attività frenetica. I media informano continuamente la posizione, la velocità dei venti e di traslazione, il probabile percorso. La protezione civile prende tutti i provvedimenti necessari, evacua gente, fa lavori di contenimento, come sempre. Non ci sono stati grandi venti, ma piogge si. Nessuna vittima. Cuba è il paese più preparato della zona, e probabilmete del mondo, per far fronte a questi ricorrenti uragani devastatori. Il Katrina l’anno scorso passò tutto su Cuba causando solo tre morti, grazie alla prevenzione. In altri posti sappiamo com’è andata.

1mo Settembre
Ritorna Chavez in mattinata, non annunciato ma nemmeno inaspettato, al termine del suo giro in Oriente. Viene a trovare Fidel e la TV ritrasmette in continuazione le immagini del breve scalo. All’aeroporto c’è Raúl ad aspettarlo, e l’incontro con Fidel è molto affettuoso. Fidel è a letto, seduto, in vestaglia: lo si vede sicuro di sé e contento. Chavez dice che lo trova molto migliorato. La sintonia fra i due è evidentemente totale, e notevole l’affetto. Si vedono anche la moglie ed una figlia di Chavez che abbracciano Fidel. Ci sono anche Lage e Felipe Perez, che vengono ripresi solo all’areoporto.idel infermo e le immagini del breve scalo. termine del suo giro in Oriente.

In tutto questo mese a Cuba c’ è stata una calma totale. Al principio se ne parlava molto, soprattutto della gravità o meno della malattia e se Fidel tornerà nel pieno delle sue facoltà o no. E nel caso torni, se delegherà compiti ad altri. Dopo quasi 30 giorni, se ne parla meno. Il Primate della chiesa cattolica ha chiesto ai fedeli di pregare per la salute del Presidente. La conferenza episcopale (che racchiude tutte le altre confessioni cristiane) ha fatto lo stesso. L’unione degli Orishas, i sacerdoti della religione afro-cubana, ha fatto i suoi riti propiziatori. Il tutto ampiamente riportato dal Granma, l’organo del PCC.

Raul Castro si è fatto vedere poco. Si dice che la moglie, Vilma Espin, guerrigliera della prima ora, dirigente femminile emblematica della Rivoluzione, Presidentessa della Federazione De Las Mujeres Cubanas, sia malata terminale, impossibilitata a muoversi; e che Raul si sia fatto mettere un letto accanto al suo. I fratelli Castro, si sa, sono una famiglia molto unita.

E i dissidenti, così famosi all’estero? Silenziosi come non mai. Alcuni, come Elisardo Sanchez, addirittura ufficialmente in vacanza (dopotutto siamo ad agosto). Solo la Marta Beatriz Roque si è fatta viva con lo Herald di Miami per dire che preferirebbe la prigione piuttosto che continuare a sopportare le rimostranze dei suoi vicini. Sarà vero?

In realtà, il problema della successione è ufficialmente aperto da piú di un anno. Fidel ne ha parlato fin dall’ottobre scorso, aprendo un dibattito e ribadendo ciò che era stato già detto da anni: il fratello Raul è la persona designata. E dopo di lui, che ha 75 anni? Non c’è una persona indicata, ma è più di anno ormai che sul Granma vengono pubblicate con periodica frequenza e a pagina intera (ma senza nessun commento) le interviste del libro di Luis Baez, "Generales", dove capitolo per capitolo si ripercorre la biografia dei generali più importanti e conosciuti delle Forze Armate Rivoluzionarie. Segno che a loro verrà affidata la difesa delle istituzioni attuali? Certamente sì dalle aggressioni esterne, ma anche come garanzia all’interno?

Ma le novità più rilevanti vengono dal fronte del Partito, che si è andato rafforzando e ristrutturando negli ultimi tempi, meglio, negli ultimi 6 mesi. E’ stato ristabilito il segretariato, che di fatto non funzionava più, con il compito specifico di realizzare e controllare l’esecuzione delle decisioni e delle misure prese dall’Ufficio Politico. E soprattutto è stato detto, e confermato da Raúl Castro, che il "Partito è il vero erede di Fidel". E’ chiara quindi la linea che ci si prepara a seguire: come in Cina, come in Vietnam, il Partito e lo Stato come tali dovranno essere (sono) in grado di resistere all’assenza del carismatico fondatore e leader, come fu per Mao e Ho Cih Minh. Una volta garantita la stabilità e l’equilibrio della società, le istituzioni esistenti saranno in grado di farla transitare nei periodi a venire senza traumi né rivolgimenti, e nel caso di Cuba, verso il "socialismo del secolo XXI", che è anche l’aspirazione di tanti latinoamericani.

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