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Il Governo è antimeridionale!

Publie le giovedì 5 giugno 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Il Governo è antimeridionale!

Comunicato stampa - Coordinamento Regionale Rifondazione in movimento Calabria

Il governo di centro destra getta la maschera e mostra il suo vero volto antimeridionalista.

Non può definirsi diversamente un governo che decide di coprire le minori entrate derivanti dall’abolizione dell’ICI per la prima casa, con i fondi Fintecna, che è stato possibile utilizzare in virtù della mancata costruzione del Ponte sullo Stretto, che, ricordiamo, ha avuto come protagonisti i cittadini calabresi e siciliani, i movimenti ed il PRC, e destinati per un importo di 1,3 miliardi di € ad interventi infrastrutturali in Calabria ed in Sicilia (ammodernamento ss 106, tangenziale di Reggio Calabria e opere per l’efficienza del sistema degli attracchi a Villa San Giovanni).
Inoltre, va sottolineato che si è gia proceduto al taglio di un miliardo di euro, già destinato alle strade di competenza delle province calabresi e siciliane.

Anche in questa occasione intendiamo ribadire la nostra contrarietà alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Da tempo le popolazioni delle due sponde dello stretto hanno preso coscienza di quanto la grande opera sia inutile allo sviluppo equilibrato dei trasporti, insostenibile economicamente e sorpassata concettualmente.
Vogliamo ricordare i motivi dell’inutilità del Ponte sullo Stretto di Messina.
La sua realizzazione - ammesso che sia tecnicamente possibile - comporterebbe enormi danni all’ambiente e uno stravolgimento del tessuto urbano e sociale delle due città interessate con la conseguenza di peggiorarne la già precaria vivibilità.

Esistono, questione di non secondaria importanza, gravi problemi di finanza pubblica che mettono a rischio la prosecuzione di lavori già cantierati.

La Società Stretto di Messina costituisce un’emorragia di risorse pubbliche (150 milioni di € dal 1971; solo nel 2005 circa 6 milioni di € per prestazioni professionali di terzi, 1,5 milioni di € per emolumenti e spese per amministratori, circa 2 milioni di € per propaganda e pubblicità).

Va ricordato che ad Impregilo (General Contractor) dovranno essere corrisposti ben 122 milioni di Euro qualora dovesse portare a termine la progettazione definitiva (66 milioni di euro) ed esecutiva (56 milioni di euro) cui si dovranno aggiungere altri svariati ed ad oggi non quantificati milioni di Euro, connessi all’avvio delle procedure di espropriazione delle aree in relazione alle quali proprio l’approvazione del progetto definitivo costituisce Dichiarazione di Pubblicà Utilità preordinata all’espropriazione delle aree private.

Continueremo a proporre ed a lottare per la variazione della ragione sociale della Società Stretto di Messina, destinando il relativo capitale all’esecuzione di infrastrutture utili a ottimizzare i trasporti nell’area dello Stretto.
Certamente non secondario è l’impatto che gli ingenti capitali attirati dal ponte avranno sulle mafie. Già il rapporto ufficiale afferma che il 40% del movimento terra sarà appannaggio della criminalità organizzata.

Si impone la necessità di riprendere la mobilitazione per impedire che il Ponte sullo Stretto venga costruito.

4 giugno 2008

IL COORDINAMENTO REGIONALE