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Giusto per essere chiari

Publie le domenica 6 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Giusto per essere chiari

di Luca Falaschini

Reputo del tutto normale compagni il fatto che di conseguenza a vari avvenimenti, si sia arrivati a questo punto. Quello che sta accadendo nei circoli e nelle federazioni dove viene gonfiato il tesseramento a dismisura è dovuto all’alta posta in palio che ci si gioca con questo congresso.

Le tensioni incontrollate dentro questo partito lasciando stare le vecchie ruggini interne sono iniziate a verificarsi dal momento in cui la vecchia maggioranza che guidava il PRC da anni si è dissolta per gravi problemi politici. Da lì l’assetto interno del partito si è attestato su due mozioni principali e su altre tre minoritarie. Da queste 5 mozioni che competono l’una con l’altra dipende la vita del PRC.

Se la mozione Vendola riuscisse ad ottenere il 50% più uno dei voti allora il nostro partito si dissolverebbe ed andrebbe a completare il percorso della sinistra arcobaleno, naturalmente solo con Sinistra Democratica visto le posizioni avverse dei Verdi e del PdCI. Questo avvenimento vedrebbe la nascita di un nuovo partito politico posto a sinistra del PD che diventerebbe la spalla ideale del PD stesso in un quadro di alleanze di centro-sinistra. Esso sarebbe incentrato su posizioni più moderate e governative e al livello europeo si sottometterebbe all’ala del PSE.

Per le altre mozioni interne a Rifondazione sarebbe impossibile abbracciare questo progetto perché noi stessi abbiamo già sperimentato la sua pochezza politica e la sua mancanza di efficacia a fronte dell’esperienza trascorsa nel governo Prodi e del successivo disastro elettorale. Ecco spiegato l’utilizzo selvaggio del tesseramento da parte della seconda mozione che serve a sopperire ad una pressoché totale sconfitta nella maggioranza delle regioni italiane.

Nelle regioni Campania, Puglia e Calabria dove la fitta organizzazione vendoliana agisce in maniera speculare sul territorio si possono notare forme degenerative di carattere clientelare nelle composizioni delle platee congressuali. Queste sono documentate non dagli esiti pressoché scontati di molti congressi ad ampia maggioranza della moz.2, ma dal numero vertiginoso di persone che, come nel caso del circolo di Reggio Calabria centro, al momento delle votazioni non erano neppure tesserati al Partito della Rifondazione Comunista. Cosa non si farebbe per vincerlo questo congresso!?! Per la costituente della sinistra e per il nuovo soggetto si aprirebbero le porte allo sfruttamento del patrimonio politico e finanziario del nostro partito. Non sarebbe scissione come sento da alcuni giorni recitare da più parti. Sarebbe razzia.

La posta è così alta che il nostro congresso fa gola a molti, troppi. Le strane attenzioni di D’Alema e Veltroni mi preoccupano come gli ammiccamenti di Diliberto nei confronti di certi compagni. Del resto le nostre vicende interne vengono usate quotidianamente da ogni sorta di stampa politica per gettare fango sul partito o per tirale l’acqua al mulino di chi ci specula consapevolmente sopra. Ora se il 50% più uno dei nostri compagni scegliessero di sciogliere il PRC accetterei la decisione da sconfitto e mi sottoporrei alle conseguenze traendo le mie libere conclusioni. Se questo risultato però si dimostrasse nel sentimento comune rigettato, come, al netto del “doping del tesseramento” per citare il compagno Ferrero, sembrerebbe che si stia verificando, data una lettura approfondita e pulita degli attuali risultati congressuali, allora in questo caso non posso fare a meno di denunciare da libero compagno ogni minima irregolarità in questo congresso.

Me lo impone non solo la coscienza, ma quel senso di giustizia senza il quale non potrei definirmi comunista. Concludo questo mio scritto appellandomi alla commissione nazionale per il congresso; che essa faccia buona guardia e giusto giudizio in base al regolamento approvato, dove è previsto che abbiano diritto di voto i tesserati 2007 in regola con il tesseramento 2008 e tutti i compagni di nuova iscrizione che abbiamo ottenuto e pagato la tessera con quota minima di 10 euro almeno 10 giorni prima della data stabilita per lo svolgimento del congresso di circolo. Anche se la proposta dei compagni della quinta mozione di fissare un limite per il nuovo tesseramento ad una data prestabilita (si noti che chi sa usare il buon senso lo fa) è ampiamente condivisibile, ormai credo che queste siano le regole con cui si è partiti e con le queste si dovrà terminare.

Sembra ovvio però che il nuovo tesseramento come da statuto oltre a passare al vaglio del direttivo del circolo deve essere richiesto da singoli compagni e non da listoni elettorali e deve risultare del tutto regolare sia con il versamento sia con le generalità dell’aderente, firma e dati personali compresi. Usiamo almeno per una volta la burocrazia per creare chiarezza e trasparenza! Per ultimo un appello da sostenitore della mozione1 ai sostenitori delle altre mozioni congressuali: compagni, il partito che oggi andiamo a difendere è il nostro non per lascita divina o per possesso patrimoniale. E’ nostro perché è di tutti quelli che in esso credono e si adoperano per farlo strumento di pace, giustizia e di uguaglianza sociale. A tutti voi vorrei chiedere il più ardito impegno per impedire che questo sia oggi denigrato e strumentalizzato da pochi che mirano più alle loro ambizioni personali che al bene della sua comunità. Che questo congresso, comunque vada, non sia la fine ma l’inizio di un nuovo percorso da tracciare e vivere insieme nel solco segnato e ancora profondo della Rifondazione.

su redazione del 06/07/2008