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Il nostro non è un partito fermo e avvitato su se stesso

Publie le mercoledì 9 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Il nostro non è un partito fermo e avvitato su se stesso

di Gennaro Loffredo, responsabile nazionale Scuola e Formazione Prc

Caro direttore (Liberazione), pur partecipando alla fase congressuale, c’è chi costantemente e senza interruzione alcuna cura il partito, costruisce e mantiene relazioni con sindacati, associazioni, partiti, movimenti, compagne e compagni che si confrontano e producono iniziativa politica cercando di stare sui temi proposti dall’agenda di un governo che va avanti senza scrupoli nella sua folle intenzione di distruggere il nostro paese. L’opposizione al governo Berlusconi va costruita da subito e per farlo occorre avere una proposta politica forte, ampia e condivisa, capace di ri-costruire consenso dove lo abbiamo perso.

Il 3 luglio scorso, presso la sede della rivista "Carta", a Roma, si è svolto un importante convegno sul tema "Sapere: diritti o meritocrazia?", organizzato dal dipartimento nazionale scuola del Prc, che ha visto, in una sala piena in ogni ordine di posti, svilupparsi una discussione estremamente interessante. Ai temi introdotti da L. Fraleone nella sua relazione, hanno fatto seguito qualificati interventi, ciascuno con la propria specificità - da B. Lami della segreteria nazionale della Flc-Cgil, a B. Vertecchi, ad A. Sasso (Sd), P. Bergonzi (Pdci), A. Stammati (esecutivo nazionale Cobas), E. Testa del Cidi, D. Canciani (Mce), F. Riniolo dell’Udu, A. Folchitto dei Giovani Comunisti, G. Corduas (Fnism), A. Guarino del Centro sperimentale di cinematografia, a R. Iovino dell’Uds - che hanno approfondito ed ampliato il dibattito arricchendolo di spunti interessanti che possono essere considerati base di partenza per lo sviluppo e la costruzione di nuove iniziative comuni per la difesa ed il rilancio della scuola pubblica in Italia.

Erano presenti esponenti di diverse associazioni di insegnanti precari, dell’associazione per la scuola della Repubblica, di As.S.U.R. Sono sconcertato, direttore, dal fatto che nonostante la preventiva comunicazione alla redazione, nessun giornalista di "Liberazione" abbia trovato il tempo di partecipare all’iniziativa. Credo sia importante, oggi più che mai, evidenziare che il nostro partito non è fermo ed avvitato su se stesso ma continua il suo lavoro costruendo iniziativa politica.

Per altro, tu stesso (almeno credo poiché non vi è firma) nell’editoriale (molto discutibile) di qualche giorno fa scrivi che «si usa il tempo del congresso non per approfondire l’analisi e la discussione sul che fare, non per costruire legami, per far politica, avviare nuove battaglie, dialoghi, alleanze,…» poi dove e quando questo si fa, viene ignorato. La costruzione di una Sinistra diffusa va praticata, non semplicemente enunciata.