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La grande vittoria di Berlusconi: uccidere l’ambiente

Publie le sabato 13 dicembre 2008 par Open-Publishing
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A Bruxelles i capi europei si riuniscono per l’emergenza clima. Il consiglio vuole diminuzioni rapide del 20% del CO2 per evitare una crisi irreversibile del pianeta. I paesi peggiori per inquinamento sono quelli dell’est (Polonia e Ungheria) capeggiati dall’Italia che, invece di diminuire le sue emissioni, le ha aumentate del 12,2%.

Berlusconi ottiene quella che chiama la sua grande vittoria. Tutto sarà rimandato al 2020, la lobbie delle imprese inquinanti continuerà senza pagar danno fino al 2013 e poi sarà gratificata di una comoda gradualità e il costo del loro inquinamento sarà riversato sui cittadini. B ottiene che 4 settori altamente inquinanti siano protetti: carta, ceramica, vetro e siderurgia, potranno contare sul 100% dei permessi di C02 gratuiti fino al 2020

Esultano Berlusconi, Frattini e la Prestigiacomo, l’inquinamento è garantito. Si aumenteranno i tumori, EVVIVA!! La gente morirà ma la cassa è salva

I giornali di Berlusconi rivendono come grande vittoria questo risultato. Ora la parola al Consiglio d’Europa che è più rigido. Berlusconi appare come il salvatore della patria mentre ha salvato solo gli interessi (sporchi) delle imprese nostrane. Forse oltre a Mangano anche Impregilo anche i gestori di Taranto sono eroi della patria.

Su una cosa Berlusconi ha fallito: la direttrice che va dal petrolio alle energie pulite non è cambiata, e solo l’Italia si troverà ad ignorarla per scegliere, invece, carbone e nucleare, segno di quanto obsoleto sia questo governo di dx, che cura solo i rapporti privilegiati con mafia e impresa peggiore, per curare l’egoismo dei forti e calpestare i diritti dei cittadini. Ma le direttive europee sulle energie verdi restano a smacco di un B che conserverà a vita il suo premio di “Fossile dell’anno”

Berlusconi è un mostro ambientale.
Crollata l’America antiambientalista di Bush, con Obama gli USA si allineano alle posizioni di difesa dell’ambiente e anche la Cina comincia a capire che crisi climatica vuol dire costi esponenziali e danni alla salute che uno Stato non può più permettersi

Accade così che la Cina, lo Stato più inquinato del mondo, non riceva il premio ambientalista che si dà ai peggiori inquinatori ma che lo buschi per ben due volte proprio l’Italia di B. Di questo i giornali di dx si rallegrano come di una grande vittoria. Il che dà la misura di quanto questa gente sia fuori da ogni senso comune.

Antonio Cianciullo: “E’ vero che la Cina partiva da una situazione tecnologicamente arretrata, ma nel 2007 ha diminuito del 3,7%, rispetto all’anno precedente, il consumo di energia per ogni dollaro di prodotto. Nel 2008 ha chiuso una valanga di centrali inquinanti (15 gigawatt) e si trova con 164 gigawatt di idroelettrico, 10 gigawatt di eolico, 120 megawatt di fotovoltaico. Ha anche installato 130 milioni di metri quadrati di solare termico. E nei prossimi 2 anni investirà un miliardo e mezzo di € nell’energia pulita. Il mondo va avanti. Non è scontato che l’Europa resti in testa“.

Quel che è sicuro è che l’Italia non solo resterà indietro ma andrà a fondo. B si mette contro tutto quel che significa progresso, civiltà, vita, protezione del pianeta.

Restano tuttavia gli obiettivi europei del 20-20.20: 20% in meno di emissioni entro il 2020 e 20% in più di energie rinnovabili e risparmio energetico. Su questi punti la Finanziaria di Tremonti non dice parola.
E, resta confermato che gli impianti che emettono più anidride carbonica a cominciare dalle centrali termoelettriche dovranno pagare per le proprie emissioni. Berlusconi ha tentato in ogni modo di boicottare l’accordo e in parte c’è riuscito.

Davvero si deve considerare questo protezionismo delle imprese inquinanti e questo ulteriore peso sulla vita dei cittadini una vittoria di civiltà?

http://www.masadaweb.org

Messaggi

  • Taranto, si sa, è da sempre patria di grandi menti e di lungimiranti profeti.
    Sono passati quasi due anni quando i due "onorevoli" tarantini, chiesero a braccetto, d’amore e d’accordo, di applicare all’Ilva di Taranto una DEROGA AL PROTOCOLLO DI KYOTO!
    Allora nessuno capì che loro vedevano oltre.
    I maligni pensarono a sporchi accordi e bustarelle, quelle solite schifezze che politici, amministratori e grande industria fanno sulla pelle dei cittadini che fanno la fila negli oncologici.
    E invece hanno avuto ragione loro. Il "campione" degli italiani insieme con il "ministro" industiale hanno vinto!
    E allora, signori dei siderurgici, annunciate lieti la buona novella natalizia: aprite le valvole al massimo, buttate carbone nei vostri forni e bruciate, bruciate, bruciate!
    E noi? Beh, non ci resta che applaludire e respirare serenamente "l’aria tarantina in deroga a Kyoto" che questa brava gente ci ha assicurato.
    Morendo un pò di più, ma orgogliosi di aver vinto con i nostri eroi romani e nostrani.